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A.egypto etiam
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5/
MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI
XL
217
ABDOLOMINO RÈ DI SIDONIA
OPERA U AU LO,
Intagliata in una Sardonica .
DEL MUSEO DEI RE DI FRANCIA.
IL Baron Stofch (1) ha afferito con gran franchezza, che quefta gemma di Aulo rappreientà
Tolomeo Filopatore, appoggiando la fua oppinione ad una Medaglia riferita dal Vaillant
nell'Moria de'Tolomei (2); quando quefta Medaglia non ha niente di raffomiglianza col
volto della noftra gemma, ed è notabilmente diverfa la mona della tefta.
La gemma di i\.ulo, della quale parliamo, ci rapprefenta un'uomo penfierofo, che rimira
il Cielo » tale appunto come l'oflerviamo incifa in rame nella famofa raccolta del Mufeo del
Rè di Francia (3). Il Vitello che cammina, e la figura appoggiata ad un battone, non hanno
veruna relazione con l'Iftoria di Tolomeo Filopatore, defcrittaci dal dottiffimo Vaillant. Stofch
interpetra effer quello Vitello Api Dio degli Egiziani, dicendo (4) e fere flato così efprefo per
ordine del pò fé far e della gemma, forfè uno dei miniftri dei Sacerdoti Egiziani, dei quali parla
Kircher (5), per dìmofirare che egli era di quelli che avevano trovato il Dio Api fatto il regno di
Tolomeo, la qual cofa gli aveva, dopo il piamo, ricolmati di allegrezza, fopra di che e da afcoltarji
Plinio (6). Un Bue ancora in Egitto fi adora in luogo di Deità, e chiamatilo Api. Ha- nel deftro
lato pei' figno una macchia bianca, e le coma, come la Luna crescente. Ha un nodo folto la lingua,
il quale chiamano Cantharo . Non è lecito di lafiiarlo- vivere di pia di un certo numero di anni,
e l'ammazzano tuffandolo- nel fonte de Sacerdoti, e con pianto ne ricercano dipoi un'altro, per
fiftituirlo in fua vece, e fintanto che non l'hanno trovato fanno mefti, e col capo rafo. Io non fo
con quali indizii il Baron Stofch Jo giudichi un Api. Non apparifce in quello vitello la figura
della Luna crefcente fcolpita nel deftro lato, come fi vede nelle medaglie dell' Imperatore
Adriano, e di Antinoo, ed in altri monumenti, quando hanno voluto rapprefentarcelo per
Api Dio degli Egiziani. Io non convengo col di lui fentimento, e perciò proporrò una mia
oppinione più probabile, e più coerente colla noftra gemma. E fé mai qualche erudito ne
troverà una migliore, ben volentieri mi ritratterò. Io congetturo adunque efler-e- efpreffo in
quefta gemma quell'Eroe celebre nell'iftoria di Aleflandro, fui di cui nome variano gli Autori,
ed i Codici, alcuni chiamandolo Abdolomino, altri Abdalomino, altri Ballonimo. Quefti fcherzo
della fortuna da Ortolano fu fatto immantinente Rè. L'Iftoria di quello Principe è riferita
da Diodoro Siculo, Quinto Curzio, e Giuftino Iftorico, (7)-. Narra più copiofamente quefta
Moria Quinto Curzio dicendo;
Regnava in Sidone Stratone dalle ricchezze di Dario afiflito, ma perche fi era arrefo più alia
volontà del popolo, che fua, fa creduto che fife indegno del regno; e fu permefo ad Efeflione, che
crea fé un Rè, il quale i Sidonii giudic afferò il più meritevole di tanta dignità. Fra i fuoi ofpiti
Efeflione aveva giovani ìlluflri, che avendo avuta la poteflà di regnare, differo » che fecondo l'ufanza
della patria, ne fimo potè fé afcendere a quella dignità, fi non fife nato di regia ftirpe. Maravigliatofi
Efeflione della loro grandezza di animo, che difprezzava ciò, che altri col ferro, e col fuoco procurano
Tom. I. E e di
(1) Stofch Gem. pag. 24.
(2) Vaillant Hift. Ptolom. pag. f+.
(3) Recueil des Pierres Gravées da Cabinet du Roy voi. 1.
feconda parte T. 87.
(-,.) Stoìcli Gcm. pag. 24.
(5) Tom. 1. Oedipi Aegipt. Synt. 3. pag. 200,
(6) Plin. Hift. lib. 8. cap. ifi.
(?) Diod. lib. 17 cap. 47. pag. ro6\ voi. 1. lo chiama
Ballonimo, e Rè di Tiro , non di Sidonia , Giuftino lib. 1 r.
cap. io. Quinto Curzio dell'Imprefe di Aleflandro lib. 4.
cap. 1. pag. 213.
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XL
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ABDOLOMINO RÈ DI SIDONIA
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Intagliata in una Sardonica .
DEL MUSEO DEI RE DI FRANCIA.
IL Baron Stofch (1) ha afferito con gran franchezza, che quefta gemma di Aulo rappreientà
Tolomeo Filopatore, appoggiando la fua oppinione ad una Medaglia riferita dal Vaillant
nell'Moria de'Tolomei (2); quando quefta Medaglia non ha niente di raffomiglianza col
volto della noftra gemma, ed è notabilmente diverfa la mona della tefta.
La gemma di i\.ulo, della quale parliamo, ci rapprefenta un'uomo penfierofo, che rimira
il Cielo » tale appunto come l'oflerviamo incifa in rame nella famofa raccolta del Mufeo del
Rè di Francia (3). Il Vitello che cammina, e la figura appoggiata ad un battone, non hanno
veruna relazione con l'Iftoria di Tolomeo Filopatore, defcrittaci dal dottiffimo Vaillant. Stofch
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ordine del pò fé far e della gemma, forfè uno dei miniftri dei Sacerdoti Egiziani, dei quali parla
Kircher (5), per dìmofirare che egli era di quelli che avevano trovato il Dio Api fatto il regno di
Tolomeo, la qual cofa gli aveva, dopo il piamo, ricolmati di allegrezza, fopra di che e da afcoltarji
Plinio (6). Un Bue ancora in Egitto fi adora in luogo di Deità, e chiamatilo Api. Ha- nel deftro
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il quale chiamano Cantharo . Non è lecito di lafiiarlo- vivere di pia di un certo numero di anni,
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fiftituirlo in fua vece, e fintanto che non l'hanno trovato fanno mefti, e col capo rafo. Io non fo
con quali indizii il Baron Stofch Jo giudichi un Api. Non apparifce in quello vitello la figura
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Api Dio degli Egiziani. Io non convengo col di lui fentimento, e perciò proporrò una mia
oppinione più probabile, e più coerente colla noftra gemma. E fé mai qualche erudito ne
troverà una migliore, ben volentieri mi ritratterò. Io congetturo adunque efler-e- efpreffo in
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ed i Codici, alcuni chiamandolo Abdolomino, altri Abdalomino, altri Ballonimo. Quefti fcherzo
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da Diodoro Siculo, Quinto Curzio, e Giuftino Iftorico, (7)-. Narra più copiofamente quefta
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Regnava in Sidone Stratone dalle ricchezze di Dario afiflito, ma perche fi era arrefo più alia
volontà del popolo, che fua, fa creduto che fife indegno del regno; e fu permefo ad Efeflione, che
crea fé un Rè, il quale i Sidonii giudic afferò il più meritevole di tanta dignità. Fra i fuoi ofpiti
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della patria, ne fimo potè fé afcendere a quella dignità, fi non fife nato di regia ftirpe. Maravigliatofi
Efeflione della loro grandezza di animo, che difprezzava ciò, che altri col ferro, e col fuoco procurano
Tom. I. E e di
(1) Stofch Gem. pag. 24.
(2) Vaillant Hift. Ptolom. pag. f+.
(3) Recueil des Pierres Gravées da Cabinet du Roy voi. 1.
feconda parte T. 87.
(-,.) Stoìcli Gcm. pag. 24.
(5) Tom. 1. Oedipi Aegipt. Synt. 3. pag. 200,
(6) Plin. Hift. lib. 8. cap. ifi.
(?) Diod. lib. 17 cap. 47. pag. ro6\ voi. 1. lo chiama
Ballonimo, e Rè di Tiro , non di Sidonia , Giuftino lib. 1 r.
cap. io. Quinto Curzio dell'Imprefe di Aleflandro lib. 4.
cap. 1. pag. 213.