LIBRO TERZO. 4i
pescator che dimandato per qual cagione batteua Totide, ri-
spose, ^At mfìifìc moueatur vndci, me mori efurientem ; oportuerit. Per
questo disse Aristofane,
O' rav « a/Avh x.ard’ni', hay.p>ciivov<Tiv ovAv
Quieta cum funt flagna, venatur nihil
Parlando dell’Anguille. Esoggiunge per l’applicatione della
Republica.
- —~ jyj. sv hay.$ciVMi , Ilù j^jjj rrohLu TdpaTlrie
*—* tu quoque vbiperturbaueris
Hanc ciuitatem, ig indepiurimum capis.
Chesarebbe Impresa à molti de’ nostri tempi, i qualiper com-
modo di loro stessi non chiedono altro che souuersioni, e gar-
bugli. Impresadi colui, che più uolte ribaldo , accusato ne’
Giudicij,&uscito confrode,all’ultimo, fuggir nonpuò il ca-
stigo, sarebbe l’Anguilla presa dentro la fronde del Fico 3 che
scabra, & aipra ritiene,
^Amplius baudpoteris vires eludere noflras>
Ficulneo anguillamssrinximus insolio.
É dall’asprezza, dice Plutarco, che gli è stato datoilnome .
L’Anguilla poi preia per la coda, è simbolo di quei che sono di
lubrica fede ; ò di quei che una cosa incerta non ponno lunga-
mentedifendere, emantenere . GliEgittij per significar l’in-
uidioso pingeano l’Anguilla essendo ella insociabile co i pesci.
Et altri per significar che dopò la morte di alcuno , altra me-
moria non resta, pingeano l’Anguilla, che morta non uà sopra
natando come gli altri pesci, ma nel profondo limo si putresà.
E dell’istessà si seruiuano col capo in un uaso, e con la coda in
un’altro,uolendomostrarun’huomo, che in altraaria,che nel-
lanatianonpuòuiuere,non comportando quelpescealcuna
guutatione.
Lll I Iì
Imprest
di chi libe
nto piw
uolte ne’
Giudicij s
al finem®
si£.
Simbol®
di qi che
sono di iu-
brica fede
Inuidioso.
Chi dopè
morte nots
iascia me .
moria dt
se.
Chi noit
può uiue^
re inaltra
aria , chc
nellana^
cia.
pescator che dimandato per qual cagione batteua Totide, ri-
spose, ^At mfìifìc moueatur vndci, me mori efurientem ; oportuerit. Per
questo disse Aristofane,
O' rav « a/Avh x.ard’ni', hay.p>ciivov<Tiv ovAv
Quieta cum funt flagna, venatur nihil
Parlando dell’Anguille. Esoggiunge per l’applicatione della
Republica.
- —~ jyj. sv hay.$ciVMi , Ilù j^jjj rrohLu TdpaTlrie
*—* tu quoque vbiperturbaueris
Hanc ciuitatem, ig indepiurimum capis.
Chesarebbe Impresa à molti de’ nostri tempi, i qualiper com-
modo di loro stessi non chiedono altro che souuersioni, e gar-
bugli. Impresadi colui, che più uolte ribaldo , accusato ne’
Giudicij,&uscito confrode,all’ultimo, fuggir nonpuò il ca-
stigo, sarebbe l’Anguilla presa dentro la fronde del Fico 3 che
scabra, & aipra ritiene,
^Amplius baudpoteris vires eludere noflras>
Ficulneo anguillamssrinximus insolio.
É dall’asprezza, dice Plutarco, che gli è stato datoilnome .
L’Anguilla poi preia per la coda, è simbolo di quei che sono di
lubrica fede ; ò di quei che una cosa incerta non ponno lunga-
mentedifendere, emantenere . GliEgittij per significar l’in-
uidioso pingeano l’Anguilla essendo ella insociabile co i pesci.
Et altri per significar che dopò la morte di alcuno , altra me-
moria non resta, pingeano l’Anguilla, che morta non uà sopra
natando come gli altri pesci, ma nel profondo limo si putresà.
E dell’istessà si seruiuano col capo in un uaso, e con la coda in
un’altro,uolendomostrarun’huomo, che in altraaria,che nel-
lanatianonpuòuiuere,non comportando quelpescealcuna
guutatione.
Lll I Iì
Imprest
di chi libe
nto piw
uolte ne’
Giudicij s
al finem®
si£.
Simbol®
di qi che
sono di iu-
brica fede
Inuidioso.
Chi dopè
morte nots
iascia me .
moria dt
se.
Chi noit
può uiue^
re inaltra
aria , chc
nellana^
cia.