Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 6.1900

DOI Artikel:
Bibliografia
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.18743#0356

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
348

BIBLIOGRAFIA

Il prof. Orazio Marucchi rispondeva immediatamente su d'un
altro giornale di Eoma rilevando principalmente lo strano
fatto che presentava l'interpretazione del Pascal, quello cioè
che Tacito innanzi a rei confessi, avesse posto la grave accusa
dell' incendio « in seconda linea, dicendo che i cristiani erano
» stati convinti non tanto di questa quanto dell'altra», di quella
cioè di odiare il genere umano. Presentava inoltre, contro l'ipo-
tesi del Pascal, la gravissima obiezione che non vi è mai traccia
in tutta la letteratura pagana, nè nella cristiana dei primi se-
coli, che ai Cristiani sia stata rivolta si atroce accusa, in quei
tempi in cui così viva era la lotta fra le due civiltà. E strano
silenzio invero, se reggesse l'ipotesi del Pascal, sarebbe quello
degli apologetici e controversisti più antichi, come Tertulliano,
Minucio Felice, S. Cipriano, S. Clemente, Arnobio, ecc.

Quasi contemporaneamente, vedevano la luce due opuscoli,
l'uno del rev. prof. D. Umberto Benigni2, l'altro del prof. Vin-
cenzo De Crescenzo 3.

Il prof. Benigni rileva come Plinio scrivesse 10 anni soli
dopo l'incendio del 64, Tacito nei primi lustri, e Svetonio verso
il mezzo del II secolo, e Dione Cassio nella prima metà del III.
Mostra poi al prof. Pascal come non possa armonizzarsi nella
di lui interpretazione il fatto d'essere i cristiani confessi, e poi
condannati perchè «non tanto del delitto dell'incendio, quanto
di odio contro il genere umano furono provati rei » (parole del
Pascal stesso). Insiste specialmente sul valore di subdere nel
testo tacitiano, ch'è quello di sostituire fraudolentemente; come
pure sulla lezione coniuncti sunt, in luogo del convicti sunt
della volgata, cioè che i cristiani furono accusati insieme (cri-
men coniunctum) d'incendio e di misantropia. Accennato di poi
che l'accusa d'incendio, od altra simile, non compare contro i
cristiani negli atti ufficiali di Traiano (98-117) e d'Adriano
(circa 125), combatte in ultimo le argomentazioni del Pascal
sui cristiani turbolenti e fanatici dell'era neroniana, e gli ritorce
contro un passo di Tertulliano 4. Termina mostrando come, con

1 Nel n. 245 del Popolo Bomano, 5 sett. d. a.

21 Cristiani e l'incendio di Boma, Roma, Pont. libri F. Pustet, 1900.

3 Un difensore di Nerone, Napoli, F. Bicchierai. — Rileviamo dal se-
condo opuscolo di questo scrittore, come il primo vide la luce nel lu-
glio 1900, nel n. 6 della Bivista di scienze e lettere.

4 Apolog., 37 (Migne, P. L., I, 462). — « Quid tamen unquam deno-
tastis de tara conspiratis, de tam animatis ad mortem, usque prò iniuria
repensatum, quando vel una nox pauculis facibus largiter ultionis posset
operari, si malum malo dispungi apud nos liceret. Sed absit ut, aut igni
humano vindicetur diviva... aut doleat pati in quo probatur ».
 
Annotationen