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Museo italiano di antichità classica — 2.1886/​88

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Tomassetti, Giuseppe: Silloge epigrafica laziale
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https://doi.org/10.11588/diglit.9012#0265
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503

silloge epigrafica laziale

XIV.

? DEVERTICLVM
S PRIVATVM

m. 0,46

È un cippo terminale rettilineo di pietra sperone
ossia lapis gabinus. Fu recentemente rinvenuto a
Montecompatri, circondario di Roma, sullo sbocco
della nuova via provinciale, presso il paese. Sta
ora infìsso nella parete esterna della casa Mastro-
francesco. Le lettere sono alte m. 0,07,5. La via
che conduce all'ora; Labicanorum, ossia a Mon-
tecompatri, era certamente una deviazione della
Labicana grande ; e tuttora si riconosce ben con-
servata nel viottolo che salisce dalle Mar-morelle,
cioè dai Labicani della pianura, al suddetto paese.
In un separato lavoro descriverò le numerose an-
tichità quivi scoperte in ogni tempo, ed anche
sotto i miei occhi, e ragionerò sul valore storico
delle iscrizioni quivi rinvenute. Per ora faccio rile-
vare la singolarità assoluta di questa epigrafe, che
pubblico sopra un calco favoritomi dall' egregio
sig. dott. Giacomo Ciuffa, già mio alunno. Una via
privata, che partiva da un punto qualunque della
pubblica, poteva portare quel semplice appella-
tivo; e ne abbiamo infatti qualche memoria epi-
grafica, ma sempre accompagnata dal nome del
proprietario: p. e.

ITER

PRIVATM (sic)
DVORVM
DOMITIORVM ')

e parimenti altre, che tralascio di riferire per bre-
vità, tutte con nomi e speciali determinazioni.5)
Lascio ancora i parietes privati ed altri diritti e
possessi, che son forniti di cotesto qualificativo
neh' epigrafia romana. Vi abbiamo adunque una
insolita e pregevole indicazione della divergenza
di una via privata, alla quale peraltro doveva fare
riscontro e complemento un altro termine col

nome del proprietario. L' età di questo cippo ò
determinata in qualche modo non solo dalla ma-
teria, ma dalla forma grammaticale deverticlum.
Quanto alla sincope finale, essa in genere è in-
dizio di antichità, come rammentiamo neh' ora-
cium patet del calendario Prenestino,3) nel poplus
delle iscrizioni Spagnuola, Capitolina e nostra Ne-
morense sopra indicate. Tuttavia non sarebbe essa
sola un criterio certo, perchè si è trovata anche
in epigrafi del secondo secolo dell' impero simile
omissione spontanea di vocale.4) Ma siccome que-
sto, che chiamerò semi-arcaismo, è congiunto col
prefisso de, in luogo del di, eh'è la originale forma3)
così non esito punto ad affermare, che la nostra
epigrafe spetta al secolo settimo o al principio
dell'ottavo. Chiude essa quindi degnamente que-
sta prima silloge epigrafica Laziale.

XV.

Ara di Poggio Mojano.

C A T T E L I A

B CHARITIS

©

V • S • L • M

, i m. 0,38 fronte
largo ' . ,.

( in. 0,31 lati

È un' ara o base rettilinea, di pietra calcare
sabina trovata in Poggio Mojano, (prov. Umbria,
circondario di Rieti) ove tuttora conservasi presso
1' egregio sig. avvocato Leandro Braconi, che me
ne ha inviato il fac-simile. Quantunque la Sabina
non sia compresa nel Lazio, tuttavia la inserisco
in questa silloge, come opportuna occasione di
pubblicarla. Prima di interpretarne la lezione, noto
che neh1' abaco superiore, tra i due pulvini, che ne
adornano l'estremità, evvi un incavo rotondo, ed

') Da scheda del Peruzzi 2074. Lanciani in Bull, archeol.
Com. 1882, pag. 161.

») Iter | privatimi \ fundi \ Nepotismi. Momms., I. N. 6165.
Cf. Furlanetto, Lap. Patavine, 106 n. 99. Henzen 7308.
Jahn, Specimen epigr., pag. 25, n. 16.

s) C. I. L. I, pag. 316.

») Cf. Henzen 6362 {tabemacla), cf. Wilmanns 686 (ca-
platorum) e cf. le iscrizioni dei colombarii.
s) Cf. per confronto il demitito della lex repetmidarum.
 
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