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BULLETTINO ARCHEOLOGICO NAPOLETANO.

■N.° LXXX (io dell'anno V) — i Giugno 184.7.

Gli articoli, c/ie non hanno alcuna sottoscrizione, sono dell'editore cav. Francesco M. Avellino.

Bibliografia. Annali dell' Istituto archeologico pel 184.$: continuazione del N. LXX1IL

Bibliografia. giaudosi sopra un nodoso bastone , ed elevando la de-
stra in un modo particolare (Due de Luynes descr. de

Annali dell'Istituto are/teologico pel i84$': eonli- quelq, vas. peints pi. XXXV, p. 20). Rammentiamo

nuazione del N. LXXI1L che nel primo vaso il sig. cav. Gerhard ravvisò Miner-
va , ehe insegna ad un giovine il giuoco del disco

Avverto poi che questo vaso merita di esser parago- {annal. dell' ist. voi. HI pag. 23o, 23i); nel secondo
nato con altri due vasi uno di Armento del real museo il sig. cav. Lenormant riconobbe la dea che insegna
borbonico, di cui ragionammo ne! f annodi questo me- a Palamede 1' arte di segnar le lettere (Lenormant et
desimo bulletlino, pag. 53 e segg., l'altro Torse pure di de Wilte élite des mon. céram. tom. I pag. 253).
Armento pubblicalo nell'anno II, tav. Ili e IV, ed ihV II sig. Panofka sottomettendo a novello esame 1 due
strato dal cav. Avellino pag. 57 e segg. e p. 78 e segg. dipinti da noi accennati , comincia dall' avvertire che
Nel primo essendovi Gerere con Trittolemo dalla faccia non debbano riputarsi una continuazione del soggetto
opposta a quella, ove Nettuno ed Amimone, a noi parve le figure del rovescio , nelle quali scorge semplice-
che fossero indicate le Tesmoforie, non senza una rela- mente relazioni al ginnasio. Osserva poi che le tavo-
lone alla Lermea telete che celebravasi in onor di Ce- lette SèXroi nel linguaggio figurativo sono un simbolo
rere, secondo Pausania lib. II cap. 36 e 37 ; nel secondo di memoria, citando alcuni luoghi di Eschilo (Suppl.
fu pur dal cav. Avellino riconosciuta una mistica scena, 178 e 207, Promelh. 788-789), e ricorda che Clio ,
una scena di purificazione , ed in questo senso fu data la Musa della Istoria, ne' monumenti si presenta colle
spiegazione di lutti i simboli , molli de' quali coinci- tavolette, e collo stilo. Ricercando 1'a. un epiteto di
dono con quelli "che si scorgono sul vaso del sig. Fit- Minerva, che meni a tale idea, richiama la Minerva
tipaJdi. Memor di alcune latine iscrizioni (Cavedani bullell.

Succede alla memoria del sig. cav. Gargallo una dell' ist. i834 p. 109, Grutcr. pag. LXXXI, 9; qf.

breve illustrazione di alcuni monumenti già conosciuti, Orelli n.i^S), e crede che abbia esistito una 'A^vn

la quale devesi al sig. cav. Panofka. Sono questi due Mvr.^v, ricavandolo dal nolo luogo d. Arnobio, ove

pitture che si scorgono in due vasi, uno de' quali fu Pallade è detta Memoria (lib. 3 p.nS), e da ciò che

rinvenuto in un sepolcro di Nola, l'altro fu tratto dalle dice Festo (lib. XI, 91 p. i23 Miiller). La figura eh e

escavazioni vulcenti. nella men principale faccia del vaso nolano, nella quale

In entrambi è rappresentata Minerva con tunica la- fu ravvisato Palamede, sembra all'a. un compagno di
lare, determinata pure dall' chno e dall' egida, la qua- un efebo , una specie di Mentore, f/VOf^v : e cosi tro-
ie ha presso a' suoi piedi lo scudo, mentre l'asta ap- va una certa relazione tra 1'una e l'altra faccia,
poggiala all'omero di lei ha la punta rivolta verso Dopo un'altra illustrazione, dovuta alto stesso sig.
la terra. La dea tiene con la sinistra le tabelle , e Panofka, di un vaso vulcente, in cu. s. riconosce Dio-
colla destra lo stilo. Al rovescio del vaso di Vulci è niso ed i Cabiri , segue un'altra breve memoria del
un giovine discobolo {mon. ined. dell'ist. tav. XXVI, medesimo autore conlenente la spiegazione di un an-
6), del nolano è un uomo barbato, ammantalo, pog- fora nolana rinvenuta in Locri, ed appartenente al real

ANNO V.
 
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