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CORRIERI
Appunto di questi giorni si sono aggiunte a tali perta con un soffitto a cassettoni,1 ed ora rimessi allo
monumenti le reliquie di antichi affreschi rimasti in- scoperto.
Fig. 4 — La Trinità. Badia di Grottaferrata, Chiesa. (Fot. del Ministero della P. I.)
collimi e nascosti al sommo delle pareti quando la
navata maggiore, primitivamente a tetto, venne co-
Fig. 5 — Davide. Badia di Grottaferrata, Chiesa
(Fot. del Ministero della P. I.)
Nell'avvicinarsi delle feste per il centenario della
fondazione della badia, si pensò di rimuovere parte
del soffitto onde dar agio di apprezzare quelle pit-
ture ed incitare forse al ripristinamento dell’intero
edificio. Se mai questo voto si compia speriamo che
insieme con gli altri intonachi cadano anche quelli
del presbiterio che si sta ora decorando di sedicenti
ornamentazioni bizantine !
Il timpano formato sul muro di fondo della navata
maggiore dai due versanti dell’antico tetto è ora a
muro grezzo, con un’alta finestra a tutto sesto: la
zona fra esso ed il mosaico della Pentecoste conserva
invece avanzi ancora importanti, benché rintonaco
dipinto sia caduto in gran parte, di antichi affreschi.
Nel mezzo, entro una mandorla formata da fasce
rosse, bianche e verdi, su fondo azzurro applicato
sopra una preparazione purpurea, ora quasi intera-
mente scoperta, l’Eterno sta seduto su ricco trono
con ispalliera e pulvino, in aspetto di vecchio (ó -n-aXatòc
atmiav) con barba e capelli canuti, con nimbo crocifero :
tiene in grembo Cristo, piccola figura barbata, il quale
si stringe al petto la colomba.1 2 Sul fondo della man-
dorla è scritto: b ct-yia TflXC. Ai lati della Trinità si
accalcano le schiere degli angioli (fig. 4) vestiti tutti
di lunghe tuniche e di sovratuniche ornate di loros
1 Nel 1575 del card. Alessandro Farnese: cf. A. Rocchi, La Badia
di. Grottaferrata ; Roma, 1884, pag. 66.
2 Dalla colomba si dipartono dodici raggi forse verso i dodici
apostoli del sottostante mosaico, nel quale, come dicemmo, sugli
apostoli scendono da un menisco celeste lingue di fuoco. E certo
che l’affresco non è contemporaneo al mosaico ; basta a ciò dimo-
strare la differenza della forma epigrafica delle iscrizioni. È proba-
bile che il pittore abbia voluto per mezzo di quei raggi collegare
in qualche maniera la Trinità col sottostante e preesistente mosaico.
CORRIERI
Appunto di questi giorni si sono aggiunte a tali perta con un soffitto a cassettoni,1 ed ora rimessi allo
monumenti le reliquie di antichi affreschi rimasti in- scoperto.
Fig. 4 — La Trinità. Badia di Grottaferrata, Chiesa. (Fot. del Ministero della P. I.)
collimi e nascosti al sommo delle pareti quando la
navata maggiore, primitivamente a tetto, venne co-
Fig. 5 — Davide. Badia di Grottaferrata, Chiesa
(Fot. del Ministero della P. I.)
Nell'avvicinarsi delle feste per il centenario della
fondazione della badia, si pensò di rimuovere parte
del soffitto onde dar agio di apprezzare quelle pit-
ture ed incitare forse al ripristinamento dell’intero
edificio. Se mai questo voto si compia speriamo che
insieme con gli altri intonachi cadano anche quelli
del presbiterio che si sta ora decorando di sedicenti
ornamentazioni bizantine !
Il timpano formato sul muro di fondo della navata
maggiore dai due versanti dell’antico tetto è ora a
muro grezzo, con un’alta finestra a tutto sesto: la
zona fra esso ed il mosaico della Pentecoste conserva
invece avanzi ancora importanti, benché rintonaco
dipinto sia caduto in gran parte, di antichi affreschi.
Nel mezzo, entro una mandorla formata da fasce
rosse, bianche e verdi, su fondo azzurro applicato
sopra una preparazione purpurea, ora quasi intera-
mente scoperta, l’Eterno sta seduto su ricco trono
con ispalliera e pulvino, in aspetto di vecchio (ó -n-aXatòc
atmiav) con barba e capelli canuti, con nimbo crocifero :
tiene in grembo Cristo, piccola figura barbata, il quale
si stringe al petto la colomba.1 2 Sul fondo della man-
dorla è scritto: b ct-yia TflXC. Ai lati della Trinità si
accalcano le schiere degli angioli (fig. 4) vestiti tutti
di lunghe tuniche e di sovratuniche ornate di loros
1 Nel 1575 del card. Alessandro Farnese: cf. A. Rocchi, La Badia
di. Grottaferrata ; Roma, 1884, pag. 66.
2 Dalla colomba si dipartono dodici raggi forse verso i dodici
apostoli del sottostante mosaico, nel quale, come dicemmo, sugli
apostoli scendono da un menisco celeste lingue di fuoco. E certo
che l’affresco non è contemporaneo al mosaico ; basta a ciò dimo-
strare la differenza della forma epigrafica delle iscrizioni. È proba-
bile che il pittore abbia voluto per mezzo di quei raggi collegare
in qualche maniera la Trinità col sottostante e preesistente mosaico.