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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

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Fasc. 1
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0117

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MISCELLANEA

7i

Il caseggiato mostra alcuni avanzi di arte medievale
della fine del quattrocento. Nell’abitazione dei signori
di Giusto si apre una bifora elegantissima con piscine
ed archi rotondi.

La chiesa di San Marcello, la quale trovo elencata
nella bolla di Clemente III del 1188, che descrive la
diocesi di Valva, è un edilìzio con tracce di restauro
di varie epoche. La porta principale è una sfarzosa

Anversa, Chiesa madre. Croce

fregi mediocri. In alto è una finestra circolare incom-
pleta. Nell’interno si veggono sparsi sul pavimento
avanzi scultorii e parte di un monumento sepolcrale
del '500, di buon scalpello. 1

La croce processionale d’argento, poc’anzi ricor-
data, ha il fusto di ni. 0,65 e la traversa di m. 0,55.
Il piede è alto 42 centimetri. Siamo dinanzi ad una
opera dei primi anni del secolo xvi. Il fronte si com-

processionale (particolari)

composizione quattrocentesca, la quale ha nella lunetta
un buon affresco. Le imposte di legno, a lacunari,
furono lavorate nel 1469 da mastro Nicola di Sulmona,
come è detto nella iscrizione incisa nella parte supe-
riore dell’ intelaiatura.

Nella parete dell’absida spicca un notevolissimo
trittico a fondo d’oro, del '500, e di scuola fiorentina,1
dipinto probabilmente da un miniaturista, come lasciano
supporre i particolari delle teste e dell’estremità, il
panneggiato, ecc.

Nella piazza è la chiesa matrice, il cui fronte, tutto
in pietra da taglio, fu eseguito intorno al 1540. La
porta arieggia l’ordine corintio, ed è sopraccarica di

1 Nella parte centrale è rappresentata l’Assunzione. Gli apostoli
che stanno nel basso, attorno alla tomba, sono di egregia fattura.
Nei rettangoli laterali sono dipinti San Francesco, d’Assisi e
San Michele Arcangelo.

pone di cinque lamine applicate su un fusto di legno ;
quella dell’incrocicchio porta, a sbalzo, una piccola

1 È l’avanzo del tumulo marmoreo del Conte Belprato, feuda-
tario d’Anversa. Fu scomposto e in parte frantumato circa' venti
anni fa. Ecco la descrizione che ne lasciò il Torcia ; (Itinerario
nazionale pel paese dei Peligni, Napoli, 1903). « Il tumulo da noi
visto alla sfuggita presenta il Conte e la Contessa di Belprato in
rilievo, coricati sulla cassa di statura naturale, vestiti all’antica,
con folta barba l’uomo, con trecce sabine la donna; tenendosi per
la destra, l’uno loricato e coll’elmo sotto la testa, l’altra tunicata
e soleata col capo poggiato sopra un pulvinare. Sul davanti del
tumulo lo scultore ha rappresentato il Creatore in atto di cavare
Èva dal costato destro di Adamo ; mentre, se non ho svisto, la
comune sentenza la vuole a sinistra. Dalla banda della testa il
nome IHS in un tondo radiato: sotto i piedi la seguente leggenda
non indegna, forse, di quel secolo, tutta in maiuscole: D.O.M j
Constantiae e Plirygiis Penatib. Tulphae | in inventate flore acerbo
fato \ extinctae \Joanne.s Vincentius . Belpratus . Super e qua | nor.
Dominus coniugi B. M. | qui cum sine ulla querela . conquievit |
vixit. ami. XXXI mens II \ Anhnula laicissima . aet.ernum . aule »
 
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