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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 35.1907

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Ghislanzoni, Ettore: Di un sigillo romano inedito
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https://doi.org/10.11588/diglit.13730#0102

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DI UN SIGILLO ROMANO INEDITO.

Il Museo Nazionale Romano possiede da poco tempo l'im-
portante sigillo, di cui presento la figura da una fotografia fatta
sur un calco:

La lettura non presenta difficoltà : Instei Tertu \ Ili v(iri)
c(larissimi) et Stefa\nillae Aemili \ anae c(larissimae) f(emì-

TlCie); un ramo di palma.

Agli stessi personaggi appartiene, senza dubbio, un altro
sigillo, di età cristiana, pubblicato per la prima volta dal Fa-
bretti (Inscr. Antiq. cap. VII, n. XLVI1I, pag. 536), dalla cui
opera è riprodotta la figura, che vedesi nella pagina seguente (1).

(*) Il Fabretti ritenne le lettere impresse « veteris novique Testa-
menti mysteria, quin et cum ipsis idolatriam confusam exhibent, qualis
fuit Basilidis eiusque sequacium corruptela». Dal Fabretti lo riprodussero
il Montfaucon (Antiquités expliquées, III n, tav. CXXXVlTl e il Passeri
{Thesaurus gemmarum astriferarum, t. Ili, pag. 250), senza però leggerlo
e interpretarlo. Il Borghesi in una lettera a Labus ((Fuvres compi., t. VI,
 
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