LA PINACOTECA STROSSMAYER 429
per eminenza di merito artistico a due altri quadri di Filippino, nei quali emergono i pregi
di delicatezza e di soavità intimamente fiorentini, e sono quello, tanto celebrato, della Badìa e
quello di Santo Spirito, a Firenze. A quest’ultimo lo accosta giustamente, come lavoro da
assegnare allo stesso periodo della vita dell’autore, desumendolo non solo dalla maniera con
cui sono intese e condotte le figure, ma altresì dalle caratteristiche di tipo propriamente
individuale che si manifestano nella complicata decorazione del pilastro, con quel suo capi-
tello fantasticamente ornato di figure umane e con quel fusto decorato di panoplie, quali
non appariscono se non nelle sue opere dello stile più progredito, mentre anteriormente lo
vediamo usare la decorazione ricavata dall’elemento vegetale puramente. Trasformazioni
Fig. 3 — Filippino Lippi : La Madonna coi due Bambini fra San Giuseppe
e Santa Margherita
Boston, Raccolta Warren
codeste che si spiegano per mezzo della profonda impressione che il gentile artista dovette
avere riportato da Roma, dov’era stato chiamato ad eseguire gli affreschi della cappella
Carafa in Santa Maria della Minerva, e che in mille modi egli si compiacque di rivelare
nella decorazione pittorica della cappella Strozzi in Santa Maria Novella di Firenze, verso
gli ultimi anni della sua vita. Considerato d’altra parte come nella cappella nominata egli
si mostri già avviato decisamente sulla via del barocco e del manierato, e che anche nella sua
Adorazione de’Magi agli Uffizi, datata dal 1496, ne porga manifesti indizi, si potrà conchiudere
col Berenson che il suo bel tondo abbia ad essere stato eseguito poco tempo dopo il 1490.
Un’altra tavola d’impronta prettamente fiorentina nella Galleria Strossmayer è quella
al n. 56 del catalogo, rappresentante la Vergine col Divin Putto e due angeli ai lati (fig. 4).
per eminenza di merito artistico a due altri quadri di Filippino, nei quali emergono i pregi
di delicatezza e di soavità intimamente fiorentini, e sono quello, tanto celebrato, della Badìa e
quello di Santo Spirito, a Firenze. A quest’ultimo lo accosta giustamente, come lavoro da
assegnare allo stesso periodo della vita dell’autore, desumendolo non solo dalla maniera con
cui sono intese e condotte le figure, ma altresì dalle caratteristiche di tipo propriamente
individuale che si manifestano nella complicata decorazione del pilastro, con quel suo capi-
tello fantasticamente ornato di figure umane e con quel fusto decorato di panoplie, quali
non appariscono se non nelle sue opere dello stile più progredito, mentre anteriormente lo
vediamo usare la decorazione ricavata dall’elemento vegetale puramente. Trasformazioni
Fig. 3 — Filippino Lippi : La Madonna coi due Bambini fra San Giuseppe
e Santa Margherita
Boston, Raccolta Warren
codeste che si spiegano per mezzo della profonda impressione che il gentile artista dovette
avere riportato da Roma, dov’era stato chiamato ad eseguire gli affreschi della cappella
Carafa in Santa Maria della Minerva, e che in mille modi egli si compiacque di rivelare
nella decorazione pittorica della cappella Strozzi in Santa Maria Novella di Firenze, verso
gli ultimi anni della sua vita. Considerato d’altra parte come nella cappella nominata egli
si mostri già avviato decisamente sulla via del barocco e del manierato, e che anche nella sua
Adorazione de’Magi agli Uffizi, datata dal 1496, ne porga manifesti indizi, si potrà conchiudere
col Berenson che il suo bel tondo abbia ad essere stato eseguito poco tempo dopo il 1490.
Un’altra tavola d’impronta prettamente fiorentina nella Galleria Strossmayer è quella
al n. 56 del catalogo, rappresentante la Vergine col Divin Putto e due angeli ai lati (fig. 4).