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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

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330

BIBLIOGRAFIA

R. H. Hobart-Cust, Il poliltico della Santissima
Annunziata in Pontremoli {Rassegna d’Arte, 1904, 56).

Riproduce una pala d’altare rappresentante la Madonna
in trono e santi, attribuendola a Giovanni Massone d’Ales-
sandria. Dello stesso autore sono, secondo l’autore, vari quadri
al Louvre, a Savona, a Santa Maria di Castello a Genova,
a San Lorenzo di Cogono presso Chiavari, nella confrater-
nita della Croce a Santa Giulia pure presso Chiavari.

H. Hymans, Un nouveau peintre anversois: Gerard
Thomas, 1663-1720 {Annates de T Accad. Royal d'archéol.
de Belgique, 1902, LIV, 83-86).

L’autore ha trovato a Londra un quadro firmato da quel
pittore, e ne ha rintracciate alcune notizie biografiche. L’es-
sere rimasto tale artista finora ignoto si può attribuire non
tanto alla sua importanza limitata, quanto al carattere delle
sue opere che, secondo pensa l’autore, debbono essere pas-
sate per lo più per lavori secondari di Teniers o di Ruysdael.

G. LI. De Loo, Die Aufererweckung des Lazarus
der Sammlung von Kaufmann und die niederlàudischen
Malerdes Konigs Renéd’Anjou ( Jahrb. d. konigl. preussL
Kunstsamml., 1904, 72-79).

L’autore non ammette l’attribuzione del quadro della col-
lezione Kaufmann a Nicola Froment, benché riconosca tali
analogie fra. quel dipinto e la Risurrezione di Lazzaro (1461)
del Froment, conservata agli Uffizi, da dover credere che il
pittore copiasse in parte il quadro Kaufmann, che dev’essere
perciò anteriore al 1461; esso è probabilmente opera di
qualche pittore olandese che fu chiamato nella Francia meri-
dionale dal re Renato.

F. Malaguzzi-Valeri, Un trittico di Butinone nella
Pinacoteca comunale di Milano ( Rassegna d’Arte, 1904,
3^-39)-

L’autore riproduce il trittico di recente comprato dalla Pi-
nacoteca del Castello Sforzesco, e si sofferma a considerare
l’arte lombarda preleonardesca.

F. Malaguzzi-Valeri, Il Perugino e la Certosa di
Pavia: Nuovi documenti {Rep. f Kw., 1903, 372-381).

Sono documenti che lumeggiano le condizioni degli artisti
del Rinascimento. Al principio del 1496 i certosini di Pavia
diedero, per mezzo di un intermediario, commissione di un
quadro al Perugino e questi, che « non viveva che delle sue
fatiche », non potè ultimare il dipinto prima del 1499. Il
quadro del Perugino nel 1784 venne assegnato alla Brera,
poi venduto in parte ai Melzi nel 1796, restandone alla Cer-
tosa solo uno scomparto; i Melzi vendettero ciò che posse-
devano alla Galleria ,di Londra nel 1856.

L. Manzoni, Di un pittore del secolo XIV non co-
nosciuto in patria {Nozze Hermanin-Hausmann, Peru-
gia, 1904, 13-17).

Il pittore è Meo di Guido da Siena, del quale qui si de-
scrivono due tavole esistenti nella Pinacoteca di Perugia, ri-
portando anche un documento del 1319.

Tullo Massarani, I Primitivi {Nuova Antologia,
aprile 1903, 617-628).

L’autore stringe in sintesi l’opera di Giotto e dei giotte-
schi, di Nicolò Pisano, di Arnolfo di Cambio, e poi di Simone

Memmi, dei Lorenzetti, degli Orcagna, dell’Angelico, di Paolo
Uccello e di Andrea del Castagno, per concludere alla sovra-
nità di Masaccio.

P. Molmenti, Le nozze di Tiziano Vece Ilio {Atti
del R. Istituto veneto, 1904, LXIII, 211-218).

Comunica alcune notizie date dal Ludwig nel Jahrbuch
der kon. preuss. Kunstsamml. (Berlino, 1903). Tiziano sposò
tardivamente la sua governante Cecilia, cadorina, nel 1525;
essa morì nel 1530.

W. Page, The St. Albans school of Paintingq Murai
and Miniature. Parte I : Murai Painting {Are liceo logia,
1902, Vili, 275-292).

L’abbazia di Sant’Albano (contea di Ilertford) sorse verso
il 793 ; s’ignora se durante il periodo anglo-sassone vi sia
fiorita una scuola di pittura o di scultura, poiché il primo
abate normanno (Paolo di Caen, 1077) distrusse ogni vestigio
di chiese sassoni. La vera scuola pittorica di Sant’Albano,
cioè quella che nacque e fiorì tra i monaci dell’abbazia, ap-
partiene al xni secolo, e fu fondata da Walter di Còlchester
pittore, scultore e intagliatore divenuto monaco probabilmente
verso il 1200. Grande rinomanza ebbero con lui il fratello
Simone e il nipote Riccardo. Alcuni pregevoli affreschi che
rimangono tuttora nella chiesa appartengono, ritiene l’autore
a quel periodo. Dopo il xm secolo l’abbazia rimase ancora
un notevole centro di attività artistica, ma all’opera dei mo-
naci si sostituì in gran parte quella di artisti laici esterni, e
la vera e propria scuola di Sant’Albano, per la pittura mu-
rale, allora venne a cessare. L’autore aggiunge tuttavia notizie
sugli artisti e sulle pitture dell’abbazia nei secoli xiv e xv.

C. Ricci, La pala portuense d'Ercole Roberti {Ras-
segna d'Arte, 1904, 11-12).

Pubblica un documento inedito tratto dall’archivio di Ra-
venna, il quale attesta come la pala fosse eseguita nel 1480,
e come Ercole de’Roberti si trovasse nel 1481 a Ravenna.

C. Ricci, Il alcuni dipinti di Bernardino da Coti-
gnola {Rassegna d’Arte, 1904, 49-52).

Distinti i caratteri artistici di Bernardino da quelli di Fran-
cesco da Cotignola, l’autore attribuisce a Bernardino un Cristo
nell’orto della Pinacoteca di Ravenna, e un Cristo deposto del
Museo di Amsterdam.

C. Ricci, Due dipinti di Dosso Dossi nella R. Pi-
nacoteca di Brera {Rassegna d’Arte, 1904, 54-55).

Pubblica un San Giovanni Battista e un San Giorgio di
Dosso Dossi acquistati di recente dalla congregazione di ca-
rità di Massa Lombarda per la Galleria di Brera.

• L. Salazar, Marco del Pino da Siena ed altri artisti
dei secoli XVI e XVII: Nuovi documenti {Napoli no-
bilissima, 1904, XIII, 17-22).

11 Salazar riferisce alcuni documenti per la biografia del
pittore (a. 1573, 1576, 1577, 1583); altri documenti riguar-
dano Cornelio Smet fiammingo, Benvenuto Tortelli bresciano,
Francesco Signorini di Firenze, Fabrizio Santafede, Abramo
Breughet ed altri.

L. Simeoni, Una vendetta signorile nel 400 e il pit-
tore Francesco Benaglio {Nuovo Archivio veneto, 1903,
V, 252-258).
 
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