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MISCELLANEA
Uffìzi già riprodotta in questo periodico, 1 nella quale
scorgesi non solamente una composizione molto simile
a quella della tavola di Bologna, ma il pesante fare
dei panni, il singolare tondeggiare della testa ricciuta
del Bambino, l’accurato delineare delle mani, e nel
profilo dei visi come nell’arricciar dei capelli un segno
Lentamente, ma con continuità, e senza alterarsi
mai nella sua intima natura, si svolse lo stile di don
Lorenzo Monaco. Mentre l’arte fiorentina abbandonava
i canoni estetici della pittura del Trecento per nuovi
regni di ricerche e di sensazioni, il monaco di santa
Maria degli Angioli si mantenne fedele non solo alla
Lorenzo Monaco : Madonna. Bologna, R. Pinacoteca
preciso, calligrafico, quale vedesi appunto nel nuovo
quadro della Pinacoteca bolognese, ci dice che questo
pure è opera di don Lorenzo Monaco.
Per certa minor larghezza nelle forme dei visi e
del drappeggio conviene ritenere la tavola di Bologna
come anteriore di esecuzione al trittico degli Uffizi
(1410) collocandola fra questo ed il quadro di casa
Vecchietti altra volta qui illustrato. 2
1 Toesca, Ricordi di un viaggio in Italia, ne L’Arte, 1903,
pag. 227.
2 Ttjtt- nag. 228.
tecnica, ch’egli possedeva in modo perfetto, ma alla
estetica trecentistica : niuno sforzo perciò nelle sue
opere, bensì un tranquillo equilibrio fra l’espressione
ed il fine, fra la tecnica ed il contenuto; nessuna ti-
tubanza dinanzi alle nuove forme d’arte, ma ancora
una sicura affermazione dell’arte del Trecento, delle
formule che la pittura giottesca aveva elaborate.
Ciò bene si potrà osservare in un dipinto così ec-
cellente per questa dote di sincerità da essere stato
sinora ritenuto opera del Trecento e attribuito (cosa
che certamente avrà lasciato increduli molti ammira-
tori) a Giotto stesso. È quel Cristo nel Gethsemanì
MISCELLANEA
Uffìzi già riprodotta in questo periodico, 1 nella quale
scorgesi non solamente una composizione molto simile
a quella della tavola di Bologna, ma il pesante fare
dei panni, il singolare tondeggiare della testa ricciuta
del Bambino, l’accurato delineare delle mani, e nel
profilo dei visi come nell’arricciar dei capelli un segno
Lentamente, ma con continuità, e senza alterarsi
mai nella sua intima natura, si svolse lo stile di don
Lorenzo Monaco. Mentre l’arte fiorentina abbandonava
i canoni estetici della pittura del Trecento per nuovi
regni di ricerche e di sensazioni, il monaco di santa
Maria degli Angioli si mantenne fedele non solo alla
Lorenzo Monaco : Madonna. Bologna, R. Pinacoteca
preciso, calligrafico, quale vedesi appunto nel nuovo
quadro della Pinacoteca bolognese, ci dice che questo
pure è opera di don Lorenzo Monaco.
Per certa minor larghezza nelle forme dei visi e
del drappeggio conviene ritenere la tavola di Bologna
come anteriore di esecuzione al trittico degli Uffizi
(1410) collocandola fra questo ed il quadro di casa
Vecchietti altra volta qui illustrato. 2
1 Toesca, Ricordi di un viaggio in Italia, ne L’Arte, 1903,
pag. 227.
2 Ttjtt- nag. 228.
tecnica, ch’egli possedeva in modo perfetto, ma alla
estetica trecentistica : niuno sforzo perciò nelle sue
opere, bensì un tranquillo equilibrio fra l’espressione
ed il fine, fra la tecnica ed il contenuto; nessuna ti-
tubanza dinanzi alle nuove forme d’arte, ma ancora
una sicura affermazione dell’arte del Trecento, delle
formule che la pittura giottesca aveva elaborate.
Ciò bene si potrà osservare in un dipinto così ec-
cellente per questa dote di sincerità da essere stato
sinora ritenuto opera del Trecento e attribuito (cosa
che certamente avrà lasciato increduli molti ammira-
tori) a Giotto stesso. È quel Cristo nel Gethsemanì