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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 1.1855

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Nr. 2 (Febbrajo 1855)
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Pisano, S.: Iscrizione antica cristiana col pesce simbolico
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https://doi.org/10.11588/diglit.10802#0027

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21

ascoso di non poca importanza sia che si riguardi il re-
lativo senso mistico delle Sante Scritture , o 1' interpreta-
zione dei SS. Padri e la tradizione, od i sacri monumenti
figurati. Ed in vero, il pesce fu adoperato spesso ed a
metafora nei sermone, e ad immagine negli anelli , nelle
pitture, nei marmi ecc. per indicare niente meno che il
Redentore od i redenti. In fatti nel pesce , di cui si fa
menzione in Tobia, i SS. PP. vi ravvisano Gesù Cristo,
che da ciechi ne illumina, e morendo sulla croce trionfa
del demonio (1). E lo stesso Cristo Gesù col far sì che il
mezzo siclo (2), — che dovea dare come tutti gli ebrei per
tributo al tempio —. si trovasse in bocca di un pesce,
mentre ci addimostra in figura che pagavalo come uomo e
non come figliuolo di Dio, ci conferma pur anco esser il
pesce simbolo della sua Umanità: onde è che Origene par-
lando di questo tratto evangelico (in Matth. Hom. XIII.
n. 10) scrive: 1x0x2, in quo is erat, qui tropice piscis
appellatur.

Qui torna in acconcio far rilevare , che il vocabolo greco
U0T2, (ichthjs) corrispondente all' italiano pesce, non solo fu
usato metaforicamente, ma lo fu pure a cifra, perchè,
per una felice combinazione, presenta , nelle cinque let-
tere di cui è composto, le iniziali delle parole Gesù Cri'
sto figliuolo di Dio Salvatore. Tanto apprendiamo da S.
Agostino (3) che su ciò scrive chiaramente : Grcecorum
quinque verborum, quo? sunt hmZf Xp^™? e«y rw £*>™f,

11

(1) V. S. Agost. Serm. cev, e S. Greg. lib. 11. honal. in Evang. homel. xxiv.

(2) 11 Siclo serviva presso gli Ebrei e di peso e di moneta. Come peso era
diviso in venti parti dette oboli — siclus viginti obolos liabet. Num. xvm.
16 — : come moneta era d'argento., ed aveva per sue parti il mezzo, ed il terzo di
siclo. Secondo i più accurati calcoli il siclo d'argenlo pesava g. \\, 177, e va-
leva f. 1,47; il mezzo siclo pesava g. 7,038 e valeva f. 0,73 ; il terzo di siclo
pesava g. 4, 72S, e valeva f. o,49. Questo terzo di siclo era il pezzo d'argento
con cui i Giudei pagavano le imposte per il Tempio dopo la schiavitù di
Balli Ionia.

(3) De civ. Dei, lib xvm c. 23.
 
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