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Di una nuova pianta prospettica di Roma
coforte due quadri compagni per la grandezza, l'esecuzione ed ì
soggetti. Il solerte direttore del Museo prof. H. Thode, tì rico-
nobbe la mano di fra Filippo Lippi, o dei suoi scolari ; e da lui
si può aspettare un lavoro speciale, nel quale sarà illustrato il
pregio artistico delle due pitture (1). Io senza entrare in questo
campo lontano dai miei studi, mi limiterò a rilevare l'impor-
tanza che l'ima di esse possiede per gli studi antiquari.
Il quadro, rappresenta il fatto di Muzio Scevola: la metà
destra della parte superiore è occupata da una grande prospettiva
di Koma, eseguita come tutto il quadro a due soli colori, grigio-
verdognolo e bruno ma con molti e ricchi rilievi d'oro. Di questo
panorama mi fu favorito un lucido esattissimo mercè il gentile
intervento del sig. dott. Weizsàcker, della direzione dell' Istituto
Staedeliano : e secondo questo è riprodotta sulle tavole II, III, IV.
L'interesse storico e topografico della pittura di Francoforte
è ch'essa appartiene a quella famiglia di piante icnografiche
(sopra n. 12-15) che deriva da un comune stipite anteriore al 1490,
ed il cui rappresentante principale è la grande tela di Mantova.
15. Incisione in legno inserita nell'edizione del Supplementum chroni-
corum di Gianfilippo Foresti detto il Bergomense, stampata Venetiis per
Bemardinum Rizum de Novaria (1490): Gnoli Bull, comun. 1885 p. 68
e tav. XI.
16. Pianta di Hartmann Schedel de temporibus mundi (1493): de
Rossi tav. V.
17. Panorama dipinto in tela e conservato nel museo di Mantova: de
Rossi tav. VI-XIL
18. Pianta aggiunta alla cosmografìa universale di Sebastiano Miinster
(1549): Gnoli Bull comun. 1885 p. 69 e tav. XIL XIII.
I num. 12-15 derivano dall'istesso originale, come si dirà più in appresso.
Finalmente si può aggiungere la ricostruzione della pianta di Leon
Battista Alberti, ideata dai eh. Gnoli e Capannari {Bull, comun. 1885 p. 65-
67 tav. IX. X), ed il panorama di Roma dal Pantheon al Vaticano nel co-
dice Escorialense (de Rossi Bull, comun- 1891 p. 336).
(*) Un breve cenno riguardo a questo acquisto fu dato nella Frankfurter
Zeitung del 4 febbraio 1891, come rilevo dalla dotta monografia dell'amico
prof. Elter de forma Urbis Romae cliss. II p. XI (Bonnae 1892. 4).
Di una nuova pianta prospettica di Roma
coforte due quadri compagni per la grandezza, l'esecuzione ed ì
soggetti. Il solerte direttore del Museo prof. H. Thode, tì rico-
nobbe la mano di fra Filippo Lippi, o dei suoi scolari ; e da lui
si può aspettare un lavoro speciale, nel quale sarà illustrato il
pregio artistico delle due pitture (1). Io senza entrare in questo
campo lontano dai miei studi, mi limiterò a rilevare l'impor-
tanza che l'ima di esse possiede per gli studi antiquari.
Il quadro, rappresenta il fatto di Muzio Scevola: la metà
destra della parte superiore è occupata da una grande prospettiva
di Koma, eseguita come tutto il quadro a due soli colori, grigio-
verdognolo e bruno ma con molti e ricchi rilievi d'oro. Di questo
panorama mi fu favorito un lucido esattissimo mercè il gentile
intervento del sig. dott. Weizsàcker, della direzione dell' Istituto
Staedeliano : e secondo questo è riprodotta sulle tavole II, III, IV.
L'interesse storico e topografico della pittura di Francoforte
è ch'essa appartiene a quella famiglia di piante icnografiche
(sopra n. 12-15) che deriva da un comune stipite anteriore al 1490,
ed il cui rappresentante principale è la grande tela di Mantova.
15. Incisione in legno inserita nell'edizione del Supplementum chroni-
corum di Gianfilippo Foresti detto il Bergomense, stampata Venetiis per
Bemardinum Rizum de Novaria (1490): Gnoli Bull, comun. 1885 p. 68
e tav. XI.
16. Pianta di Hartmann Schedel de temporibus mundi (1493): de
Rossi tav. V.
17. Panorama dipinto in tela e conservato nel museo di Mantova: de
Rossi tav. VI-XIL
18. Pianta aggiunta alla cosmografìa universale di Sebastiano Miinster
(1549): Gnoli Bull comun. 1885 p. 69 e tav. XIL XIII.
I num. 12-15 derivano dall'istesso originale, come si dirà più in appresso.
Finalmente si può aggiungere la ricostruzione della pianta di Leon
Battista Alberti, ideata dai eh. Gnoli e Capannari {Bull, comun. 1885 p. 65-
67 tav. IX. X), ed il panorama di Roma dal Pantheon al Vaticano nel co-
dice Escorialense (de Rossi Bull, comun- 1891 p. 336).
(*) Un breve cenno riguardo a questo acquisto fu dato nella Frankfurter
Zeitung del 4 febbraio 1891, come rilevo dalla dotta monografia dell'amico
prof. Elter de forma Urbis Romae cliss. II p. XI (Bonnae 1892. 4).