LIBRO TERZO.
7
La Fortuna signoreggia nelle guerre.
Vince il fenno tal’bor , vince la mano,
E sd l'ardire vn Capitan piu cbiaro.
Ma la Spada e lo Scudo ei volge in vano,
E'n van con l'Elmo sd scbermo e riparo,
Se da presfo Fortuna e da lontano
Con volto non gli arride amico e caro
Quanti Trosei dubiofo Marte aduna,
Tdpn fono opre di man, ma di Fortuna.
I m o t e o ( dice Plutarco ) era stimato coiì fe-
lice Imperadore , che alcuni pingendolo fin-
geano che mentre dormiua entrauano le Città
in vnaReteperquesto detto, IvTÌxne per cogno-
me.Volendo dir che se a’Guerrieri, non fauori-
sce la Fortuna,poco giouano le forze. Suida non dice che fuife
Imperadore, ma che fu huomo ricco che in Atene edifìcò vna
tori*e, e che fù tato felice, che gli apparue il Dio Genio, «V t«V
^aufxovttosn $cuvìàeu iov't/ù , e che insuperbendofì nella persuasìo-
ne che sulsero opere sue non di Fortuna, diuenne calamitoso#
la virtu
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La Fortuna signoreggia nelle guerre.
Vince il fenno tal’bor , vince la mano,
E sd l'ardire vn Capitan piu cbiaro.
Ma la Spada e lo Scudo ei volge in vano,
E'n van con l'Elmo sd scbermo e riparo,
Se da presfo Fortuna e da lontano
Con volto non gli arride amico e caro
Quanti Trosei dubiofo Marte aduna,
Tdpn fono opre di man, ma di Fortuna.
I m o t e o ( dice Plutarco ) era stimato coiì fe-
lice Imperadore , che alcuni pingendolo fin-
geano che mentre dormiua entrauano le Città
in vnaReteperquesto detto, IvTÌxne per cogno-
me.Volendo dir che se a’Guerrieri, non fauori-
sce la Fortuna,poco giouano le forze. Suida non dice che fuife
Imperadore, ma che fu huomo ricco che in Atene edifìcò vna
tori*e, e che fù tato felice, che gli apparue il Dio Genio, «V t«V
^aufxovttosn $cuvìàeu iov't/ù , e che insuperbendofì nella persuasìo-
ne che sulsero opere sue non di Fortuna, diuenne calamitoso#
la virtu