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Sabbadini, Remigio: Codici latini posseduti, scoperti, illustrati da Guarino Veronese
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.9012#0202
377
1.
Asconius Pbdiantjs.
Guarino così scrive a Girolamo Gualdo vicentino :
... Asconium quoque Pedianum railu mittas,
si apud te est. Sin autem, eum ex clarissimo viro
Gasparino Pergamensi verbis meis petes et ma-
gnopere contendes ipsumque ad me diligentissime
mittes.
Ex Verona III idus decembr. [1420]. ')
Il commento di Asconio Pediano alle orazioni
di Cicerone, trovato, da Poggio a S. Gallo insieme
con Quintiliano, Guarino e il Barzizza l'aveano
avuto in comune, come ebbero in comune Quinti-
liano. (Vedi Quintilianus, p. 439 sgg.).
2.
Sextus Aurelius Augustinus.
Guarino possedeva fin dal 1425 l'opera di Ago-
stino de Boctrina Christiana, come si rileva da
questo passo di una sua lettera a Francesco
Barbaro :
... Quid de Boctrina Christiana Augfustini]
factum sit libens abs te scirem.
Ex Verona Villi martii [1425].2)
Ne ebbe poi un'altra copia da Ambrogio Tra-
versari. Il Traversari restituendo per mezzo del-
l'Aurispa un Diogene Laerzio a Leonardo Giusti-
niani così scrive:
... Neque vero solum ipsum (Diogenem), ve-
runi et volumen aliud novum, Augustini de Doctrìna
ci cristiana libros, quos Guarini nostri nomine tran-
scribi feci, tuo huic volumini adieci.
Florentiae nonis augusti [1425]. *)
Di Agostino possedeva anche un altro scritto,
de Spiritu et anima, da esso stesso in gran parte
postillato nel fortunoso anno 1424, in cui visse
parecchi mesi sulle montagne del Trentino, dove
si era ricoverato per fuggire la peste, che infie-
*) R. "Sabbadini, Guarino Veronese e il suo epistolario.
n. 16.
s) Ib. n. 118.
*) R. Sabbadini, Guarino Veronese e gli archetipi di Celso
e Piatito, p. 22.
378
l'iva a Verona. Ecco a questo proposito un passo
di una sua lettera all'amico Girolamo Gualdo, che
nel 1428 s'era ritirato nel villaggio di Sarego,
perchè Vicenza era infestata dalla pestilenza.
... Accipies libellum fronte quidem et facie
sordidum, pectore autem et alloquio speciosum,
quem iam triennio cum Tridentinas Alpes pesti-
lentiam fugitans incolerem circumscripsi magna
ex parte .... Suscipe me duce Augustinum de
Spiritu et anima, pusillum quidem corpore, cete-
rum tantis sublimem viribus, ut nunc serpat numi,
nunc caput attollat in sidera.
Areronae VII kal. iulias 1428 (1430 cod.). ")
3.
C. Iulius Caesab.
Guarino nel suo epistolario non dice mai espres-
samente di possedere codici di Cesare, ma tro-
viamo questo autore tra i libri studiati con amore
speciale da Leonello. d'Este, suo scolare, il quale
leggeva Cesare negli ozi estivi della villeggiatura.
In una lettera al suo maestro così egli scrive:
Hesterno die cum inter Caesaris nostri Coni-
mentaria nostro in cubiculo interdiu versarer, tum
diurni evitandi somni grafia, tum lectionis vo-
luptate, qua mirum in modum allectus sum, red-
ditae mini sunt litterae tuae ...
Porti VII kal. aug. [1435?]. •>)
4.
Opus de Caesaribus.
In una lettera di Guarino al Biondo si trova
scritto :
... Inauditum mihi antehac fuerat opus istud
de Caesaribus. Gratum fuerit aliquando corani ex
te audire quidnam sit, quid de rebus illorum gestis
exponat, an fumo dignae sint an luce.
[Verona 1423]. «)
Questa notizia è di grande importanza. Che si
voglia intendere dei Cesari di Svetonio, non ci è
*) Cod. di Vienna 3330, f. 130; Cod. Arundol (British
Museum) 70, f. 91v.
*) R. Sabbadini, Guarino Veronese e il suo epistolario,
a. 188.
«) Cod. lat. di Monaco 5369, f. 79v.
asconio — agostino — cesare — de caesaribus
1.
Asconius Pbdiantjs.
Guarino così scrive a Girolamo Gualdo vicentino :
... Asconium quoque Pedianum railu mittas,
si apud te est. Sin autem, eum ex clarissimo viro
Gasparino Pergamensi verbis meis petes et ma-
gnopere contendes ipsumque ad me diligentissime
mittes.
Ex Verona III idus decembr. [1420]. ')
Il commento di Asconio Pediano alle orazioni
di Cicerone, trovato, da Poggio a S. Gallo insieme
con Quintiliano, Guarino e il Barzizza l'aveano
avuto in comune, come ebbero in comune Quinti-
liano. (Vedi Quintilianus, p. 439 sgg.).
2.
Sextus Aurelius Augustinus.
Guarino possedeva fin dal 1425 l'opera di Ago-
stino de Boctrina Christiana, come si rileva da
questo passo di una sua lettera a Francesco
Barbaro :
... Quid de Boctrina Christiana Augfustini]
factum sit libens abs te scirem.
Ex Verona Villi martii [1425].2)
Ne ebbe poi un'altra copia da Ambrogio Tra-
versari. Il Traversari restituendo per mezzo del-
l'Aurispa un Diogene Laerzio a Leonardo Giusti-
niani così scrive:
... Neque vero solum ipsum (Diogenem), ve-
runi et volumen aliud novum, Augustini de Doctrìna
ci cristiana libros, quos Guarini nostri nomine tran-
scribi feci, tuo huic volumini adieci.
Florentiae nonis augusti [1425]. *)
Di Agostino possedeva anche un altro scritto,
de Spiritu et anima, da esso stesso in gran parte
postillato nel fortunoso anno 1424, in cui visse
parecchi mesi sulle montagne del Trentino, dove
si era ricoverato per fuggire la peste, che infie-
*) R. "Sabbadini, Guarino Veronese e il suo epistolario.
n. 16.
s) Ib. n. 118.
*) R. Sabbadini, Guarino Veronese e gli archetipi di Celso
e Piatito, p. 22.
378
l'iva a Verona. Ecco a questo proposito un passo
di una sua lettera all'amico Girolamo Gualdo, che
nel 1428 s'era ritirato nel villaggio di Sarego,
perchè Vicenza era infestata dalla pestilenza.
... Accipies libellum fronte quidem et facie
sordidum, pectore autem et alloquio speciosum,
quem iam triennio cum Tridentinas Alpes pesti-
lentiam fugitans incolerem circumscripsi magna
ex parte .... Suscipe me duce Augustinum de
Spiritu et anima, pusillum quidem corpore, cete-
rum tantis sublimem viribus, ut nunc serpat numi,
nunc caput attollat in sidera.
Areronae VII kal. iulias 1428 (1430 cod.). ")
3.
C. Iulius Caesab.
Guarino nel suo epistolario non dice mai espres-
samente di possedere codici di Cesare, ma tro-
viamo questo autore tra i libri studiati con amore
speciale da Leonello. d'Este, suo scolare, il quale
leggeva Cesare negli ozi estivi della villeggiatura.
In una lettera al suo maestro così egli scrive:
Hesterno die cum inter Caesaris nostri Coni-
mentaria nostro in cubiculo interdiu versarer, tum
diurni evitandi somni grafia, tum lectionis vo-
luptate, qua mirum in modum allectus sum, red-
ditae mini sunt litterae tuae ...
Porti VII kal. aug. [1435?]. •>)
4.
Opus de Caesaribus.
In una lettera di Guarino al Biondo si trova
scritto :
... Inauditum mihi antehac fuerat opus istud
de Caesaribus. Gratum fuerit aliquando corani ex
te audire quidnam sit, quid de rebus illorum gestis
exponat, an fumo dignae sint an luce.
[Verona 1423]. «)
Questa notizia è di grande importanza. Che si
voglia intendere dei Cesari di Svetonio, non ci è
*) Cod. di Vienna 3330, f. 130; Cod. Arundol (British
Museum) 70, f. 91v.
*) R. Sabbadini, Guarino Veronese e il suo epistolario,
a. 188.
«) Cod. lat. di Monaco 5369, f. 79v.
asconio — agostino — cesare — de caesaribus