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Capaccio, Giulio Cesare; Capaccio, Giulio Cesare [Editor]
Delle Imprese Trattato Di Givlio Cesare Capaccio: In tre Libri diuiso. Nel Primo, Del Modo Di Far L'Impresa da qualsiuoglia oggetto, o Naturale, o Artificioso con nuoue maniere si ragiona. Nel Secondo, Tvtti Ieroglifici, Simboli, e cose Mistiche in lettere Sacre, o Profane Si Scuoprono; e come da quegli cauar Si ponno l'Imprese. Nel Terzo, Nel Figvrar Degli Emblemi di molte cose naturali per l'Imprese Si tratta (Band 3): Del Trattato Dell'imprese Di Givlio Cesare Capaccio, Libro Terzo. Ove Nel Figvrar De Gli Emblemi E Nella Proprietà Delle Piante e de gli Animali Di Molte Imprese Si Fa Mentione — [Napoli], 1592 [Cicognara, 1871]

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.31703#0013

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LIBRO TERZO.

7

La Fortuna signoreggia nelle guerre.

Vince il fenno tal’bor , vince la mano,

E sd l'ardire vn Capitan piu cbiaro.

Ma la Spada e lo Scudo ei volge in vano,
E'n van con l'Elmo sd scbermo e riparo,
Se da presfo Fortuna e da lontano

Con volto non gli arride amico e caro
Quanti Trosei dubiofo Marte aduna,

Tdpn fono opre di man, ma di Fortuna.

I m o t e o ( dice Plutarco ) era stimato coiì fe-
lice Imperadore , che alcuni pingendolo fin-
geano che mentre dormiua entrauano le Città
in vnaReteperquesto detto, IvTÌxne per cogno-
me.Volendo dir che se a’Guerrieri, non fauori-
sce la Fortuna,poco giouano le forze. Suida non dice che fuife
Imperadore, ma che fu huomo ricco che in Atene edifìcò vna
tori*e, e che fù tato felice, che gli apparue il Dio Genio, «V t«V
^aufxovttosn $cuvìàeu iov't/ù , e che insuperbendofì nella persuasìo-
ne che sulsero opere sue non di Fortuna, diuenne calamitoso#

la virtu
 
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