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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

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Fasc. 3
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Corrieri
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https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0376

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CORRIERI

321

lumeggiare con bianche luci fu mai adoperata con
tanta scienza, nè la gamma dei colori leggeri e chiari
delle vesti fu mai mantenuta più simile a quella che
fu prediletta da parte degli artisti della seconda età
bizantina (e. g. : cod. vat. gr. 1156).

La data della esecuzione degli affreschi del Vecchio
Testamento si può fissare con qualche approssima-
zione.

Un’antica postilla greca1 ritrovata dal padre A. Rocchi
ricorda, con l’esagerazione solita atali notizie di restauri
di monumenti, che la chiesa della badia venne «eretta
e restaurata» al tempo dell’abate Ilario, nell’anno 1272.
A che si riducessero i lavori fatti eseguire da Ilario
abate ancora facilmente si può riconoscere osservando
la sommità dell’esterno della chiesa, sui fianchi e sul-
l’abside mascherati ora da moderne costruzioni.

Sul fianco destro si aprono piccole finestrelle tonde
fra una serie di arcatelle tonde e di lesene. Ma in
certi punti (fig. 8) questo motivo di decorazione pret-

1 A. Rocchi, De Coenobio, op; cit., pag. 34.

tamente romanico è interrotto da grandi finestre bi-
fore archiacute con riempimento traforato, e viene poi
tutto sormontato da un coronamento formato di arca-
telle a sesto acuto, di cornicette con mattoni a dente
di sega, con piccoli modiglioni sporgenti, motivi tutti

di una forma gotica che si può bene attribuire alla
seconda metà del secolo xm e ai lavori fatti eseguire
dall’abate Ilario.1

Uguali finestre a sesto acuto furono aperte anche
nel fianco sinistro della chiesa : ivi esse non vennero
a danneggiare gli affreschi delle storie di Mosè, anzi
furono incorniciate dai pittori col leggero ornato di
una candida fascia adorna di trifogli variopinti, quale
pur vedesi nei riquadri delle diverse storie. Gli affre-
schi sono adunque posteriori alla costruzione delle fine-
stre ed all’anno 1272.

La bellezza della loro fattura induce a crederli ese-
guiti a non grande distanza da quell’anno, nell’ultimo
quarto del xm secolo, quando all’arte bizantina ancora

1 A. Rocchi, De Coenobio, op. cit., pag. 47.

Fig. 8 — Radia di Grottaferrata, Chiesa: Particolare architettonico
(Fot. del Ministero della P. I.)

L’Arte. VII, 42.
 
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