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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

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Fasc. 3
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Corrieri
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https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0380

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CORRIERI

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un crepaccio manifestatosi nella parete, al quale si
poteva ben facilmente porre rimedio, ma di fatto per
obbedire ad un geometrico criterio di separazione fra
la parte artistica e quella non artistica dell’edificio,
si spezzò in quattro parti il mobiglio disperdendolo
in locali diversi e distanti, si abbattè il pulpitino che
che ora giace a pezzi per terra in un corridoio e si
staccò l’affresco del Montagna tagliandolo per metà
e lasciandone una parte ancora aderente alla vecchia
parete. Tutto questo fece l’ufficio regionale di conser-
vazione dei monumenti! Ritornati ora i monaci, fac-
ciamo voti e speriamo che, restaurato il vecchio lo-
cale, sia loro concesso di rimettere nel suo pristino

Stato attuale

Notizie Emiliane.

Progetti di restauro al tempio di Santa Maria
della Steccata. — Parma vanta nella chiesa della
Beata Vergine della Steccata una delle più belle co-
struzioni del tardo Rinascimento.

Cominciata nel 1521 da Gian Francesco ZaCcagni da
Torchiara, su disegno e colla direzione del padre suo
Bernardino, venne compiuta e consacrata nel 1539. Gli
Zaccagni però abbandonarono l’opera il 16 giugno 1526,
per immeritati rimproveri. Bernardino Zaccagni è un
illustre maestro di architettura poco noto fuori di
Parma, e chi non è stato in questa città non può im-

Restauro progettato

Parma, S. Maria della Steccata

stato il refettorio, rimediando così ad un vero atto di
barbarie.

Nella Basilica di Sant’Antonio di Padova, oltre la
dipintura già assai progredita dell’abside, si medita
di perpetrare un nuovo misfatto artistico, collocando
sopra la porta maggiore l’enorme organo che ora si
trova sopra la cappella di San Felice. Ciò per non
rinunciare a 300,000 lire lasciate in testamento a questo
scopo dal defunto senatore Breda. Si parla ora di una
nuova Commissione artistica che sarà inviata dal Mi-
nistero per definire la questione. Staremo a vedere.

Nel Museo civico di Padova, ho potuto riconoscere,
in base a documenti, che un polittico ivi esistente e
sino ad ora attribuito ai Vivarini è opera di Francesco
de .Franceschi veneziano e fu eseguito nel 1447.

A Venezia sembra che abbiano corso pericolo di
incendio le preziose tele del Carpaccio in San Giorgio
degli Schiavoni e che, nello staccarle, siano state non
lievemente danneggiate. L’opinione pubblica è divisa
in due campi, prò e contro l’operato dell’ufficio re-
gionale. Possibilmente ritornerò su questo argomento
a ragione meglio veduta.

A. Moschetti.

maginarne l’altissimo valore che si afferma nelle agili
arcate dello Spedale, nella chiara e ricca ordinanza
del tempio di San Giovanni Evangelista (1510) e con
forme più vaste ed originali nella Beata Vergine della
Steccata dove corresse qualche errore di illuminazione
sfuggitogli nella cupola di San Giovanni. La pianta
della Steccata è una magnifica croce greca mistilinea
e quadrilobata, cioè con le braccia absidate. Quattro
cappelle quadrate s’innestano alle intersezioni delle
braccia di croce, formando una pianta mossa con
garbo e un alzato che presenta all’interno contrasti
di luce e opposizioni di linee bellissime e di molto
effetto. La purezza delle masse, l’agile slancio della
cupola (1534) sobriamente profilata, furono guasti dalle
aggiunte licenziose principiate nel 1660 e terminate
intorno al 1750 su disegni di Mauro Oddi (1639-1702)
pittore, incisore e architetto parmigiano. Convengo
però che le aggiunte, sebbene di gusto molto discu-
tibile, hanno impresso all’esterno della Steccata un
carattere decorativo originale e d’una sfarzosa magni-
ficenza. Ma questa tornò tutta in danno dell’edificio,
poiché avendo innalzato qua una muraglia, là girato
un enorme cartoccio, qui troncati i frontoni, più oltre
 
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