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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 5.1902

DOI issue:
Fasc. 4
DOI article:
Colasanti, Arduino: L' esposizione internazionale d'arte decorativa moderna in Torino
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https://doi.org/10.11588/diglit.24147#0437

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ARTE CONTEMPORANEA

L’ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE D’ARTE DECORATIVA MODERNA

IN TORINO.

Gli Stranieri.

OCO ci hanno rivelato le sezioni straniere che noi già
non conoscessimo per mezzo dell’importazione commer-
ciale ; ma se, non è la novità dell’oggetto quella che
nell’Esposizione di Torino colpisce, un grande ammae-
stramento è per noi il vedere con quanta cura sapiente
e con quale profondo sentimento della convenienza ogni
cosa trovi nell’ambiente la sua disposizione e l’intona-
zione perfetta. Dalla mostra dell’Inghilterra, che può
chiamarsi un’esposizione retrospettiva di quel largo
movimento che, prendendo le mosse dal Morris e dal
Burne Jones, ha fatto capo a Walter Orane, alla breve
e mirabile rassegna dell’arte scozzese, dalle sale del-
l’Ungheria al ricco padiglione della Germania, dalla
varietà olandese raccolta della Francia, è una sola
visione di signorile ed eletta dignità, in cui ogni oggetto ha un aspetto rispondente alle
necessità, alle predilezioni, all’ indole, alle tradizioni del paese in cui è stato eseguito. E questo
carattere non è uniformità, ma indice della sincera partecipazione dell’arte a tutte le forme
della vita, della coscienza che ogni artefice deve avere delle forze fatali da cui la bellezza
scaturisce.

Mostra retrospettiva ho chiamato quella dellTnghilterra. E invero, stoffe, ricami, deco-
razioni, tappeti, vasi, tutto lì richiama l’elegante manierismo dei preraffaelliti. Ma, vicino ai
Conquistatori del mondo e alla Nascita di Venere di Walter Crane, messi quasi a indicare
la portata e l’evoluzione che le idee del Morris hanno trovato in quella che si chiama arte
pura, non sembra senza interesse veder raccolte tutte le manifestazioni, tutti i documenti di
un’arte che ha avuto influenze su la coscienza decorativa del mondo intiero e che ancora ha in
sè tanta energia innovatrice da poter trovare espressioni sempre geniali e caratteristiche.

Mentre la pittura ungherese cerca ancora la sua personalità fra le più varie manifesta-
zioni del gusto europeo e la scultura inizia gloriosamente una via che già s’intravedeva nei
pochi campioni inviati alle ultime Esposizioni internazionali di Parigi e di Venezia, l’arte
decorativa, risalendo insensibilmente alle origini, raccogliendo le aspirazioni, i rimpianti, i
ricordi che ancora rimangono nelle costumanze popolari, è riuscita ad una produzione che
si differenzia essenzialmente da quella di ogni altro paese d’Europa, e sottraendosi tanto
 
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