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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 35.1907

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Cantarelli, Luigi: Un " Curator Tiberis" in una lapide greca di Efeso
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https://doi.org/10.11588/diglit.13730#0115

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Un curator Tib-eris in una lapide greca di Efeso

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4300, 4325, 4336, 4343, 4344, 4361, 4864), marito di Arda
filosofessa benvoluta da Settimio Severo, dalla quale, come provò
il Borghesi (Oeuvres, VI, 65) M. Nonio ebbe vari figli, fra cui
M. Nonio Arrio Muoiano, e Arrio Paolino Apro. Dalle lapidi bre-
sciane già si sapeva Macrino aver governato le due Pan-
nonie; ed egli, secondo il Borghesi (Oeuvres VI, 65), nelle Pan-
nonie, appunto, insieme con Settimio Severo mal parlava di
Commodo, come attesta il biografo di Clodio Albino 2, [lettera apo-
crifa di Commodo ad Albino] : ... audio enim et Septimium Se-
verum et No ni um Murcum male de me apud milites loqui, ut
sibiparent stationìs Augustae procurationem; nel qual passo, il co-
gnome Murcum, evidentemente corrotto, secondo il Borghesi, deve
mutarsi in Macrinum (1). Il Ritterling, nella serie da lui composta
dei governatori delle Pannonie (Arch. Ep. Miti. XX [1897],
32 e seg.), seguendo la congettura del Borghesi, crede che Ma-
crino abbia governato la Pannonia Inferiore, mentre della Supe-
riore era a capo Settimio Severo, e lo abbia poi surrogato nel
governo di questa provincia, nel 193, quando Severo partì alla
volta dell'Italia per combattervi Didio Giuliano. Ma questa cro-
nologia del governo, di Macrino nelle due Pannonie, stabilita dal
Ritterling, non può ammettersi, come ben prova l'Egger, in base
alla iscrizione di Efeso. Questa, che completa il cursus honorum
del nostro Bresciano, enumera le dignità e gli uffici da lui so-
stenuti e che sono i seguenti nell'ordine diretto : decemvir stliti-
bus iudicandis ; tribunus ìaticlavius legionis XVI (?) ; quaestor ;

(') « Dass Borghesi, Oeuvr. V, 407 (osserva (l'Egger, loc. cit. p. 65,
n. 7) die Lesung Macer vorgezogen habe, wie H. Peter, Prosopographia
imperii Romani, in Ilbergs Neuen Jalirb. I, 39, A. 2 schreibt, scheint irrig ».
Vero è che il Borghesi, scrivendo al Labus {Oeuvr. VII, 307) così si espri-
meva: « sostengo che la vera lezióne [nel passo di Capitolino] è Nonium
Macrum, scambio facilissimo con Marcum, di cui abbiamo dozzine di esempi
nei codici. Non perciò credo venir danno alla mia opinione, se suppongo
scritto Macrum invece di Macrinum, essendo sempre più convinto che si
tenne poco conto delle varietà di tali terminazioni ».
 
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