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Pellegrino, Camillo; Mazzocchi, Alessio Simmaco
Apparato Alle Antichità Di Capua O Vero Discorsi Della Campania Felice (Tomo Primo) — Napoli: Nella Stamperia Di Giovanni Gravier, 1771

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https://doi.org/10.11588/diglit.55588#0264
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214 D I S C O R S O II.
za egli non hebbe, di ragionar della terza colonia, che ci gran-
se dipoi. Ma se fra quelli difpareri paja giuflo, di crederli ve-
ro il dire di Scimno ì perciocché convien , ch’egli i’bavelle ap-
preso dal Calcidese Dionigi, il quale dovette con molta cura >
secondo il suo proprio istituto , haverlo esaminato & approva-
Strabene di- to : il racconto ancora di Strabene per la bessa maniera non par,
ico' eh’habbia probabiltà minore; il quale, se per se besso non heb-
be grande agio, di andar ricercando altrettanto sottilmente, co-
me fece Dionigi , delle vere origini delle città , per haver afr
teso nella sua universal Geografia della Terra ad una compen-
diosa deseritione de’luoghi particolari, & delle più principali lor
cose : ben potè non con minor giuditio & prudenza di Scimno
(se per la pruoya,che se ne ha, non debba dirsi con maggiore)
scegliersi a seguitarne autori, non men gravi , i quali non con
minor diligenza & sapere, anche dopo quel medesimo Dionigi,
ne havesier .trattato. Tal che se il negar, a lui fede non sarebbe
punto men temerario del negarla a Scimno, conviene accettarli
ancor per queba cagione il suo, anzi che l’oppofio dire ; per-
ciocché troppo ingiubamente si rifiutarebbe colui, del quale non
liabbiamo altro antico autore, che per si gran numero delle più
celate antichità della nobra Campania Felice , ci babbia fatta
così buona guida . Ma io pur veggio , che può Strabene parer
diseorde da se bessò, il quale al lib. y. habbia alzata l’antichi-
tà della nobra Cuma sopra quella di qualsivoglia Italiana & Si-
ciliana città Greca, & perciò sopra gli avvenimenti Trojani : il
che sarebbe assai ben vero, se egli , & non il suo interpre-
. te folle fiato autore di un tal detto , nel cui teflo Greco non
rifiutato30410 hanno di ciò altre parole, che quelle : 7<xp TrpsqSu-
ttotw Tbùv Tt ItzeXmav, %cti rrSv iTa.Xiariis'wv , omnium etenim eft an-
ùquijjìma Sicularum, & Italicarum; essóndo dal Silandro nella sua
verdone fiate aggiunte quelle altre, a Gratis dedutiarum ,Ie qua-
. li nè men si leggono nella verdone di Guarino Veronese . Et fu
quello lineerò detto di Stradone intieramente concorde a quello
di Eforo , da lui bessò riferito nel lib. 6, il quale scrisse, esse-
re fiate Nasso, & Megara priinas in Sicilia urbes Gracanicas aia-
te pofl bdljim Trojanum : Se che Teorie non havendo potuto per-
suadere a’ suoi Ateniefì d’inviar alcuna lor colonia in quell’ Iso-
la, egli adsciio magno Euboeam habitantium Chalcidenjìum numero,
ac lonum , Dorienjìumque, quorum major pars Megarenses erant ,
in Siciliani navigarti, & Chalcidenses Naxum, Dorienfes Megaram
con-
 
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