L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna (7.1904)

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PIETRO TOPSCA

fugaci di colori verso l’ombra che
li oscura ; nella Liberazione dal
carcere l’angiolo è vestito d’una
candida tunica, con ombre livide,
attraversata dal mantello roseo,
splendente; nel Martirio di San
Pietro una vivida fluorescenza è
sulle vesti giallette, verdi, rosse,
intorno ai volti bruni. La storia
della liberazione dal carcere ci
rivela nel pittore un’ingenua fan-
tasia: vedasi come l’angiolo fan-
ciullo parla persuadendo Pietro
che l’ascolta intento, riverente, e
poi lo segue tacito mentre sospi-
rano nel sopore le guardie ed un
albero spande le sue frondi oltre
il muro del fondo; nel Martirio
del Santo ecco l’infantile crudeltà
dei carnefici intenti a conficcare
i chiodi, del soldato che si sforza
a contenere le viscere del croci-
fisso!

Fig. i — Pittore fiorentino del 1435 c. : Apostoli Oltre che nella singolarità del

Firenze, Galleria degli Uffizi colorire, le caratteristiche del pit-

tore della predella si possono de-
terminare nella forma delle mani con dita talvolta ottuse sul vertice, ma più sovente appuntite,
quasi filiformi, e scemanti rapida-
mente di lunghezza come bene si
vedono nelle figure dei soldati e
dell’angiolo nella Liberazione di
Pietro. In lenti ondeggiamenti
muovonsi i capelli intorno ai visi
contornati di bruno e tinteggiati
con un roseo digradante o con om-
bre scure fortemente lumeggiate,
quali nelle figure nerovestite, forse
rappresentanti i donatori, che stan-
no a destra di San Pietro in cat-
tedra.

Bene si appose A. Schmar-
sow ' quando rifiutò l’antica attri-
buzione a Iacopo del Casentino e
pensò che la predella sia opera di
un pittore del principio del Quat-
trocento: nella semplice composi-
zione della storia di San Pietro
liberato, nelle figure degli angioli, 1

1 Festschrift zu Ehren des Kunsthisto-
riscìien Insti tuts in Florenz; pag. 172,
nota. Leipzig, 1897.

Fig. 2 — Pittore fiorentino del 1435 c. : Apostoli
Firenze, Galleria degli Uffizi