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IT T 0 R E.
uca Giordano celebratissimo artefice non
tanto per 1' ingegnosa imitazione dell' ope-
re de' più intigni prosessori , quanto per
la stupenda velocità nel terminare i suoi
dipinti, nacque in Napoli 1' anno 1632.
e fino dalla più tenera.età impiegandoli
tempo nel dileguare, e nel maneggiare i
pennelli lotto la direzione d' Antonio suo
padre , diede tosto sicuri contrassegni d'
un futuro straordinario progresso , e fece risolvere il Viceré ,
chè aveva con istupore ammirato un suo ben condotto lavo-
ro, ad assegnargli per maestro il samoso Giuseppe Ribera pri-
mario pittore di quella Corte. Avendo pertanto dal medesi-
mo per nove anni continovi apparata la di lui bella manie-
ra, e dato saggio del suo valore con pubblici accreditati di-
pinti , desideroso di nuove cognizioni , contro voglia del ge-
nitore si portò a Roma, e si pose con indefesso Audio a co-
piar 1' opere di Michelagnolo , di Raffaello , del Caracci , e de-
gli antichi più bravi maestri , le quali poi dal padre , che
gli era venuto dietro , eran vendute a molti , che le ricerca-
vano con somma premura . Trattenutoti in Roma per qualche
tempo, ed avendo per tre anni voluto imparare da Pietro da
Cortona le più recondite finezze dell' arte , si trasferì nella
Lombardia per istudiarvi le opere del Coreggio , di Tiziano,
di Paolo , e d' altri celebri professori , lasciando nel tempo
stesso in varie città eterni monumenti del suo franco pennel-
lo; e tornato quindi alla patria intraprese a olio, ed a fre-
sco diversi lavori , ne' quali per essersi diseostato dalla prima
maniera appresa dal Ribera , non incontrò I ' approvazione di
molti emoli dipintori , quantunque egli fosse già salito a un
eminente grado di universale estimazione , che dipoi viepiù
Par. I. K s'
IT T 0 R E.
uca Giordano celebratissimo artefice non
tanto per 1' ingegnosa imitazione dell' ope-
re de' più intigni prosessori , quanto per
la stupenda velocità nel terminare i suoi
dipinti, nacque in Napoli 1' anno 1632.
e fino dalla più tenera.età impiegandoli
tempo nel dileguare, e nel maneggiare i
pennelli lotto la direzione d' Antonio suo
padre , diede tosto sicuri contrassegni d'
un futuro straordinario progresso , e fece risolvere il Viceré ,
chè aveva con istupore ammirato un suo ben condotto lavo-
ro, ad assegnargli per maestro il samoso Giuseppe Ribera pri-
mario pittore di quella Corte. Avendo pertanto dal medesi-
mo per nove anni continovi apparata la di lui bella manie-
ra, e dato saggio del suo valore con pubblici accreditati di-
pinti , desideroso di nuove cognizioni , contro voglia del ge-
nitore si portò a Roma, e si pose con indefesso Audio a co-
piar 1' opere di Michelagnolo , di Raffaello , del Caracci , e de-
gli antichi più bravi maestri , le quali poi dal padre , che
gli era venuto dietro , eran vendute a molti , che le ricerca-
vano con somma premura . Trattenutoti in Roma per qualche
tempo, ed avendo per tre anni voluto imparare da Pietro da
Cortona le più recondite finezze dell' arte , si trasferì nella
Lombardia per istudiarvi le opere del Coreggio , di Tiziano,
di Paolo , e d' altri celebri professori , lasciando nel tempo
stesso in varie città eterni monumenti del suo franco pennel-
lo; e tornato quindi alla patria intraprese a olio, ed a fre-
sco diversi lavori , ne' quali per essersi diseostato dalla prima
maniera appresa dal Ribera , non incontrò I ' approvazione di
molti emoli dipintori , quantunque egli fosse già salito a un
eminente grado di universale estimazione , che dipoi viepiù
Par. I. K s'