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la falli un busto clamidato ed una gamba colla base
pare che appartengano ad una stessa figura , la quale
non ha calzari.

Si raccoglie poi eh' esser vi dovea il settimo figlio da
un braccio con tracce di clamide, che non può adattarsi
ad alcuno de' frammenti sopra indicati , e da un piede
col calzare , che non può convenir nè pure a' tre Nio-
bidi sopra accennati , i quali lutti ne son privi : se pure
non voglia dirsi che questo piede apparteneva alla fi-
gura di Apollo , la quale non si è conservata.

Alcuni pezzi di base con piedi è difficile riportare al-
le diverse frammentate figure mancando le porzioni di
mezzo.

Non saprei se alla medesima composizione apparte-
nessero i frammenti di tre altre figure, le quali sono sta-
te nel medesimo sito rinvenute, e che per lo stile ed il
lavoro convengono col rimanente della composizione.

Due sono femminili , han la tunica cinta a' lombi, ed
una di esse offre un serpente presso la destra spalla. La
terza figura è quella di un grosso drago , che scorgesi
volgendo la testa e munito di alette sul capo.

Lo stato in cui si trovano questi frammenti non par
che permetta di studiare , come avevamo in pensiero ,
la disposizione di tutte le statuette, ed in quale oggetto
fossero anticamente situale. Ad ogni modo ci propo-
niamo far disegnare e pubblicare in una delle (avole di
(jueslo bullelliiio anche questi frammenti.

E veramente dispiacevole che questa composizione
siaci pervenuta così maltrattala dallo ingiurie del tem-
po; senza di che, quantunque lo stile non ne sia bello e
trascurala ne sia la esecuzione , avrebbe a riputarsi co-
me una delle più importanti scoperte archeologiche di
questo anno ; perchè ci offrirebbe una intera composi-
zione da paragonarsi alle opere di antica scultura. E
tale parve in fatti al eh. sig. dottor Lersch di Bonna ,
quando avemmo 1' onore di moslrargli le prime sei figu-
rine già pubblicate , e la conghiettura nostra sulla loro
spiegazione. Quindi ne die, subito dopo la sua partenza
da Napoli, notizia all' istituto di corrispondenza archeo-
logica di Roma nella tornata de' 26 marzo i84-7 (vedi
il bullellino di questo anno p.126), non ricordando per
altro di chi fosse la spiegazione, e la scoperta primitiva
di quella composizione , che senza ravvicinare insieme

;o6

tutte le statue , come io feci , difficilmente sarebbesi po-
tuto indovinare.

Giulio Minervini.
Bibliografia.

Annali dell' istillilo archeologico pel 184S: conti-
nuazione del N. LXXXUI e de' precedenti-

Questa pittura di pessimo stile , è segnata col nu-
mero nuovo 072. Veggonsi alcune zolle , e da lungi
un grande edilìzio con circa venti colonne. In un an-
golo è Paride col pilco frigio , sedendo sulla clamide,
e tenendo un bastone : presso è Mercurio col petaso
alato, che gli addita le tre dee. Queste sono aggrup-
pate : Giunone siede nel mezzo ; da un lato è Pallade
in piedi, coli'asta; dall'altro Iato è Venere anche in
piedi. Al suolo sono due animali.

Nelle altre classi di monumenti rammentati dal cav.
Welcker non ve ne sono che ci appartengano ; sicché
non imprendiamo a parlarne. Noteremo soltanto che
il sig. Raoul-Rochelte pubblicando la pittura pompe-
iana innanzi ricordata ha parlato di molli monumenti
relativi al giudizio di Paride (choix de peint. p. 15f>
esegg.), e che altre osservazioni ha pur falle sopra
tale soggetto il eh. ab. Cavedoni nel bullell. dell ist.
del 1847 IV-

La seconda parte del lavoro del cav. Welcker è de-
stinata a dar novelle dilucidazioni sulla rappresenta-
zione della nehijia che è sul vaso di Pisticci. Egli av-
verte che l'accuratezza della esecuzione , e la bellezza
dello stile dichiarano il nostro dipinto come 1' opera del
genio di un grande artista : il che ci le pensare alla
pittura da Polignoto eseguita nella Lesche. Crede Fa.
che Ulisse stia per rimetter nel fodero la sua spada.
Riconosce le teste di due vittime presso a' piedi del-
l' Itacese , siccome ebbe avvertito il eh. Cavedoni in
questo bullell. an. II p. 5o, e ravvisa nelle due figure
stanti i compagni di Ulisse Euriloco e Perimede, uno
de'quali tira indietro la spada, di cui pur si serviva
per lo innanzi ad allontanare le ombre. Osserva l'a.
che quantunque Pausania non parli di nuovo de'com-
pagni di Ulisse , pure potevano nella Losche essere ri-
 
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