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Ficoroni, Francesco de'
Le vestigia e raritá di Roma antica — Rom, 1744 [Cicognara, 3722]

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https://doi.org/10.11588/diglit.3934#0267

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ca-

Libro Secondo CapIt olo IL 15^
150 è del pennello del Romanelli. Sono tutte tramezzate di ra-
beschi, e slucchi dorati di buon gulìo nel modo, che è la Geo-
grafia delle pareti, opera di Fra Ignazio Danti, ed è la più
corretta , che polla vederli . Dopo la quale iìeguono in dirit-
tura tre altri bracci ; in uno sono due pitture degli scolari
del Cavalier Maratta con dodici cartoni de' Profeti dipinti in
S. Gio: Laterano, terminando con alcune memorie d'anti-
chi Crisliani . Nel secondo braccio si conserva un'urnet-
ta con bassòrilievo delle felle Circensi, i bulli d'Adriano , di
Commodo, l'Erme di Socrate , Platone, Pittaco , ed altri
pallate per le mie mani , i quali lì ritrovarono nella villa di
M Aurelio nel Laterano. Il terzo braccio , che siegue , è
scopeno , terminando al casino di Belvedere , ove sono alcuni
molaici affissi sopra alle porte con un ballo d'Egizj , ma di po-
vero disegno , ritrovati a mio tempo nel giardinetto de'
RR. PP. Domenicani di Santa Sabina nell' Aventino . Oltre
a qualche disegno , ed altre memorie , che vi sono , la più
particolare è il gran modello di legno rappresentante tutto il
Tempio Vaticano fatto dal SangalJo .
Nel cortile di Belvedere di forma quadra sono afflili sulle
pareti alcuni mascheroni di marmo colossali , serviti per boc-
che di fontane , e taluni per ornato d' edificj , colle seguen-
ti llatue : una del Nilo colla Ssinge in un angolo del cortile ,
ed è della durisiìma pietra basalte . Gli Antiquarj, per quanto
si sa , non ne sanno menzione . Le due mezze GololTali nel
mezzo del cortile rappresentano una ilNilo,sopra cui reslano
le vestigia de'sanciulli indicanti l'altezze della sua annuale
escrescenza , e l'altra il Tevere, ambedue d'inlìgne scalpello,
e perciò ne furono formate le copie di gesìb da quella Reale
Accademia di Francia , elsendo anche alle pubbliche (lampe;
ma avendo coloro , che ne savellano , taciute le particolarità,
che vi si vedono scolpite , mi par proprio di brevemente ac-
cennarle . Nelle facciate di quella del Tevere sono la Scro-
fa con li porcelli, la città Lavinia , il padre Tevere , come è
descritto da Virgilio nel viaggio d'Enea , quando fu per pren-
der terra in quelle contrade , essendovi di più marinari , che
colle funi tirano alla ripa le navi contro la corrente dei
Te ve-
 
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