SULLA RICOSTRUZIONE DI TRE DIPINTI
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gnare lo spazio di un'ampia sala e si ritiene che sia stata la
biblioteca di Gregorio stesso. Le tre cappelletto, il così detto
« Triclinio », s. Andrea e santa Silvia, situate fra questa e la
chiesa moderna, poggiano sopra mura di opus reticulatum dei
tempi imperiali ».
La domus si congiunga alle grandi mura quadrate dell'epoca
dei re; e l'edificio doveva spingersi probabilmente verso la parte
meridionale, a sinistra della chiesa presente. Della chiesa an-
tica del convento di S. Andrea « ad clivum Scauri », non ri-
mangono ohe pochissime traccie, essendo stato rinnovato del
tutto nell'anno 1633 e terminato dal Cardinale Scipio Borghese
nell'anno 1734 \
Era dunque la casa dei suoi antenati il convento di S. An-
drea, nel centro del quale stava e sta ancora la fontana, quella
« fons mirabilis imo saluberrima », di cui già Giovanni Diacono ci
parla, e tutto c'induce di dare a questo luogo il nome di Nym-
phium.
«In ejus venerabìlis monasterii atrio, jussu Gregorii, juxta
nyon-phium duac iconae veterrimae artificialiter depictae usque
hactenus videntur». (Lib. IV, 85).
Queste « duae iconae » sono il gruppo dell'apostolo s. Pietro
con Gordiano, padre di s. Gregorio, e l'imagine sedente della
madre santa Silvia.
Passando poi alla descrizione del ritratto di s. Gregorio, egli
aggiunge : « Sed et in apsidula post fratrum cellarium Gregorius
ejusdem artificis magisterio in rota gypsea ostenditur ».
Dunque è incerto se quest'absidula sia stata come le altre
pitture nell'atrio stesso, o altrove, ma nondimeno probabile, anzi
verosimile.
Il ritratto del santo Papa è stato certamente figurato come
busto e non in tutta la persona, dal capo ai piedi, come lo di»
1R. Lanciarli, The ruins and excavations ofancient Home, London 1879,
pag. 351. — Aitcient Home, 1888, pag. 351 e Forma Urbis.
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gnare lo spazio di un'ampia sala e si ritiene che sia stata la
biblioteca di Gregorio stesso. Le tre cappelletto, il così detto
« Triclinio », s. Andrea e santa Silvia, situate fra questa e la
chiesa moderna, poggiano sopra mura di opus reticulatum dei
tempi imperiali ».
La domus si congiunga alle grandi mura quadrate dell'epoca
dei re; e l'edificio doveva spingersi probabilmente verso la parte
meridionale, a sinistra della chiesa presente. Della chiesa an-
tica del convento di S. Andrea « ad clivum Scauri », non ri-
mangono ohe pochissime traccie, essendo stato rinnovato del
tutto nell'anno 1633 e terminato dal Cardinale Scipio Borghese
nell'anno 1734 \
Era dunque la casa dei suoi antenati il convento di S. An-
drea, nel centro del quale stava e sta ancora la fontana, quella
« fons mirabilis imo saluberrima », di cui già Giovanni Diacono ci
parla, e tutto c'induce di dare a questo luogo il nome di Nym-
phium.
«In ejus venerabìlis monasterii atrio, jussu Gregorii, juxta
nyon-phium duac iconae veterrimae artificialiter depictae usque
hactenus videntur». (Lib. IV, 85).
Queste « duae iconae » sono il gruppo dell'apostolo s. Pietro
con Gordiano, padre di s. Gregorio, e l'imagine sedente della
madre santa Silvia.
Passando poi alla descrizione del ritratto di s. Gregorio, egli
aggiunge : « Sed et in apsidula post fratrum cellarium Gregorius
ejusdem artificis magisterio in rota gypsea ostenditur ».
Dunque è incerto se quest'absidula sia stata come le altre
pitture nell'atrio stesso, o altrove, ma nondimeno probabile, anzi
verosimile.
Il ritratto del santo Papa è stato certamente figurato come
busto e non in tutta la persona, dal capo ai piedi, come lo di»
1R. Lanciarli, The ruins and excavations ofancient Home, London 1879,
pag. 351. — Aitcient Home, 1888, pag. 351 e Forma Urbis.