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tamen
4 Ar-
ii /cai,
gemmi
um sua
<ìi parta
avh [i)>
unum air
s largai
[HOEME-
fcriptione
lei Tb»-
, cunt P
\ capita
mlte Gl'
MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI ^
XVII.
ROMETALCE RE DE TRACI
OPERA D* AMFOTERO,
Incjfa in diafpro nero.
DEL MUSEO RICCARDI DI FIRENZR,
"Ella fpiegazione di quella gemma mi converrà di fervirmi in parte della dottrina del Ch,
Gori, il quale fu il primo a darla alla luce (i); Imperocché con tutte le diligenze ufate,
non m' è flato poffibile di vederne un' impreffione. Egli dice : le lettere Greche AM<J>0 fé-
fondo la noftra congettura indicano il nome d1 un èccellentiffìmo Artefice fiorito nelT aureo fecola d' Au-
gufto ; ed è forfè il nome d' AM$0TEPO2, d'Amfotero, come in molte altre gemme fi legge, non intero*
via dimezzato .
Non convenga però con effolui che quefla gemma ila parto d'un peritiflìmo Artefice, per-
chè gli eccellenti fcultori rariffimamente fi fono ferviti per incidere di pietre ordinarie, come è il
diafpro, e principalmente il diafpro nero; Inoltre le lettere fono molto più grandi di quelle, che
hanno praticato di fare gli antichi incifori ( per quanto io pofio giudicare dalla ftampa ) eflendo
foliti d'incidere il loro proprio nome in piccioli caratteri. Per la qualcofa può dubitarfi fé Am-
fotero fia il nome dell'Artefice, o del Pofleflore della gemma, come in moltiflime gemme s'of-
ferva (2). Sono bensì del fuo fentimento che quella gemma rapprefenti Rometalce Rè di Tracia
con tefla giovenile ornata di diadema; poiché rafTomiglia alle fue medaglie, le quali tra le più
Angolari fi poflono confiderare.
E' nella Romana Moria chiarilfimo il nome di Rometalce, il quale efiendofi ribellato da An-
tonio, abbracciò il partito d'Augurio, e fu d'utilità a quello Principe neh' imprefe contro i Po-
poli della Dalmazia, e Pannonia, (3) ficcome brevemente, e chiaramente fulla teflimonianza di
Dione Canio, Tacito, e Velleio Patercolo narra Seguino (4), riportando una di lui medaglia .Au-
gurio perciò li fi dimoflrò grato concedendoli il nome della fua famiglia, come dalla feguente
ifcrizione comprendiamo (5). GIULIA TINDARIDE LIBERTA DEL RE' CAIO GIULIO
ROMETALCE. ( Gori dice ) dalla quale ifcrizione Fabbretti deduce ciò che nell'ifioria non era co-
gnito di avere Augufio conferita la cittadinanza, ed infieme il nome, e prenome al vecchio Rometalce
Re de Traci, amico fuo, e confederato. Ed in contraccambio Rometalce mentre ville, fu talmente
amico, d'Augurio, che per dimoArarli il fuo affetto li fece battere alcune Medaglie, tra le quali
una di bronzo di feconda grandezza rapprefentante da una parte la tefla di Augurio con l'ifcri-
7Ìone KAISAPOS SEBA2TOT cioè Augufio Cefare,e dall'altra parte la tefla di Rometalce con la
fua moglie con l'ifcrizione BA51AEOS POIMHTALKOT, cioè Rometalce Rè (6). Patino (7) e Ge-
fne-
" 1 6.t*
4»"* felli'"
ilcis
uff'
^
(1) Gori Infcr. Anr. parte 1. pag. 47. Tav. 1. num. 4.
e Muf. F. voi. a. pag. 47. Tom. X. num. 3.
(2) Omero fa menzione d" Amfotero Iliad. lib. to', verf,
41;, e Amano di Nicomedia lib. 1. riferifee il nome del
Duce Amfotero : vedi ancora Q. Curzio lib. 4. cap. 8.
(3) Plutarco riferifee nella vita di Romolo , e negli Apo-
ftegmi dei Romani, che Rometalce Rè dei Traci abbando-
nate le partì dì Antonio prefe quelle d' Attgttfto ; In un con-
vita troppo, arrogantemente, e odiofameiite faceva pompa dì
quefla lega . Onde Augufio invitando, un altro di quei Rè gli
dìjje, lo, amo i tradimenti, ma non ì traditori.
(4) Seguini Sele&iora Numifmata pag. 31. e feq.
(s) Gori Infcr. Etrur. parte «. pag. 111. num. 51. , e
pag. 47. T. i. num. 2. gem, 4. Fabbretti, Infcr. Antiq. cap.
6' Pag- 435>- e 44°-
(6") Seguino loc. cit. Non comprendo come il Chiarif-
fimo Seguino habbìa potuto sbagliare col credere effere
rapprefentata tanto in una parte, che nell'altra la tefla
d* Augurio; mentre dice, in quella Medaglia fi vede danna
parte la tefla d'Augiiflo con i'ifcrizione foprannotata d'Au-
gufio , e dall' altra parte due tefle del Rè Rometalce , e della
Moglie, 0 piuttoflo a" Augufio, e di Livia. E'-vìfibilinurio il
diadema Reale. col quale è fafeiata la tetta di Rometal-
ce, proprio dei Rè; e l'ifcrizione ifleffa baftantemente il
conferma .
(7) Patini Numifm. pag. 38. e 40.
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mlte Gl'
MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI ^
XVII.
ROMETALCE RE DE TRACI
OPERA D* AMFOTERO,
Incjfa in diafpro nero.
DEL MUSEO RICCARDI DI FIRENZR,
"Ella fpiegazione di quella gemma mi converrà di fervirmi in parte della dottrina del Ch,
Gori, il quale fu il primo a darla alla luce (i); Imperocché con tutte le diligenze ufate,
non m' è flato poffibile di vederne un' impreffione. Egli dice : le lettere Greche AM<J>0 fé-
fondo la noftra congettura indicano il nome d1 un èccellentiffìmo Artefice fiorito nelT aureo fecola d' Au-
gufto ; ed è forfè il nome d' AM$0TEPO2, d'Amfotero, come in molte altre gemme fi legge, non intero*
via dimezzato .
Non convenga però con effolui che quefla gemma ila parto d'un peritiflìmo Artefice, per-
chè gli eccellenti fcultori rariffimamente fi fono ferviti per incidere di pietre ordinarie, come è il
diafpro, e principalmente il diafpro nero; Inoltre le lettere fono molto più grandi di quelle, che
hanno praticato di fare gli antichi incifori ( per quanto io pofio giudicare dalla ftampa ) eflendo
foliti d'incidere il loro proprio nome in piccioli caratteri. Per la qualcofa può dubitarfi fé Am-
fotero fia il nome dell'Artefice, o del Pofleflore della gemma, come in moltiflime gemme s'of-
ferva (2). Sono bensì del fuo fentimento che quella gemma rapprefenti Rometalce Rè di Tracia
con tefla giovenile ornata di diadema; poiché rafTomiglia alle fue medaglie, le quali tra le più
Angolari fi poflono confiderare.
E' nella Romana Moria chiarilfimo il nome di Rometalce, il quale efiendofi ribellato da An-
tonio, abbracciò il partito d'Augurio, e fu d'utilità a quello Principe neh' imprefe contro i Po-
poli della Dalmazia, e Pannonia, (3) ficcome brevemente, e chiaramente fulla teflimonianza di
Dione Canio, Tacito, e Velleio Patercolo narra Seguino (4), riportando una di lui medaglia .Au-
gurio perciò li fi dimoflrò grato concedendoli il nome della fua famiglia, come dalla feguente
ifcrizione comprendiamo (5). GIULIA TINDARIDE LIBERTA DEL RE' CAIO GIULIO
ROMETALCE. ( Gori dice ) dalla quale ifcrizione Fabbretti deduce ciò che nell'ifioria non era co-
gnito di avere Augufio conferita la cittadinanza, ed infieme il nome, e prenome al vecchio Rometalce
Re de Traci, amico fuo, e confederato. Ed in contraccambio Rometalce mentre ville, fu talmente
amico, d'Augurio, che per dimoArarli il fuo affetto li fece battere alcune Medaglie, tra le quali
una di bronzo di feconda grandezza rapprefentante da una parte la tefla di Augurio con l'ifcri-
7Ìone KAISAPOS SEBA2TOT cioè Augufio Cefare,e dall'altra parte la tefla di Rometalce con la
fua moglie con l'ifcrizione BA51AEOS POIMHTALKOT, cioè Rometalce Rè (6). Patino (7) e Ge-
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^
(1) Gori Infcr. Anr. parte 1. pag. 47. Tav. 1. num. 4.
e Muf. F. voi. a. pag. 47. Tom. X. num. 3.
(2) Omero fa menzione d" Amfotero Iliad. lib. to', verf,
41;, e Amano di Nicomedia lib. 1. riferifee il nome del
Duce Amfotero : vedi ancora Q. Curzio lib. 4. cap. 8.
(3) Plutarco riferifee nella vita di Romolo , e negli Apo-
ftegmi dei Romani, che Rometalce Rè dei Traci abbando-
nate le partì dì Antonio prefe quelle d' Attgttfto ; In un con-
vita troppo, arrogantemente, e odiofameiite faceva pompa dì
quefla lega . Onde Augufio invitando, un altro di quei Rè gli
dìjje, lo, amo i tradimenti, ma non ì traditori.
(4) Seguini Sele&iora Numifmata pag. 31. e feq.
(s) Gori Infcr. Etrur. parte «. pag. 111. num. 51. , e
pag. 47. T. i. num. 2. gem, 4. Fabbretti, Infcr. Antiq. cap.
6' Pag- 435>- e 44°-
(6") Seguino loc. cit. Non comprendo come il Chiarif-
fimo Seguino habbìa potuto sbagliare col credere effere
rapprefentata tanto in una parte, che nell'altra la tefla
d* Augurio; mentre dice, in quella Medaglia fi vede danna
parte la tefla d'Augiiflo con i'ifcrizione foprannotata d'Au-
gufio , e dall' altra parte due tefle del Rè Rometalce , e della
Moglie, 0 piuttoflo a" Augufio, e di Livia. E'-vìfibilinurio il
diadema Reale. col quale è fafeiata la tetta di Rometal-
ce, proprio dei Rè; e l'ifcrizione ifleffa baftantemente il
conferma .
(7) Patini Numifm. pag. 38. e 40.
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