IL TEMPIO DELLA FORTUNA PRENESTINA
SECONDO IL RISULTATO DI NUOVE INDAGINI
E DI RECENTISSIME SCOPERTE.
(Tav. IX-XI).
Il più insigne santuario idolatrico dell'antico Lazio fu senza
dubbio il tempio della Fortuna Primigenia in Preneste, il quale
era altresì un oracolo famoso che veniva consultato come altri
celebri della Grecia, e potrebbe chiamarsi a buon diritto la
Delfi d'Italia. Io già trattai di tale argomento in questo Bullet-
tino nell'anno 1904 (pag. 233 e segg.), dove illustrai in modo spe-
ciale i due mosaici prenestini appartenenti a quel monumento ;
ma credo opportuno tornarvi sopra più ampiamente per la parte
topografica, giacché in seguito a recentissimi scavi si sono de-
state vivaci polemiche sulla forma e sulle varie parti del gran-
dioso ediftzio.
Ignota è l'origine del tempio della Dea prenestina che deve
senza dubbio rimontare alla più remota antichità, giacché esso
era già antico ai tempi di Cicerone, che ne attesta la pulchri-
tudo et vetustas
Il primo accenno alle sorti prenestine consultate per otte-
nere i responsi della Dea, è il fatto ricordato da Valerio Mas-
simo, il quale narra che nell'anno di Eoma 513 il console
Lutatius Cerco voleva interrogare l'oracolo della Fortuna pre-
nestina, ma ne fu impedito dal Senato per la ragione che
(l) De Divin., II, 41.
SECONDO IL RISULTATO DI NUOVE INDAGINI
E DI RECENTISSIME SCOPERTE.
(Tav. IX-XI).
Il più insigne santuario idolatrico dell'antico Lazio fu senza
dubbio il tempio della Fortuna Primigenia in Preneste, il quale
era altresì un oracolo famoso che veniva consultato come altri
celebri della Grecia, e potrebbe chiamarsi a buon diritto la
Delfi d'Italia. Io già trattai di tale argomento in questo Bullet-
tino nell'anno 1904 (pag. 233 e segg.), dove illustrai in modo spe-
ciale i due mosaici prenestini appartenenti a quel monumento ;
ma credo opportuno tornarvi sopra più ampiamente per la parte
topografica, giacché in seguito a recentissimi scavi si sono de-
state vivaci polemiche sulla forma e sulle varie parti del gran-
dioso ediftzio.
Ignota è l'origine del tempio della Dea prenestina che deve
senza dubbio rimontare alla più remota antichità, giacché esso
era già antico ai tempi di Cicerone, che ne attesta la pulchri-
tudo et vetustas
Il primo accenno alle sorti prenestine consultate per otte-
nere i responsi della Dea, è il fatto ricordato da Valerio Mas-
simo, il quale narra che nell'anno di Eoma 513 il console
Lutatius Cerco voleva interrogare l'oracolo della Fortuna pre-
nestina, ma ne fu impedito dal Senato per la ragione che
(l) De Divin., II, 41.