I(III. )&
PIERO BONACCORSJ
DETT O
Pierino del Vaga
P I T T 0 R E.
iglio di Giovanni Bonaccorsi Fiorentino (O
fu questo eccellente pittore, che nato 1'
anno 1500. , ed allevato con grande dento,
fu dal padre abbandonato alla cura d' al-
cuni suoi parenti , che 1' accomodarono
al medierò dello speziale . Non piacendo
allo spiritoso giovanetto un tal dettino ,
podosi prima nella bottega d' Andrea de'
Ceri (^, e poscia nella scuola di Ridol-
fo del Ghirlandaio , dal quale apprese i principj dell 'arte ,
dopo qualche tempo si portò a Roma condottovi dal Va-
ga (3) , che lo raccomandò a quegli amici , che là aveva ,
acciocché non rimanesse affatto privo d' aiuto.
Rissettendo 1' attento giovane , che in quella vada me-
tropoli gli conveniva a cagione della (ua povertà lavorare a
giornate per le botteghe di quei pittori senza verun suo
profitto, risolvè di dipingere a opera la metà della settima-
na , e nel redante d' attendere a disegnare le nobili produ-
zioni degl' ingegni più valorosi . Un tal pensiero , malgrado
gli denti, e i disadri, eseguì egli con tal felice riuscimen-
to, che arrivò per mezzo de' suoi lavori a riscuoter gli ap-
plausi da Giulio Romano, da Gio. Francesco Penni detto il
Fattore , e da Raffaello idesso , che non dubitò d' impiegarlo a
colorire nelle logge papali varie grottesche , ed idorie , e a di-
pinger con Giulio Romano la volta della sala de' Pontefici ,
amandolo sempre come figliuolo , e diletto discepolo.
Do-
(1) Dice il Vadavi , che quello Giovanni nelle guer-
re di Carlo Vlll. Re di Francia , come giovane animofo , e
liberale , in serviti con quel Principe spese tutte le sacultà
sue nel falde , e nel giuoco , ed in ultimo ci lasciè la vita.
(2) Di lui v. il Sasari Tom. 2. nella vita del no-
stro artefice .
(3) Quelli fu pittcr fiorentino , da cui presc la sua
denominazione Pierino del Vaga .
PIERO BONACCORSJ
DETT O
Pierino del Vaga
P I T T 0 R E.
iglio di Giovanni Bonaccorsi Fiorentino (O
fu questo eccellente pittore, che nato 1'
anno 1500. , ed allevato con grande dento,
fu dal padre abbandonato alla cura d' al-
cuni suoi parenti , che 1' accomodarono
al medierò dello speziale . Non piacendo
allo spiritoso giovanetto un tal dettino ,
podosi prima nella bottega d' Andrea de'
Ceri (^, e poscia nella scuola di Ridol-
fo del Ghirlandaio , dal quale apprese i principj dell 'arte ,
dopo qualche tempo si portò a Roma condottovi dal Va-
ga (3) , che lo raccomandò a quegli amici , che là aveva ,
acciocché non rimanesse affatto privo d' aiuto.
Rissettendo 1' attento giovane , che in quella vada me-
tropoli gli conveniva a cagione della (ua povertà lavorare a
giornate per le botteghe di quei pittori senza verun suo
profitto, risolvè di dipingere a opera la metà della settima-
na , e nel redante d' attendere a disegnare le nobili produ-
zioni degl' ingegni più valorosi . Un tal pensiero , malgrado
gli denti, e i disadri, eseguì egli con tal felice riuscimen-
to, che arrivò per mezzo de' suoi lavori a riscuoter gli ap-
plausi da Giulio Romano, da Gio. Francesco Penni detto il
Fattore , e da Raffaello idesso , che non dubitò d' impiegarlo a
colorire nelle logge papali varie grottesche , ed idorie , e a di-
pinger con Giulio Romano la volta della sala de' Pontefici ,
amandolo sempre come figliuolo , e diletto discepolo.
Do-
(1) Dice il Vadavi , che quello Giovanni nelle guer-
re di Carlo Vlll. Re di Francia , come giovane animofo , e
liberale , in serviti con quel Principe spese tutte le sacultà
sue nel falde , e nel giuoco , ed in ultimo ci lasciè la vita.
(2) Di lui v. il Sasari Tom. 2. nella vita del no-
stro artefice .
(3) Quelli fu pittcr fiorentino , da cui presc la sua
denominazione Pierino del Vaga .