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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

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https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0131

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BIBLIOGRAFIA

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Santi, i banchetti funebri, e il ciclo delle figurazioni
delle arti e dei mestieri.

Basta questa semplice indicazione per sommi capi
dell’opera per comprendere il rigore del metodo, la
novità de’ resultati, la importanza del lavoro, che dà
fondo alle ricerche in un campo dove Gianbattista
De Rossi ha mietuto. L’archeologia cristiana che per
il De Rossi ha fatto passi giganteschi può dire d’aver
segnato un termine a’ suoi limiti per mano del Wilpert.
La sua raccolta di riproduzioni resterà materiale ne-
cessario ad ogni studioso, e quando i preziosi docu-

menti della vita primitiva cristiana non saranno più,
essi si rivedranno trasportati, come per incanto, coi
perfezionati metodi di riproduzione diretta, col loro
colore, con la loro intera verità, nell’opera monumen-
tale del Wilpert. Con un senso di devozione egli li
ha raccolti, e con grande amore alla sincerità storica;
cosi che quei documenti sono anche più importanti,
ora che sono ben decifrati ed esposti, e sembrano più
genuini e venerandi.

Adolfo Venturi.

CENNI BIBLIOGRAFICI.

Crediamo di fare cosa utile al progredire degli studi aprendo
questa nuova rubrica nella quale saranno a mano a mano
oggettivamente analizzate tutte le pubblicazioni di storia del-
l'arte apparse dal principio del 1903 in poi. I cenni dei di-
versi articoli dei periodici troveranno posto nelle varie cate-
gorie bibliografiche.

Inviliamo ogni studioso ad aiutarci nel faticoso ma pro-
ficuo lavoro, e preghiamo gli Autori d’inviarci, se e possibile,
in doppio esemplare le loro pubblicazioni, onde rendere piu
celere il nostro compito.

Architettura.

H. Chabeue, Causerie à propos de la cattedrale de
Dijon {Revue de Vari chrétien, T903, pag. 308 312).
Parallelo fra l’arcliitettura medioevale in Francia ed in
Italia.

C. v. Fabriczy, Giuliano da Maiano in Siena (/ahr-
buch d. kónigl. preuss. Kunstsamml., 1903, XXTV,
pag. 320-334).

La costruzione del palazzo Nerucci in Siena fu ideata da
Caterina Piccolomini nel 1460 quando già Bernardo Rossel-
lino lavorava a Pienza: è probabile che l’architetto fioren-
tino abbia fornito i piani del palazzo, ma, come il Rossellino
morì nel 1464, l’esecuzione dei suoi progetti dovette essere
affidata ad altri. Il palazzo Piccolomini benché incominciato
a murare soltanto nel 1469, è forse anche dovuto ai pro-
getti del Rossellino, tante sono le sue somiglianze coi pa-
lazzi di Pienza. Da documenti trovati dal Lisini è invece
accertato che il palazzo Spannocchi (incominciato nel 1473
e non ancora ultimato nel 1475) ebbe ad architetto Giuliano
da Maiano. Col palazzo Spannocchi hanno relazione stilistica
il palazzo del Vecchio, fondato nel 1472, ed il palazzo di
San Galgano.

L. de Farcy, Fouilles entreprises dans la cathédrale
d’Angers {Revue de lari chrétien, 1903, pag. 1-18).
Ricostruzione dei vari edifici sovrapposti nella cattedrale.
L’A. tratterà diffusamente questo argomento in una speciale
monografia.

W. H. Goodyear, The architectural Refinements of
SI. Mark' s at Venie e {The Muse uni of thè Brooklyn
Institute of Arts and Science. Meinoirs of art and
archccology, I, n. 2). New York, thè Macmillan
Co., 1902, in-8°, fig., pag. in, 1 tav. topogr.

L’A. ha coordinato in questo opuscolo le sue accurate
osservazioni su la singolarità o anomalie costruttive degli an-
tichi edifici, con speciale riguardo al San Marco di Venezia.
Numerose e buone illustrazioni avvalorano le ricerche del
Goodyear, alle cui conclusioni si può in gran parte accedere
riconoscendo che sovente quelle anomalie, a prima vista cre-
dute accidentali, furono invece meditate.

L. Lanzi, L'antica cripta della cattedrale di Terni,
{Ballettino della R. Deputazione di storia patria per
l'Umbria, voi. Vili, fase. III, n. 23).

L’A. rende minuzioso conto delle osservazioni fatte diret-
tamente da lui nella cripta, ed espone congetture e proposte
nella speranza che questo interessante monumento venga
presto rivendicato al culto della religione e dell’arte. Vi è
aggiunta una doppia tavola con disegni della cripta.

L. Maitre, Saint-Sevrin de Bordeaux et sa crypte
{Revue de l’art chrétien, 1903, pag. 459-475).

La cripta è una costruzione merovingia unita all’abside
gallo-romana.

J. Strzygowski, Der Ursprung der « romani se he n »
Kunst {Zeitschr. fi bild. Kunst, settembre 1903).
L’A. sviluppa sempre più la propria teoria della prepon-
deranza dell’Oriente, nei primi secoli dell’èra cristiana, come
focolare delle nuove idee e fonte dall’arte medioevale. So-
stiene che l’architettura « romanica » non deriva dalle forme
ellenistico-romane, ma dalle forme orientali differenziate nelle
diverse regioni, in Egitto, nella Siria, nell’Asia Minore, e
diffuse per opera del monachiSmo che ebbe appunto i suoi
centri nel mondo orientale. Porta ad esempio le chiese di
Binbirkilisse, con pilastri rettangolari e colonne addossate,
con finestre doppie. L’arte che noi chiamiamo romanica do-
vrebbe, secondo l’A., chiamarsi arte orientale del nord ! Nel
suo libro Kleinasim l’A. ha svolto tali teorie.
 
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