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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

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Fasc. 2
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Testi, Laudedeo: Il monastero e la chiesa di Santa Maria d'Aurona in Milano secoli VIII - XI - XVIII, [2]
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128

LAUDEDEO TESTI

Concludendo: le iscrizioni dei capitelli d’Aurona non hanno nulla di comune con quelle
del secolo vili, i° per la correttezza del latino; 2° per lo stile; 30 per la forma delle let-
tere; 40 per il luogo dove sono scolpite; 50 per l’egotismo laudatorio d’una di esse. Invece
trovano tutti i loro punti di contatto con altre epigrafi dei secoli XI e XII.

* * *

Criteri stiltticj e tecnici. — Rimarrebbero i criteri stilitici e tecnici. Da soli non
varrebbero gran cosa, ma uniti alle altre prove hanno pure qualche valore. Se confronte-
remo i pulvini e i capitelli grandi con altri avanzi di Santa Maria d’Aurona, mentre questi
ultimi sono in gran parte decorati da cesellature eleganti, da rose, da palme intrecciate, da
palline, da volute e fusaiuole, vedremo i capitelli ornarsi di larghe foglie, i pulvini di intrecci
complicati, di colombe, di copie mal fatte d’ornati classici, ecc. ; cose tutte non praticate nei
capitelli dell’viii secolo e meno che mai nei pulvini, i quali mancano completamente in quel
tempo.1 Venendo alla tecnica, nei primi frammenti e più antichi è un lavoro minuto ed accu-
rato, non dovuto tutto alle piccole dimensioni, nè alla diversità del materiale, la quale non
è costante ; mentre nei secondi e più recenti è un tocco di scalpello più largo e sprezzante.
Anche quando nel capitello di Giuliano l’arte romanica è così povera da non saper disporre
le foglie a piombo, rivela una mano più sicura ed agile nell’esecuzione, ma un gusto meno
eletto ed un’invenzione di motivi decorativi meno originale ed elegante di quella dell’ignoto
cesellatore bizantino dell’vili secolo.

^ ^

Santa Maria d’Aurona e e’età dee Sant’Ambrogio. - Conclusione. — Abbiamo
provato: i° Insussistenti le leggende sulle persecuzioni che si volevano sofferte da Teodoro II
e da sua sorella Aurona per opera di re Ariberto ; 20 Insussistenti del pari i meriti più o
meno discutibili di Teodoro II, come scrittore ecclesiastico e autore dello Speculum, ecc.;
30 Abbiamo dimostrato con l’esatta lettura del diploma dell’arcivescovo Anseimo che non
si deve parlare di ricostruzione, rinnovazione o restauro, quando si tratta di Santa Maria di
Aurona, ma bensì d’una costruzione romanza, nuova da capo a fondo e sorta nel 1099 su
terreno vergine; 40 Con un documento, sfuggito finora agli storici dell’arte, abbiamo deter-
minato che il primo monastero e la chiesa costruiti da Aurona intorno al 740, furono vittime
dell’incendio del 1075; 50 Per mezzo di numerosi confronti con monumenti o avanzi sicuri
del secolo vili, restituimmo a quel tempo buona parte dei frammenti decorativi, secondo
l’idea geniale del Cattaneo ; 6° Con lo stesso metodo, astraendo per un momento dai risul-
tati storici già conseguiti, abbiamo provato che i grandi capitelli d’Aurona sono parte orga-
nica della chiesa fondata nel 1099, fortificando così la prova documentale, con l’esame paleo-
grafico e stilistico.

Rimane dunque definitivamente determinato che gli avanzi organici di Santa Maria di
Aurona spettano alla fine del secolo XI.

l’epigrafe scompartita sull’abaco di due pilastri nella
chiesa di Germigny des Prés (Loiret)

ANO INCARNATIONIS DOMINI DCCC. ET VI
SVB INVOCATIONE SANCTAE GINEVR/E
ET SANCTIGERMINI
III NO [nonae] IAN [ianuarii]
DEDICATIO HVIVS ECCLESIA

L’iscrizione è leggermente posteriore alla dedica
della chiesa.

1 Anche la forma di pulvino con le pareti trape-
zoidali allungate e ornate, comune a Santa Maria di
Aurona e a tante chiese romaniche, ci viene da Co-
stantinopoli, dove però non la troviamo che ai primi
del x secolo (912 c.) nell’esterno dell’abside di Santa
Maria Panachrantos.
 
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