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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 20.1892

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Cantarelli, Luigi: Il vicariato di Roma, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.13634#0213

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Il vicariato di Roma

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5. Avianius Vindicianus.

C. X, 1683 == I. N. 2613 = Pratilli, 79 (Puteoli) : Avia-
nius Vindicianus v(ir) c(larissimus) cons(nlaris) Cam-
p(aniae) curanti.

Le iscrizioni di Terracina (C. X, 6312-13) che riguardano
Vindiciano attestano che, durante il suo consolariato, egli innalzò
statue ad ornamento di quella città e riedificò le terme che un incen-
dio aveva distrutte. I primi editori di una di quelle iscrizioni (Bull.
dell'Instituto, 1856, p. 138) gli attribuivano il prenome L{ucius).
Ma il Mommsen non conferma la loro ipotesi. E qui conviene che
ripari ad una svista occorsa nei nostri vìcarii urbis (Bull.
Com., 1890, p. 93). Un rescritto degli imperatori Yalentiniano,
Valente e Graziano del 378 (C. Th. X, 19, 9) è diretto ad Vindi-
cianum v. c. vicarium. Il Pratilli (op. cit., p. 79) e il De La Blan-
chère (op. cit., p. 157) osservano, giustamente, che il Vindiciano
del rescritto imperiale è identico al nostro consolare e che fu vicario
di Roma. Difatti, sebbene nella iscrizione del rescritto ciò non sia
detto espressamente, risulta, però, dal contesto del rescritto mede-
simo, poiché vi si parla dell'ordine impartito ai prefetti del pretorio
GaUiarum et Italiae, di non concedere ai metallarii la facoltà di
passare nella Sardegna; e noi sappiamo che quell'isola formava, ap-
punto, parte del territorio amministrato dal vicarius urbis. Inoltre,
una fistola acquaria, scoperta in Roma (Borsari, Notizie 189.0,
p. 114), che porta inciso il suo nome, prova che Vindiciano possedeva
un fondo nella nona regione, presso la sponda del Tevere e la sua
abitazione, probabilmente, era sull' ultimo lembo del Quirinale,
ove, l'anno decorso, si è rinvenuta una base di statua da lui stesso
dedicata al suo nume tutelare (Gatti, Notizie 1891, p. 250);
di guisa che Vindiciano occuperebbe il posto, nella serie dei vi-
cari di Roma, fra Doriforiano e Aquilino, del quale, anzi, lo
possiamo ritenere come predecessore. Ciò ammesso, egli avrà go-
vernato la Campania fra il 370 e il 378.
 
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