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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

DOI issue:
Fasc. 3
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Bouchot, Henri: L' esposizione dei Primitivi francesi ed i suoi risultati
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https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0285

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L'ESPOSIZIONE DEI «PRIMITIVI » FRANCESI ED I SUOI RISULTATI 235

In compenso, l’Esposizione ci procurò la visita di un’opera del Museo d’Anversa, la
quale se non è di mano, del Fouquet si avvicina tuttavia assai più alla sua che non alla
maniera fiamminga. Si tratta di un ritratto maschile che il catalogo di Anversa attribuiva
alla scuola del Nord per cagione della falsa lettura di un’impresa. L’orologio a pendolo che
si vede dietro alla figura, porta scritto in francese: « Tant que je vive... », e poi una parola
abbreviata nella quale il patriottismo fiammingo aveva letto : « Antwerpen », laddove non
era che: « autre n’auray », chiusa obbligatoria del motto : « Tant que je vive autre n’auray »,

che fu grido di guerra dei Frasignies e, con varianti, di molte altre famiglie francesi. Chi
voglia confrontare l’aria del personaggio ivi raffigurato con certe miniature di Fouquet, e
fra altro col San Martino, esposto al numero 50, vedrà quali rapporti uniscano le due opere.
Di certo non giungiamo ad affermare che il ritratto sia opera di Jean Fouquet; esso è tut-
tavia a lui strettamente affine, appartiene al suo ambiente, alla sua epoca. Qui il risultato
fu di aver tolto di mezzo quel singolare ed inaspettato « Antwerpen » che cospirava a dare
al quadro un improbabile stato civile.

Per penetrarne bene il genio inventivo è fuor di dubbio che il Fouquet va studiato nelle
sue miniature. Ma ancora una volta intervengono a questo punto idee preconcette e collo-

Jean Fouquet: Madonna. Anversa, Museo
(Fotografia Giraudon)
 
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