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Bracci, Domenico Agostino
Commentaria de antiquis scalptoribus: qui sua nomina inciderunt in gemmis et cammeis cum pluribus monumentis antiquitatis ineditis, statuis, anaglyphis, gemmis (Band 1) — Florenz, 1784

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https://doi.org/10.11588/diglit.3576#0203

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03

MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI

171

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LA maniera del lavorare di quefto quinto Aulo, il quale ha fcolpito un bullo d'una Baccante,
non folamente non corrifponde alla perfetta eleganza degli Auli mentovati, ma ancora
difcorda di gran lunga nella forma delle lettere efprimenti il fua nome. Le quali cofe mi danno
materia di congetturare effere egli fiorito intorno ai tempi degli Antonini. Il lavoro però di
quefta gemma lo dimoflra un illuftre Artefice, mentre in quefta opera ha efpreflò un graziole
volto d' una Baccante corrifpon.den.te a tutte le parti lavorate con delicatezza ed eleganza.

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AULO SESTO.

VIen molto illuftrata l'arte gemmaria da quello Sefto Aulo, il quale ha fcolpito elegantemente
un Cammeo in un Onice rapprefentante una tefta incognita d' un giovine. Di quella teda
ne fece menzione il Gori (9) dicendo. E' degna di particolar memoria la tefta d'un giovane di
eccellente bellezza non per anco a me cognito, fcolpita certamente con fommo artifizio in Cammeo in
pietra di Calcedonio, col nome del medefimo Aulo . La tefta di quello belliffimo giovinetto è eccellente
per l'elegante ricciuta capigliatura, nella quale Aulo ha voluto dimoflrare la fua maefìrìa.
L'unico, difetto, nel quale ha fenza dubbio errato, è l'orecchio troppo grande, e fuori delle
giufle proporzioni ; quantunque i più eccellenti Scultori alle volte peccaiìèro nel far gli orecchi
troppo piccoli, come appunto fi oflerva nella famofiffima fìatua dell' Ercole Farnefiano- Opera
{ingoiare dì Glicone Ateniefe : modello della greca fcultura per un carattere d' un' uomo forte,
e nerboruto, che per altro ha un orecchio molto piccolo, e mancante delle dovute mifure.
Se mai ci è fiata nella noftra opera congettura pericolofa, ella lo è ficuramente nell' affegnare
in qual tempo abbia vifTuto quefl' Aulo . Contutrociò per feguitare il mio. fiftema ( di dir qualcofa
di ciafeuno Artefice) azzarderò una mia oppìnione. Alcuni amatori dell'Antichità hanno
creduto che polla rapprefentare Caio, © Lucio figli di Marco Agrippa, altri Drufo minore .
Ma ciafeuno vedrà facilmente non eflervi con quefti fomiglianza alcuna, mentre i figli d' Agrippa
fi veggono nelle medaglie con un volto non tanto pieno, ma fecco, e con un collo lungo, e
Drufo fempre in età più avanzata . Se qualcuno diceflè, che può efiere flato fcolpito Drufo, quando,
era giovine, facilmente fi rifponde, che è fàcililfimo a conofeerfi Drufo per il fuo nato aquilino ,
ed il nafo nella tefta ignora è dritto, ed io tutto perfetto- In tanta dubbiezza di cofe a me
par di vedere la tefta di Caracalla nell'età fua più gi.ovinile, per efler fomigliantifiìma alle fue
medaglie d' oro, d' argento, e di bronzo, battute nell' età fua giovinile dall' Imperatore Settimio
Severo fuo Padre. Sono convenuti nel mio fentimento i fempre celebri Sig. Pikler e Fr. Alfani
i più periti nella cognizione delle medaglie, e gemme antiche. Alcuni forfè opporranno, chela
bellezza del lavoro non conviene coi tempi, di Ca-racalla,, nei quali le belle arti erano quafi
perdute. Io m'appello al bullo famofifìimo di Caracalla del Mufeo Farnefiano^. maraviglia deh'
arte Statuaria, nel qua! bullo il fublime Artefice ha egregiamente efprefìò il volto di queflo
Principe con aria torva, e truculenta (10), non piacevole, e gioconda come era nella fua
fanciullezza, conforme fi oflerva nella maggior parte delle fue medaglie. Si potrà adunque
congetturare, che quello infigne Aulo fia differente da tutti gli altri, e fia vifTuto nei tempi di
Caracalla. Dal che fi può argumentare, che ancora nella decadenza delle Belle Arti è fempre
fiorito qualche uomo illuftre, come anco tutti fanno effere avvenuto nella caduta delle Scienze»
le quali fono fiate fempre colle Belle Arti unite..

Stofch narra (ir), che il Sig. la Fevre ojfervo una gemma antica, nella quale era fcolpito mi
Cupido, che conficcava una Farfalla attaccata ad un tronco d' albero, e giudicò che già appartenere a
Bruto, il quale- fu detto ancora Aulo Poftimiio, e che egli procurale, che vi foJJ'e incifo il fuo nome.
Ma certamente da quefta, e dalle feguenti gemme è abbaftanza manifeflo, che quello Aulo
fu un incifore . E1 tenuta da alcuni per antica una gemma infignita col nome d' Aulo rapprefentante
la tefta d' un giovine Ercole, nella quale il fagace Artefice ha dimoftrato tanta perizia nell*
incidere il volto d'Ercole con una piacevol fierezza, e con i capelli ricciuti ed egregiamente
diviff, che fi può annoverare tra i più celebri incifori. Bene è vero che il peritiflìmo Artefice
Giovanni Pikler credè, che quefta gemma fia opera del celebre Coftanzi.

Y * VE-

(9) Gori Muf. F. voi. a. pag. to.

(so) Vedi Sparziarro- in Caracalla pag. 707. ce.

(ri) Stofch Gem. pag. ic. Faber inComment. ad III. Imag.
Urlali pag. 67. T. 114. Gori Muf. F. voi. 2. pag. iu
 
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