Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

DOI Heft:
Fasc. 1
DOI Artikel:
Rossi, Attilio: Opere d'arte à Tivoli, [1]
DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0066

DWork-Logo
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
OPERE D'ARTE A TIVOLI

23

l’altra un libro aperto. Due angeli nimbati, dalle lunghe ali d’oro, il volto penetrato di lan-
guida dolcezza, i biondi capelli, ornati di purpurei diademi, vestiti con tuniche rosse a fregi
aurei, sorreggono in basso il santo. Questi si eleva dritto sull’emisfero terrestre, intersecato
da numerose correnti, sparso di alberelli e di piccole
chiese, simbolo della sfera di espansione francescana,
frequente nella iconografia di San Bernardino.

In un restauro che il quadro ha sofferto, venne
interamente ricoperto, con nuovo e brutto colore ver-
dognolo, il fondo ed ornato di stelle. Tuttavia è ancora
possibile scorgere, sotto il braccio destro del santo,
scritto il suo nome: S. Berncirdinus Senensis; ed in
alto sotto la cornice pentagona, il motto che salutava
la sua morte: Manifestavi nomen timm hominibus.

Qualche altro danneggiamento hanno sofferto le tu-
niche degli angeli. Tuttavia la pittura mostra ancora
uno stato di buona conservazione e certe parti, come
il volto del santo e quelli degli angeli, hanno quasi
intatta la primitiva freschezza.

L’esecuzione dell’opera rivela la mano di un pit-
tore dotato di qualità artistiche non comuni. Il disegno
è fermo e corretto, i colori brillanti, ben fusi ed in-
tonati sono rafforzati con un moderato ed abile uso
delle ombre; ogni particolare è trattato con estrema
diligenza, così i capelli, disegnati con la finezza del
miniatore, gli occhi, l’orecchio, i fregi dorati delle
tuniche, le aureole e le ali degli angeli, nelle quali
ogni piuma, rilevata di rosso, è un piccolo capolavoro
di finezza e di buon gusto.

La figura di S. Bernardino, consunto dalle fa-
tiche e dai travagli, è profondamente compresa di
quei sensi di tenera pietà, di fervida sollecitudine per
i simili, che furono le qualità più alte del riformatore
senese. Il carattere di schietto realismo che è impresso
nel suo volto, l’assenza di luoghi comuni nella tratta-
zione di questo, ci fanno credere che l’opera dell’ar-
tista, anziché il frutto di accettate couvenzioni icono-
grafiche, sia la riproduzione fedele e studiata dall’im-
magine reale, quasi il ritratto della persona viva.

Molte particolarità di stile, proprie della nostra
tavola, considerate in relazione con il tempo nel
quale essa venne eseguita, possono condurci a deter-
minare con sufficiente sicurezza la scuola nella quale
il pittore apprese ed esercitò l’arte sua.

Accennammo alla raffinata diligenza con cui sono
condotti alcuni particolari ; inoltre le frequenti lumeggiature d’oro, la estrema eleganza eia
delicata ornamentazione delle aureole, il disegno e la composizione delle ali, formate d’innu-
merevoli tenuissime piume d’oro e d’altra parte lo stile alquanto negletto dei panneggiamenti
e delle pieghe, la maniera affatto convenzionale usata nel rappresentare l’emisfero terrestre,
con i corsi d’acqua, gli alberelli, le chiesuole, infantilmente concepiti e trattati ed insieme
la ricerca del vero, manifesta nel volto del santo, rivela un indirizzo artistico che nella seconda
metà del Quattrocento, si conserva ancora ligio ad un insieme di pratiche e di formule anti-
quate e tuttavia non indifferente alle vivaci novità della Rinascenza.

Fig. 11 — Sano di Pietro: S. Bernardino
Siena, Palazzo Pubblico
 
Annotationen