MISCELLANEA
175
Teano, Cattedrale: Ambone
che, nelle sue parti essenziali, conserva evidenti i
segni delle forme plastiche, che ebbero cosi im-
portante sviluppo nelle chiese delle città conter-
mini. Non si sa per quale iattura la fascia del pa-
rapetto ebbe a subire dei danni tali da render
necessaria la restaurazione compiuta dal vicario
apostolico D.Geminianus AnseloniusMutinèu (sic)
nel 1608, come si legge nell’iscrizione laterale.
Comparvero allora tra i rozzi tesselli dei nuovi
mosaici le figure dei santi protettoti della città,
quattro in paludamento vescovile, San Teren-
ziano, Sant’ Urbano, Sant’Amasio e San Greco ;
una santa con la palma del martirio, Santa Re-
parata.
Ma nelle semplici linee dei rilievi, di cui si ri-
vestono le parti inferiori dell’ambone, brilla an-
cora il magistero degli artisti neocampani. Le
figure di profeti sui pennacchi delle arcate sono
da ritenersi in maggiore affinità con quelli del
pulpito a sinistra nel duomo di Salerno, che coli-
gli altri dell’ambone di Sessa Aurunca. Già il
fatto di veder indicato il nome di ciascun profeta
in alto, sulla piccola cornice, è tipico nell’am-
bone di Salerno, ed in quello di Teano si legge
appunto : «. Isaias P e sulla figura barbuta del lato
inferiore, e su quella corrispondente «, Daniel P »,
dall’altro lato v’è « Ieremias P», ed in ultimo
« Amos P », profeta minore fra i tre maggiori. Bi-
sogna tuttavia convenire che l’esecuzione, specie
nel drappeggio, non presenta quella castigatezza e quel-
l’ispirazione classica che è speciale delle sculture di
Salerno.
La campana dei capitelli delle colonne si riveste di
alte foglie, agli spigoli, sorgenti dal collarino, e ripie-
gantisi alPestremità per sostenere l’abaco ; brevi e ri-
piegate in simil guisa sono le foglie intermedie, che
lasciano ben netto l’ornato della campana, nei capi-
telli posteriori, e ben visibile il grosso fiore nei capi-
telli anteriori dell’ambone. Non dunque combinazioni
con cariatidi poggianti sulle volute delle foglie come
nei capitelli di Salerno, nè accenni a meandri imitati
dall’antico; purtuttavìa l’esecuzione del fogliame trova
riscontro in quella dei capitelli del pulpito a sinistra
del duomo di Salerno.
L’affinità risulta anche per la decorazione a mosaico,
specie nella fascia a rosette con varie punte, che si
stende sotto la cornice rettilinea, nel lato inferiore e
superiore del pulpito di Teano, ove la regolarità e
compattezza del disegno risponde pienamente agli or-
nati musivi di Salerno.
Nelle colonnine posteriori il forte rilievo è a spine,
che le avvolgono dal basso in alto; nelle anteriori si
rompe in sezioni a spicchi acuti : e tali forme le ve-
diamo comparire anche fra quelle che l’arte neo-cam-
pana rese dominanti in quel chiostro di Monreale, che
in gran parte può essere considerato come il più so-
lenne monumento dell’arte rifiorita nella Campania e
sulla costa tirrena. 1 Agostino di Lella.
1 Venturi, op. cit., voi. Il, pag. 563, fig. 397.
Teano, Cattedrale: Ambone (particolare)
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Teano, Cattedrale: Ambone
che, nelle sue parti essenziali, conserva evidenti i
segni delle forme plastiche, che ebbero cosi im-
portante sviluppo nelle chiese delle città conter-
mini. Non si sa per quale iattura la fascia del pa-
rapetto ebbe a subire dei danni tali da render
necessaria la restaurazione compiuta dal vicario
apostolico D.Geminianus AnseloniusMutinèu (sic)
nel 1608, come si legge nell’iscrizione laterale.
Comparvero allora tra i rozzi tesselli dei nuovi
mosaici le figure dei santi protettoti della città,
quattro in paludamento vescovile, San Teren-
ziano, Sant’ Urbano, Sant’Amasio e San Greco ;
una santa con la palma del martirio, Santa Re-
parata.
Ma nelle semplici linee dei rilievi, di cui si ri-
vestono le parti inferiori dell’ambone, brilla an-
cora il magistero degli artisti neocampani. Le
figure di profeti sui pennacchi delle arcate sono
da ritenersi in maggiore affinità con quelli del
pulpito a sinistra nel duomo di Salerno, che coli-
gli altri dell’ambone di Sessa Aurunca. Già il
fatto di veder indicato il nome di ciascun profeta
in alto, sulla piccola cornice, è tipico nell’am-
bone di Salerno, ed in quello di Teano si legge
appunto : «. Isaias P e sulla figura barbuta del lato
inferiore, e su quella corrispondente «, Daniel P »,
dall’altro lato v’è « Ieremias P», ed in ultimo
« Amos P », profeta minore fra i tre maggiori. Bi-
sogna tuttavia convenire che l’esecuzione, specie
nel drappeggio, non presenta quella castigatezza e quel-
l’ispirazione classica che è speciale delle sculture di
Salerno.
La campana dei capitelli delle colonne si riveste di
alte foglie, agli spigoli, sorgenti dal collarino, e ripie-
gantisi alPestremità per sostenere l’abaco ; brevi e ri-
piegate in simil guisa sono le foglie intermedie, che
lasciano ben netto l’ornato della campana, nei capi-
telli posteriori, e ben visibile il grosso fiore nei capi-
telli anteriori dell’ambone. Non dunque combinazioni
con cariatidi poggianti sulle volute delle foglie come
nei capitelli di Salerno, nè accenni a meandri imitati
dall’antico; purtuttavìa l’esecuzione del fogliame trova
riscontro in quella dei capitelli del pulpito a sinistra
del duomo di Salerno.
L’affinità risulta anche per la decorazione a mosaico,
specie nella fascia a rosette con varie punte, che si
stende sotto la cornice rettilinea, nel lato inferiore e
superiore del pulpito di Teano, ove la regolarità e
compattezza del disegno risponde pienamente agli or-
nati musivi di Salerno.
Nelle colonnine posteriori il forte rilievo è a spine,
che le avvolgono dal basso in alto; nelle anteriori si
rompe in sezioni a spicchi acuti : e tali forme le ve-
diamo comparire anche fra quelle che l’arte neo-cam-
pana rese dominanti in quel chiostro di Monreale, che
in gran parte può essere considerato come il più so-
lenne monumento dell’arte rifiorita nella Campania e
sulla costa tirrena. 1 Agostino di Lella.
1 Venturi, op. cit., voi. Il, pag. 563, fig. 397.
Teano, Cattedrale: Ambone (particolare)