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Galante, Gennaro Aspreno: I musaici del battistero di Napoli
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.18743#0106
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G. ASPRENO GALANTE
dunque sarebbe del secolo quinto, il minore del sesto. Le due
Cattedrali erano l'odierna Santa Bestìtuta, e la Stefania. Questa
fu interamente distrutta nel secolo decimoquarto per l'erezione
della presente edificata dai reali Angioini l; allora quindi fu
anche distrutto uno dei due fonti.
Ma si domanda: il battistero superstite è il fonte maggiore
o Soteriano, ovvero il minore o Vincenziano, cioè è opera del
secolo quinto o del secolo sesto? Si discute tra i nostri storici,
e la quistionc si rende anche più ardua se si domanda quale
fosse stato il battistero della Cattedrale prima di S. Sotero. Nel
Liber Pontificalis della Chiesa Napolitana, riconosciuto col nome
di Giovanni Diacono di S. Gennaro, parlandosi della morte del
Vescovo S. Giovanni I nel 432, cioè un trentennio e più prima
di S. Sotero, dicesi che il cadavere del santo Vescovo era ac-
compagnato alla sepoltura Neophytorum pompa proseguente \
E parimenti Uranio nell'Epistola ad Pacatum de obitu Pati-
lini, raccontando la morte del detto S. Giovanni, avvenuta il
Sabbato Santo, dice che postero die, idest Pasciute, illuminatis
lampadibus, cum ingenti Neophytorum pompa, proseguente etiam
multitudine populorum, usque ad sepulcrum, gloriosam atque lau-
dabilem sepulturam adeptus est:!. Quei Neofiti erano stati bat-
tezzati da S. Giovanni nel Sabbato precedente. Questa testimo-
nianza fa comprendere che prima di S. Sotero un'edicola bat-
tesimale o battistero fosse presso la basilica costantiniana di
S. Eestituta.
1 Bartoloicmeo Capasso, Topografia della città, di Napoli, al tempo del
Bucato, neirArchivio Storico per le Provincie Napolitano, anno XVII
e XVIII.
2 Liber Pontificalis Ucci. Neap., o Chronieon Ioannis Diaconi S. la-
nuarii, in Ioanne I. nel Muratori Jì. I. S., toni. I, part. Il, V. Capasso,
Monumenta ad Napolitani Bncatus historiam pertinentia, vol. I ; in cui
è ripubblicato il detto Liber o Chronieon dopo la recensione accuratis-
sima fattane dal eh. Prof. Can. Cosimo Stomajolo coll'originale Vaticano.
3 V. Y Epistola Uranii, nel Migne Patrologia tom. LXHI, col. 859.
G. ASPRENO GALANTE
dunque sarebbe del secolo quinto, il minore del sesto. Le due
Cattedrali erano l'odierna Santa Bestìtuta, e la Stefania. Questa
fu interamente distrutta nel secolo decimoquarto per l'erezione
della presente edificata dai reali Angioini l; allora quindi fu
anche distrutto uno dei due fonti.
Ma si domanda: il battistero superstite è il fonte maggiore
o Soteriano, ovvero il minore o Vincenziano, cioè è opera del
secolo quinto o del secolo sesto? Si discute tra i nostri storici,
e la quistionc si rende anche più ardua se si domanda quale
fosse stato il battistero della Cattedrale prima di S. Sotero. Nel
Liber Pontificalis della Chiesa Napolitana, riconosciuto col nome
di Giovanni Diacono di S. Gennaro, parlandosi della morte del
Vescovo S. Giovanni I nel 432, cioè un trentennio e più prima
di S. Sotero, dicesi che il cadavere del santo Vescovo era ac-
compagnato alla sepoltura Neophytorum pompa proseguente \
E parimenti Uranio nell'Epistola ad Pacatum de obitu Pati-
lini, raccontando la morte del detto S. Giovanni, avvenuta il
Sabbato Santo, dice che postero die, idest Pasciute, illuminatis
lampadibus, cum ingenti Neophytorum pompa, proseguente etiam
multitudine populorum, usque ad sepulcrum, gloriosam atque lau-
dabilem sepulturam adeptus est:!. Quei Neofiti erano stati bat-
tezzati da S. Giovanni nel Sabbato precedente. Questa testimo-
nianza fa comprendere che prima di S. Sotero un'edicola bat-
tesimale o battistero fosse presso la basilica costantiniana di
S. Eestituta.
1 Bartoloicmeo Capasso, Topografia della città, di Napoli, al tempo del
Bucato, neirArchivio Storico per le Provincie Napolitano, anno XVII
e XVIII.
2 Liber Pontificalis Ucci. Neap., o Chronieon Ioannis Diaconi S. la-
nuarii, in Ioanne I. nel Muratori Jì. I. S., toni. I, part. Il, V. Capasso,
Monumenta ad Napolitani Bncatus historiam pertinentia, vol. I ; in cui
è ripubblicato il detto Liber o Chronieon dopo la recensione accuratis-
sima fattane dal eh. Prof. Can. Cosimo Stomajolo coll'originale Vaticano.
3 V. Y Epistola Uranii, nel Migne Patrologia tom. LXHI, col. 859.