Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 3.1897

DOI Artikel:
Grisar, Hartmann: Note archaeologiche sulla mostra di arte sacra antica a Orvieto
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.17403#0025

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
NOTE SULLA MOSTRA DI ARTE SACRA A ORVIETO

19

Pubblico la riproduzione dell' altro lato, rimandando il lettore
alla dissertazione citata 1 (flg. 8).

Il vaso eucaristico, appartenente alla chiesa di s. Anastasia
a Roma e appellato nel catalogo dell' esposizione semplicemente
Calice di san Girolamo, non ha diritto a questo glorioso nome
per tutte le parti, onde di presente si compone; essendo che il
piede mostra chiaramente le forme della tarda età gotica e il
piattello sovrapposto un' altra origine di certo non anteriore. Ma
l'importanza del così detto calice consiste forse nel vaso tondo
di majolica con figure di anitre in rilievo, che sta sopra al

FIG. 9.

piattello ed ora è conservato solo in frammenti. È possibile che
tal vaso sia stato un antichissimo artoforio o capsa per il pane con-
sacrato. Diciamo è possibile, perchè l'oggetto si sottrae ad un
esame accurato, chiuso come è sotto vetro e sigillato, e solo dalla
forma sua non tanto dissimile dalle antiche pissidi d'avorio si pos-
sono desumere gli elementi di una qualche congettura 2.

Un altarino portatile inviato da Modena all' esposizione si
presta meglio allo studio. Ne abbiamo presa la fotografia da un
fianco (fig. 9). Questo altare e reliquiario insieme consiste di una

1 Civiltà Catt. 1896, voi. IV, pag. 463 ss.

2 II museo vaticano conserva un simile calice o piuttosto ciborio, che
consiste di una antichissima pisside o capsa d'avorio con rilievi cristiani e di
un piede assai più recente. L'avorio proverrebbe dalla chiesa di sant'Am-
brogio a Milano ; Rohault de Fleury, voi. V, pi. 366 e pag. 65.
 
Annotationen