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riportato nella edizione parigina de' classici greci data
dal sig. Didot : Kuf/o^oYi, Xitucc rs, ©qy] $\ 'AÀir)
t' èpó-csax, e merita di esser richiamato in conferma di
(jaesla lezione il verso 4o del libro 18 della Ilìade ,
ov'tè detto

Ad illustrazione della nostra 'AÀi'-fi ci piace di rammen-
tare gli amori di Nettano , e della ninfa 'AAt'a. , di cui
parla Diodoro (V, 55 cf. Muller Aeginel. p. 27) , la
quale potrebbe ripalarsi la stessa che la Nereide, e che
in qualunque modo , essendo sorella de' Telchini, ha
col mare una stretta relazione.

Di Olimene , oltre Omero, favella anche Esiodo, che
la dice sposa di Japeto (Tfieog. v. 351 e 507); e traile
marine ninfe è messa altresì da Virgilio {cjeorg.IV,342).

Finalmente nella monca parola ITIA . . . . H par
elle si debba ravvisare un altra abitatrice delle marine
onde ; e più di un nome si presta a questa intelligenza;
come sarebbe Hcr.vòif(\, 0 piuttosto, avuto riguardo allo
spazio, Uxai^é-/] (Hesiod. Theog. 24.7), presso la quale
si potè, oltre le ragioni che diremo tra poco , collocar
l'Amore , perchè omonima alla famosa Pasitea , una
delle Grazie. Non ricordiamo qui una Pasifae figlia
dell'Oceano, che si è tratta da nn luogo di Cicerone
(de nal. Deor. III, 19 cf. Roelher ad Jo. Lyd. de
mens, pag. 2i5), giacché è manifesto farsi ivi men-
zione della sorella di Circe , figlia di Perseide e del
Sole. Oltre i nomi, i quali chiariscono che sieno nella
patera di Fasano rappresentate Nereidi, altre ragioni
concorrono : così veggiamo presso di loro due calati,
come in altri monumenti s' incontra presso le filatrici.
Or le INereidi vanno appunto traile divinità filatrici; sic-
come ne avverte Virgilio .. . eam circum Milesia vel-
iera Nympàae Carpebanl .... (cjeorg, IV, 334) ,
e poco appresso . . . dutn fusis mollia pensa Devol-
vimi . . . (v. 348, cf. Ovid. mei. XIV, 264 e segg.).

Finalmente alla discinta chioma di Nesea fan bel ris-
sconlro quelle altre parole di Virgilio , nello stesso luo-
go dicendo delle Nereidi v. 337

Caesariem effusae nìlidam per candida colla.
Dopo il qual verso nomina per la prima Nesaee.]

Ì2

Passando a dir qualche cosa dell' azione che ci si of-
fre nella patera di Fasano, a noi sembra di rilevare che
tutte queste marine ninfe ci si presentino nelle caverne
del mare , intente ad abbellirsi. Pare che due tra esse
riscuotano le cure di tutte le altre ; queste sono Malia,
e l'altra il cui nome ò dubbio. Per quel che concerne
ad Balia , la maggiore osservanza , colla quale è trat-
tata , può spiegarsi co' particolari amori di Nettano da
lei meritati. In quanto alla incerta figura , a cui si av-
vicina l'Amore offrendole una corona, a noi sembra che
abbia voluto l'artista esprimerne le sacre nozze. A lei
d'intorno si veggono Nesea , e Clymene. Ove poi ci
piacesse di legger nel dubbio nome riAffttpoiH, trove-
remmo una stretta relazione con Clymene , giacche ri-
porta Igino, che costei insieme col Sole procreò Pasifae
(fab. 156). Sicché potrebbero nel nostro vaso rammen-
tarsi i preparativi del matrimonio di Pasifae con Minos-
se : a' quali assiste la stessa madre della sposa, ed altre
marine compagne. In tale ipotesi il nome stesso di Pasi-
fae ben si connette coli' Amore , secondo la derivazione
che fu data dell' identico epiteto di Venere (Arislot. de
mirabìl. auseult. c. i45 , Io. Lyd. de mens. p. 2i4
ed. Roether).

Vogliamo in questo luogo avvertire che la marina di-
vinità Clymene pensiamo rappresentarsi pure nell'altra
patera di Fasano, da noi sopra ricordata pag.27, anche
per lo motivo che quella rappresentazione vedesi appun-
to sul coverchio , il quale è delle medesime dimensioni
di quello , di cui parliamo : sicché i due vasi possono
considerarsi come una pariglia.

Né poi dee sembrare strano che Clitnene in questa in-
telligenza diasi compagna alla dea degli Amori, la qua-
le non lascia di avere strettissima relazione alle acque
del mare; ed a cui pure fu dato il nome di •ffovit'»
(Pausai). II, 34, u). Ed a tal proposito mi piace di ri-
cordare il citato luogo di Virgilio , ove Olimene ci si
presenta traile altre Nereidi intenta a narrar fatti di Ve-
nere v. 345 e seg.

Inter quas curam Clymene narrabat inanem
Vulcani, Marlìsque dolos , et dulcia furia.
Dobbiamo dunque credere che si avesse Olimene con Ve-
nere particolari rapporti, e perciò ne raccontava le' av-
venture,.
 
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