Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

DOI issue:
Fasc. 3
DOI article:
Bibliografia
DOI Page / Citation link: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0384

DWork-Logo
Overview
loading ...
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
BIBLIOGRAFIA

329

A. Jahn Rusconi, Tombe di Papi (Emporium, set-
tembre 1903, 187-202).

Vengono indicate le tombe di Papi ancora esistenti in
Italia.

K. Simon, Ehi Grabmalstypus im Posener Dome
undseine geschichtliche Stellung (Histor. Monatsblàtter,
1903* VI, 161-167).

Trattasi di quei sepolcri del Rinascimento, in cui, per tro-
varsi il sarcofago elevato sopra un alto zoccolo, la figura del
giacente venne rappresentata nell’atto di sollevarsi sopra un
gomito. Questo concetto l’autore trova probabilmente sug-
gerito dalle urne etrusche ed applicato dapprima in Italia
dal Sansovino ; dall’Italia essa poi passò in Germania.

Pittura.

S. Beissel, Fra Angelico in neuer Beleuchtiing
(Stimmen aus Maria-Laach, 1904, LXVI, 46-62).

Il Beissel, autore di una monografia sull’Angelico di re-
cente ripubblicata (Freiburg i. B., Herder), insiste sul do-
versi considerare la figura e l’opera di fra Giovanni con le
disposizioni del credente; esamina lo svolgimento della sua
produzione e conclude che, secondo le ultime risultanze degli
studi, le opere in cui si trova la più alta esplicazione del
talento dell’Angelico sono quelle dell’ultimo ventennio della
sua vita.

H. Bouchot, Les primitifs francais. Le parement de
Narborine au Louvre (1374). Le peintre Jean d’Orléans
a Paris (Gazette des Beaux-Arts, 1904, XXXI, 5-26).

Un pala serica dipinta con fatti della vita di Cristo, pro-
veniente da Narbona e conservata ora nel Museo del Louvre,
viene attribuita a Giovanni Bandol di Bruges; il Bouchot
crede invece eh’essa sia opera francese, escludendo il nome
di G. Bandol per mezzo delle differenze ch’egli nota fra il
paramento di Narbona e XApocalisse d’Angers, opera certa di
quel pittore, e fissando per l’esecuzione della pala la data, del
13 74-7 5, comprovata dal trovarsi nella scena della Crocifis-
sione il ritratto di Giovanna di Bourbon moglie di Carlo V.
Nel 1369 era venuto a Parigi il pittore Giovanni Granger
o Hennequin d’Orléans che diventò onoratissimo presso il
duca di Berry; ora nelle scene della passione miniate nelle
Heures del duca trovansi riprodotte le composizioni della pala:
questa è da ritenersi, anche per altre prove, opera del pit-
tore ufficiale del duca, di Giovanni d’Orléans. Questi, se-
condo il Bouchot, è un precursore dei van Eyck: l’ispira-
tore, per mezzo di un suo Agnello mistico dipinto nel 1373,
del capolavoro dei maestri fiamminghi.

G. Cagnola, Intorno a Jacopo Bellini (Rassegna
d’Arte, 1904, 40-43).

L’autore attribuisce a Jacopo Bellini il San Grisogono a
cavallo della chiesa di San Trovaso a Venezia, una Madonna
col Bambino (n. 230) della Galleria Lochis di Bergamo.
A Gentile da Fabriano una Madonna col Bambino del Museo
Poldi-Pezzoli di Milano.

A. Chiappellt, A Masaccio {Nuova Antologia, no-
vembre 1903, 243-248).

Il discorso si volge più che altro sulla cappella Brancacci,
dove per l’autore l’opera, di Masaccio è maggiore di quel
che non si sia creduto fin qui.

A. Colasanti, Sonetti inediti per Tiziano e per Mi-
chelangelo (Nuova Antologia, marzo 1903, 278-286).

I sonetti sono di Ludovico Benadelli. Prezioso è special-
mente quello indirizzato a Tiziano, accrescendo il catalogo
delle opere dell’artista del ritratto del vescovo Cosimo Gerio.

L. Cust, Foreign artists ojthè Reformed Religion
working in London from about 1360 lo 1660 (Pro ce ed-
ifigs oj thè Huguenot Society of London, 1903, VII,

45-81).

Quelli dei quali tratta l’autore sono o artisti dei Paesi Bassi
rifugiati a Londra per le persecuzioni religiose, o artisti della
stessa nazione di religione riformata stabilitisi in Inghilterra,
ma non per conseguenza necessaria delle persecuzioni, o ar-
tisti francesi di religione riformata, dimoranti ed operanti in
Inghilterra prima della revoca dell’editto di Nantes (a. 1685).
Vi si parla di Lucas d’Heere, Joris Hoefnagel, Jodocus Ilon
dius, Marcus Geeraerts, De Crits, Richards Stevens, Cornelis
Janssen, Gerard Jansen, Droeshout, Rousseel (o Russel), Da-
niel Mytens, Pieter Molyn, Hieronymus Custodis, Luttichuys,
Livens, Osborne, Wondeel, Renold Elstracke, William Cure,
Corsellis, Poutrain, Hubert Le Sueur, Lanier, David des
Granges, Isaac de Cans, Petitot.

L. Dimier, I paesisti olandesi a Roma (Nuova An-
tologia, 16 luglio 1903, 177-188).

La serie s’inizia con Elsheimer; si disciplina quindi at-
torno a Claudio di Lorena; vi si distinguono artisti superiori:
Both, Berghem, Desjardin, Van der Velde.

P. Egidi, I disegni degli affreschi di Benozzo Goz-
zo li in Santa Rosa di Viterbo (Nozze Hermanin-Haus -
marni, 79-82, una tavola, Perugia, Unione Tipografica
Cooperativa, 1904).

I disegni sono di mano di Francesco Sabbatini, pittore
orvietano, che venne incaricato di copiare le pitture di Be-
nozzo, quando ne ' fu decisa la distruzione per l’ampliamento
della chiesa (1632). Li ritrovò trent’anni or sono il canonico
Ceccotti.

P. Fedele, Lo stendardo di M. Antonio a Lepanto
{Nozze Hermanin-Hausmann, Perugia, 1904, 68-78).

Lo stendardo trovasi ora ridotto a quadro sull’altar maggiore
della cattedrale di Gaeta; fu dipinto da ignoto con le figure
di San Pietro e di San Paolo, ed è di scarso valore artistico.

G. Ferri, Un documento su Pietro Cavallini (Nozze
Hermanin-Hausmann, Perugia, 1904, 59-62).

In una pergamena dell’archivio di Santa Maria Maggiore
si trova un atto di vendita col nome Petrus dictus Cavallinus
de Cerronibus. L’autore pone la questione se qui si tratti del-
l’eccellente pittore romano, e che cosa possa pensarsi intorno
al suo vero casato.

G. Giomo, San Pietro martire e Tiziano (Nuovo
archivio veneto, 1903, III, 55-68).

Storia della celebre pala di Tiziano, perita nell’ incendio
della cappella del Rosario a San Zanipolo nel 1867. Con
cinque documenti.

L’Arte. VII, 43.
 
Annotationen