UNA CEOCE DI BRONZO CON ISCRIZIONI GRECHE
(Tav. X, N. 2-3)
Or sono pochi mesi S. E. Rma Mons. Benedetto Tommasi,
Arcivescovo di Siena, mi propose di acquistare l'antica croce
che oggi è tema di questo modesto articoletto.
La croce è lunga centim. 10 V, compreso l'attaccagnolo,
larga centim. 5, e pesa grammi 70 circa. Essa è composta di
due larghe barre che si allargano ancor di più all'estremità.
In cima è munita di un anello, il quale dovea servire per pas-
sarvi la catenella od altro oggetto consimile, onde appesa al
collo potesse riposare sul petto di chi la portava \ Detto anello
è incastrato in tre anelletti più piccoli uniti con un chiodo ri-
badito. Altri tre anelletti eguali sono posti in fondo alla croce,
i quali pure doveano avere il loro chiodo da levarsi e mettersi
per aprire la croce che dentro è vuota. Il chiodino di fondo
però manca ed uno degli anelletti è rotto. La forma della croce,
il metodo tenuto nell' incisione, le ligure stecchite, le linee secche
e rigide, ci rivelano che il nostro oggetto appartiene ad un pe-
riodo nel quale l'arte risentiva l'influsso del bizantinismo e poche
vestigia le rimanevano di quella che brillava fulgente in molte
1 Si vegga nel Bessarione (Anno 1900) l'articolo del eh. Cozza Luzi
sull'encolpio ligneo di Cefalù, ove tratta diffusamente di oggetti con-
simili al nostro. La croce che qui illustriamo, a parer nostro, dovea ser-
vire a tenervi entro chiuse delle sacre reliquie. Onde noi decisamente
la porremmo piuttosto che fra i filatterii, fra le croci da portarsi al
collo come le odierne usate dai nostri Vescovi.
(Tav. X, N. 2-3)
Or sono pochi mesi S. E. Rma Mons. Benedetto Tommasi,
Arcivescovo di Siena, mi propose di acquistare l'antica croce
che oggi è tema di questo modesto articoletto.
La croce è lunga centim. 10 V, compreso l'attaccagnolo,
larga centim. 5, e pesa grammi 70 circa. Essa è composta di
due larghe barre che si allargano ancor di più all'estremità.
In cima è munita di un anello, il quale dovea servire per pas-
sarvi la catenella od altro oggetto consimile, onde appesa al
collo potesse riposare sul petto di chi la portava \ Detto anello
è incastrato in tre anelletti più piccoli uniti con un chiodo ri-
badito. Altri tre anelletti eguali sono posti in fondo alla croce,
i quali pure doveano avere il loro chiodo da levarsi e mettersi
per aprire la croce che dentro è vuota. Il chiodino di fondo
però manca ed uno degli anelletti è rotto. La forma della croce,
il metodo tenuto nell' incisione, le ligure stecchite, le linee secche
e rigide, ci rivelano che il nostro oggetto appartiene ad un pe-
riodo nel quale l'arte risentiva l'influsso del bizantinismo e poche
vestigia le rimanevano di quella che brillava fulgente in molte
1 Si vegga nel Bessarione (Anno 1900) l'articolo del eh. Cozza Luzi
sull'encolpio ligneo di Cefalù, ove tratta diffusamente di oggetti con-
simili al nostro. La croce che qui illustriamo, a parer nostro, dovea ser-
vire a tenervi entro chiuse delle sacre reliquie. Onde noi decisamente
la porremmo piuttosto che fra i filatterii, fra le croci da portarsi al
collo come le odierne usate dai nostri Vescovi.