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DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.18743#0355
BIBLIOGRAFIA
347
« Si è interpretato — egli scrive — finora il passo così : fate-
» hantur se Christianos esse. Senonchè, immediatamente seguono
» le parole : liaud perinde in crimine incenda quam odio Immani
» generis convicti sunt, e cioè: "non tanto del delitto dell'incendio,
» quanto di odio contro il genere umano, furono provati rei". La
» reità dunque fu provata in parte per la prima accusa ; per
» tutti fu provata la seconda accusa, quella più generica. E cioè:
» i primi arrestati, gli esecutori materiali, confessarono e denun-
» ciarono i compagni (indicio eorum); allora non si volle sapere
» altro, si fece l'arresto in massa dei Cristiani, e niuno di essi
» smentì la sua fede : solo questi ultimi dichiararono non aver
» preso parte all'incendio, come i primi ; ma era lo stesso, erano
» tutti rei di quell'odio umano, che aveva armato le mani di
» fiaccole: furono tutti condannati » (pag. 16 e 17). — E, subito
dopo, Pascal soggiunge che Tacito « credette doverli registrare
» [questi particolari] come fatti accertati, pure cercando di smor-
» zare le tinte e adoperare espressioni un poco oscure, per non
» nuocere all'intento suo di gettare ogni sospetto su Nerone ».
Appoggia poi tale interpretazione, scartando Plinio il vecchio,
perchè il passo relativo 1 « prova che ai tempi suoi l'opinione
era oramai invalsa» (p. 4, n.); scartando inoltre Svetonio 2 e
Dione Cassio :! perchè « la notizia da essi data ha solo valore,
in quanto possano averlo tali ragioni » (p. 4), e le ragioni loro
valgono niente « che non ci è dato indagare la verità di sif-
» fatte fonti. Questi scrittori hanno poco discernimento critico.
» Quando raccolgono fatti, ci offrono materiale prezioso : quando
» li interpretano o ne traggono deduzioni, scoprono tutto il debole
» dell'arte loro » (p. 7). L'appoggia col non ritrovare in Nerone
un movente adeguato a tanto delitto ; ma l'appoggia sovratutto
con lo scorgere nel diffondersi del cristianesimo fra le masse
degli schiavi e dei servi « inasprite da secolari dolori, avide
dell'agognata riscossa » (p. 13), una causa diretta di malcon-
tento sociale e di fermento politico ; e, seguendo siffatto concetto,
cerca interpretare in tal senso quei pochi rimbrotti ai fedeli
che trovansi in qualche lettera di s. Paolo ed in altri pochi
testi, e ricorre fino al Vangelo di s. Luca (12), ove son riferite
le parole stesse di Gesù Cristo : « Io sono venuto a portare il
fuoco sulla terra » (p. 16).
L'opuscolo del Pascal venne, dopo non breve tempo, rinvi-
gorito dall'approvazione del prof. Luigi Borsari su un giornale
quotidiano di Eoma 4.
1 Hist. nat, XVII, 1.
2 Nero, 38.
3 Hist. rom., LXII, 16-18.
* Giorno, a. II, n. 244, 2 sett. 1900.
NUOVO BULL. d'ArCH. CRIST. — Anno sesto.
28
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« Si è interpretato — egli scrive — finora il passo così : fate-
» hantur se Christianos esse. Senonchè, immediatamente seguono
» le parole : liaud perinde in crimine incenda quam odio Immani
» generis convicti sunt, e cioè: "non tanto del delitto dell'incendio,
» quanto di odio contro il genere umano, furono provati rei". La
» reità dunque fu provata in parte per la prima accusa ; per
» tutti fu provata la seconda accusa, quella più generica. E cioè:
» i primi arrestati, gli esecutori materiali, confessarono e denun-
» ciarono i compagni (indicio eorum); allora non si volle sapere
» altro, si fece l'arresto in massa dei Cristiani, e niuno di essi
» smentì la sua fede : solo questi ultimi dichiararono non aver
» preso parte all'incendio, come i primi ; ma era lo stesso, erano
» tutti rei di quell'odio umano, che aveva armato le mani di
» fiaccole: furono tutti condannati » (pag. 16 e 17). — E, subito
dopo, Pascal soggiunge che Tacito « credette doverli registrare
» [questi particolari] come fatti accertati, pure cercando di smor-
» zare le tinte e adoperare espressioni un poco oscure, per non
» nuocere all'intento suo di gettare ogni sospetto su Nerone ».
Appoggia poi tale interpretazione, scartando Plinio il vecchio,
perchè il passo relativo 1 « prova che ai tempi suoi l'opinione
era oramai invalsa» (p. 4, n.); scartando inoltre Svetonio 2 e
Dione Cassio :! perchè « la notizia da essi data ha solo valore,
in quanto possano averlo tali ragioni » (p. 4), e le ragioni loro
valgono niente « che non ci è dato indagare la verità di sif-
» fatte fonti. Questi scrittori hanno poco discernimento critico.
» Quando raccolgono fatti, ci offrono materiale prezioso : quando
» li interpretano o ne traggono deduzioni, scoprono tutto il debole
» dell'arte loro » (p. 7). L'appoggia col non ritrovare in Nerone
un movente adeguato a tanto delitto ; ma l'appoggia sovratutto
con lo scorgere nel diffondersi del cristianesimo fra le masse
degli schiavi e dei servi « inasprite da secolari dolori, avide
dell'agognata riscossa » (p. 13), una causa diretta di malcon-
tento sociale e di fermento politico ; e, seguendo siffatto concetto,
cerca interpretare in tal senso quei pochi rimbrotti ai fedeli
che trovansi in qualche lettera di s. Paolo ed in altri pochi
testi, e ricorre fino al Vangelo di s. Luca (12), ove son riferite
le parole stesse di Gesù Cristo : « Io sono venuto a portare il
fuoco sulla terra » (p. 16).
L'opuscolo del Pascal venne, dopo non breve tempo, rinvi-
gorito dall'approvazione del prof. Luigi Borsari su un giornale
quotidiano di Eoma 4.
1 Hist. nat, XVII, 1.
2 Nero, 38.
3 Hist. rom., LXII, 16-18.
* Giorno, a. II, n. 244, 2 sett. 1900.
NUOVO BULL. d'ArCH. CRIST. — Anno sesto.
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