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sostegno di giallo è allra figura muliebre che appoggia
su qnel sostegno ambe le mani , e rivoltandosi sopra sè
medesima giunge a poggiare i piedi muniti di calzari ,
sopra la sommità del capo. Il vestimento di questa donna
è una piccola coverlura dal petto alle cosce , presso a
poco come nella giocoliera del Tischbein, di cui diremo
tra poco. Nel campo è una tenia gialla sospesa, e più in
là altra tenia rossa con lembi pendenti, simmetricamente
disposti. Sotto a questa tenia è un cagnolino bianco ,
con tracce di giallo, che si eleva sulle zampe posteriori.
A'due lati è una pianta rampante con fiori campaniformi.

In questo vasellino vedesi la giocoliera agire al snon
della tibia , non altrimenti che vedemmo di sopra farsi
da Ippoclide. All'incontro presso Omero parlasi della
cetra : ma il siracusano , di cui favella Senofonte, come
notammo, faceva accompagnar quelle donne colla cetra
e colla tibia. E probabile che il cagnolino fosse avvezzo
ancor esso a ballare al suon della tibia , non altrimenti
che veggiamo ora talvolta farsi da tali bestiuole.

In questi ultimi giorni un novello vaso è venuto ad
aggiungersi in tale categoria. E questo un calice pro-
veniente pur da Fasano di altezza om, 34- a figure rosse
su fondo nero, il quale è posseduto dal sig. Raffaele
Barone. Vedesi in esso la giocoliera con un corpetto
di bianco, ritenuto sulle spalle, e che discendo sino alle
cosce , la quale poggiando colle mani al suolo , è sul
punto di porre il sinistro piede sopra la parte media di
un candelabro , presso al quale è una gialla tenia.

A' due lati della base del candelabro sono due globi
di bianco, verso uno de' quali ella stende la mano: sic-
ché può pensarsi che il giuoco consistesse Dell' agitare
o gettare in alto quelle due palle. Al disopra della gio.
coliera è nel campo una tenia sospesa. A lei da presso
mirasi un giovine nudo, con largo diadema , e clamide
avvolta al destro braccio , col quale tiene un bastone:
egli si appoggia ad una stele di bianco.

Al rovescio son due figure ammantate,

2. Un'altra classe di tali monumenti è costituita dal-
la destrezza di passare al di sopra di qualche oggetto :
e la più pericolosa operazione si era quella di rotolarsi
a! di sopra delle spade conficcate al suolo. In questa clas-
se è da riporre una giocoliera quasi tutta nuda che pas-
sa al di sopra di uno sgabello, e pare che già un altro

ne abbia superato : i suoi capelli piuttosto corti sono ri-
tenuti con un nastro: vedesi questa in una pittura di un
vaso pubblicala dal Christie [disquis. iipon the painted
greek vases pi. I p. 5i) , dal Millin (peint. de vas.
tom. II pi. LXXVI1I, 4)i e riprodotta dal cav. Panofka
[ììilder Antik. Lcbens tav. XII n. 6 vedi la pag. 23).

La cibistesi sts i/x^xìpxs trovasi ritratta in due mo-
numenti del nostro real museo, uno de' quali è già pub-
blicalo (real mus. bot ò. voi. VII tav. LVIII), e di nuo-
vo dal eh. Panofka [Bitder Antiken Lebens tav. XII
n.4-vedi la pag.23). La saltatrice tiene i capelli avvolti
in un fazzoletto, ed ha un piccol calzone nero con alcuni
ornamenti. Veggonsi tre spade conficcate in terra colle
punte in su (òp^à |t'<fri) , ed a certa distanza fra loro :
pare che già la orchestride ne abbia saltata una , e si
prepari a saltar la seconda : il che corrisponde all' é»V-
/Starr» ts Jt«i e'^eKUjStffT» di Senofonte ; le quali pa-
role equivalgono forse all' èSiDBiro ts k«ì £^£hu/3[tfT*
dello stesso autore (a?iaòas. lib. VI cap. I, 9). Sul si-
gnificato della voce è'/.Y.vj3i5T£v vedi ancora il Zannoni
(loc. cit. p. 115 n. i4-)- Pare che al nostro vaso esser
debba somigliante una lekythos di Ruvo , ora nel real
museo di Berlino, per quanto può rilevarsi da1 Berlirìs
Anlike Bildwerke del cav. Gerhard n. IA54- : veggasi
pure il Levezow, Verzeichniss der ani. Denkm. n. cit.

Inedito è l'altro vaso del real museo che ci offre ri-
petuto simile giuoco ma di un modo particolare. E que-
sta un' idria bruciata a tre manichi già posseduta dal
colonnello Lamberti , da cui passò nel nostro real mu-
seo. Non darò la descrizione per ora di tutto il monu-
mento , limitandomi ad accennare che veggonsi in esso
varie danze , eseguite da donne alla presenza di un uo-
mo col pallio, che si appoggia al bastone. Tra esse pres-
so ad una donna sedente e suonante la tibia , il cui no-
me è EALTIINIKE, scorgesi altra donna inlenta alla
pirrlca. Presso a questa vedesi la scena sulla quale par-
ticolarmente richiamo per ora l'attenzione degli archeo-
logi. Comparisce nel mezzo un'aulelride con lunga tu-
nica e cecrifalo: i! suo nome è AOT\Q, allusivo al suo
officio di tibicina '). ^Da un de' suoi lati è una tavola

1) La ortografia Aom colf 0 fa riscontro a ciò die dice
Eustazio avvertendo che ^o'rajj significhi il sonator di tibia ,
derivandolo da ^oTòs, ó «vXò;i //. p. 344 Comunque sia ? pò-
 
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