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Gesellschaft für Vervielfältigende Kunst [Hrsg.]
Die Graphischen Künste — N.F. 2.1937

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Calabi, Augusto: Note su Bernardo Bellotto
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https://doi.org/10.11588/diglit.6337#0038

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AUGUSTO CALABI / NOTE SU BERNARDO BELLOTTO

Un mio studio su Bernardo Bellotto ritardö ad apparire in queste pagine per un mero giuoco
di opportunitä editoriali, ed ecco che esce un libro di H. A. Fritzsche che lo rende per buona
parte superfluo.

II libro del Fritzsche1 contiene sostanzialmente un catalogo molto diligentemente composto
delle opere del Bellotto, pitture incisioni disegni, un accuratissimo curriculum vitae, un esau-
riente saggio sulla storia della camera oscura in rapporto alla pittura di prospettiva; inoltre
una grande quantitä di dati sistematicamente riuniti e sobriamente esposti.

L'esposizione e concisa, e procede per brevi paragrafi dall'evidente parallelismo. qualehe-
volta e addirittura implicita nelle tavole sinottiche e negli elenchi; e piuttosto freddamente
storica che critica.

Un libro di reale utilita per tutti e che soddisfa in modo singolare il mio gusto della trattazione
profonda dell'argomento e la mia avversione della chiacchera erudita e della retorica, ma che
mi pare manchi di penetrazione critica.

L'editore non ha seguito l'autore nella capacitä di costruire per masse distinte ed equilibrate
tra loro, cosicche Fuso del volume non e sempre facile: manca ad esempio un indice delle
illustrazioni ed ho scoperto, dopo un certo tempo, che il gruppo delle riproduzioni 25—31 sta
parecchie pagine dopo il gruppo 32—39. Si sente molto la mancanza dei riferimenti al De
Vesme per le incisioni del Bellotto e del Canaletto, e la mancanza di tavole-chiavi per i riferi-
menti ai cataloghi delle singole grandi pubbliche raccolte. Autori ed editori, non dobbiamo
mai dimenticare che i libri Ii pubblichiamo per gli ,,altri".

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Aggiungo al libro del Fritzsche qualche osservazione e qualche dato che egli non ha avuto
occasione di fare o di conoscere, sopra tutto per quanto riguarda le fonti della produzione del
Bellotto e contribuisce singolarmente alla formazione di un giudizio di classificazione artistica,
sopratutto a proposito delle sue incisioni e dei disegni di Varsavia.

L'influenza diretta e l'imitazione specifica dello zio che nel 1931, quando pubblicai il libro
sulla grafica del settecento da Van Oest, mi appariva evidente nelle acqueforti italiane, e che
il Fritzsche nota a proposito di queste incisioni e di altre opere, mi si e oramai precisata e
concretata nella prova del plagio piii pacifica. Non e solo l'asta portabandiera del DeV. n. 1,
il campanile e la cupola di DeV. n. 2 e la casa di DeV. n. 5, non e solo quell'albero e quella
figurina tolte dalle acqueforti di Antonio Canal; ma e il doppio arco della stampa di Antonio
Canal, DeV. n. 11, che e riprodotto tal quäle in misure ridotte nella stampa di Bellotto, DeV.
n. 6; ma e il ponte della stampa di Antonio Canal, DeV. 31 (Fig. 1), che e calcato in quella di
Bellotto, DeV. 3 (Fig. 2), e la barca coi pescatori, il carro coi buoi ed i bifolchi che da quella
a questa stampa sono calcati aH'incontrario e ingranditi di proporzione con la camera nera.
Di questo ponte e di questi buoi vediamo poi ancora una terza edizione nel quadro catalogato
dal Fritzsche al n. 196. ed una quarta nel disegno di Varsavia n. 75477.

II plagio e riuscito per gli storici della arte che si contentano di quanto e scritto in calce
alle incisioni, ma agli effetti dell'opera esso e smascherato dalla sproporzione tra i vari ele -
menti della composizione, dalla deformazione di alcuni di essi, dalle soluzioni di continuitä
nel contesto dei tratti.

II confronto analitico tra l'originale e la copia mostra poi la consueta pedissequa fedelta

1 Hellmuth Allwill Fritzsche, Bernardo Bellotto genannt Canaletto, Bure b. M., August Hopfer Verlag.
290 pp. 5 1

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