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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

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Fasc. 1
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Venturi, Adolfo: La scuola di Nicola d'Apulia: impressioni e note
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https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0045

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LA SCUOLA DI NICOLA D'APULIA

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dai lunghi capelli inanellati, sembrano
gli antichi figli della Gloria-.

Nel ciborio di Santa Cecilia, prece-
dente a quello di San Paolo, Arnolfo di-
mostra pure il suo amore per l’antico,
specialmente quando fa escire da una nic-
chia un cavaliere, studiato sulla statua
equestre di Marco Aurelio. Così nel mo-
numento del cardinale di Braye a Orvieto,
quando rappresenta la Vergine in trono
come una romana imperatrice.

La esistenza del cenotafio di mano
d’Arnolfo a Orvieto fece attribuire allo
scultore una parte de’ rilievi della facciata
della cattedrale di quella città. Eppure
vi è un disegno conservato nel Museo
Orvietano, dove si vede accennata la de-
corazione de’ pilastri ; e esso si trova con
un altro disegno della facciata stessa, di
forma più prossima al monumento : nel
primo le forme architettoniche sono più
acute e meno coordinate ; nel secondo,
gli angoli de’ timpani sono più aperti e
le parti del monumento più collegate. Si
è detto che il primo disegno ha un’ im-
pronta più nordica, ed ha caratteri arnol-
fiani ; che il secondo è il disegno vero e
proprio di Lorenzo Maitani. Ma questo
è una variante di quello, non indica le
decorazioni già segnate in quello, modi-
fica e perfeziona il progetto, lo svolge
nelle parti non svolte prima. Tutto fa
presumere, anche ogni particolare del
segno, che i due progetti sieno della stessa
mano, dello stesso Lorenzo Maitani, il
quale nel primo tracciò su d’un pilastro
le ramificazioni della pianta racchiudente
le immagini de’ patriarchi e de’ profeti.

Nulla, del resto, ricorda Arnolfo nei
rilievi della facciata della cattedrale di
Orvieto. Essi dovettero essere eseguiti
verso il 1325, quando si fondevano in
bronzo gli angeli, che ancora si vedono
di qua e di là dal baldacchino della Ver-
gine in trono, sotto il timpano della porta
maggiore. Quegli angioli sono della mano
stessa di uno de’ principali maestri che
scolpì nella facciata, di quello che dà alle
sue figure le vesti trasparenti : hanno ugual-
mente la testa allungata, e i corpi che si
discernono ignudi sotto il velo delle cla-

Giovanni Pisano: Un profeta
Pistoia, Chiesa di Sant'Andrea. Pulpito
(Fotografia Brogi)
 
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