CORRIERI
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fondo granulato ed è sparso di rosette infisse nel
centro di ogni spira. Le quattro figure nei triboli delle
estremità, l’Eterno, Maria, Giovanni e la Maddalena,
sono di gran rilievo ed hanno i nimbi smaltati d’azzurro.
Nella faccia posteriore sono i medesimi motivi or-
namentali. La statuetta di Gesù benedicente in trono,
che era nell’incrocicchio, fu sostituita da un Eterno
Padre di fattura recente. Nelle estremità sono i quat-
tro Evangelisti.
I due dischi che si vedono incastrati nella traversa,
rappresentano, in smalto, V Annunciazione : la Vergine,
a destra ; l’Angelo, a sinistra di chi guarda. Nel disco,
che sta in quella parte di fusto fra l’estremità infe-
riore e l’incrocicchio, è la figura di un frate: forse
Sant’Antonio Abate.
I fianchi sono coverti da un fregio fatto di anelli
a sbalzo, messi in fila, con una rosetta di cinque pe-
tali nel centro.
II nodo dell’asta, sul quale vien fissata la croce, è
di pianta esagonale. Le nicchiette, con archi a ven-
taglio su colonnine ad elica, sono lavorate con squi-
sita finezza.
* * *
Or che ho mostrato le due opere d’arte scomparse,
legalmente date in consegna a persone
di fiducia, si dirà : ma se queste consegne sono
irrisorie, quale mezzo sicuro escogitare per la tu-
tela del nostro patrimonio artistico? A questa do-
manda non io son chiamato a rispondere; io, invece,
ripeto quel che ho detto altra volta, che, cioè, coloro
i quali hanno l’obbligo di sorvegliare, anziché inge-
losire di noi poveri diavoli, che scribacchiamo per
amore dell’arte e della nostra grandezza antica, non
per odio altrui, nè per disprezzo, dovrebbero più scru-
polosamente adempiere ai propri doveri.
Sulmona, novembre 1904.
P. Piccirilli.
Notizie di Sicilia.
Siracusa, Scoperta dì un affresco cristiano. —
Adesso che per cura di un Comitato romano di ar-
cheologia cristiana si vuol dar mano anche ad un
Corpus di pitture cimiteriali cristiane extra urbane,
riuscirà grata ai lettori dell’Arte la notizia della sco-
perta di un importante cubiculetto avvenuta di recente
per opera del prof. Paolo Orsi sotto il suolo e in di-
rezione di un’esedra dell’antica e celebre cripta di
San Marziano decorata di pitture medioevali. I pochi
sepolcri esplorati han dato risultato quasi negativo,
ma questo è stato in certo qual modo compensato
dalla presenza di un piccolo loculo coperto di buoni
affreschi (V. sec. d. C.) con le figure di due Oranti
fra festoni di fiori nel solito stile delle pitture cimite-
riali della regione siracusana, e dal rinvenimento di
un titolo latino in una lastra di marmo rossastro di-
sgraziatamente mutilo, che in forma affettuosa ricorda
una defunta e ci riporta al tempo di Onorio.
Per ora intanto non si è potuto procedere alla re-
golare pulitura del loculo appartenente ad un fanciullo
o ad una fanciulla, a cagione della secolare umidità
della quale sono impregnate le pareti.
Sarcofago bizantino nel R. Museo. — Per un
mero caso il R. Museo archeologico si è arricchito
di un interessantissimo sarcofago di età bizantina, già
sconosciuto e destinato ad uso di lavatoio in un oscuro
magazzino dell’Ospedale civico di Siracusa. La grande
cassa di marmo assai spesso (lungh. m. 2.02, altezza
m. 0.79, largh. m. 0.83), decorata all’ingiro in alto e
in basso di un grossolano listello, presenta nel pro-
spetto principale tre grandi croci latine sorgenti sopra
due gradinetti (V. fig.) con due dischi lisci fra di esse,
e nella parte opposta altre tre croci di dimensioni più
piccole, ma sfornite di base. La scultura è abbastanza
Sarcofago bizzantino. Siracusa, R. Museo archeologico
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fondo granulato ed è sparso di rosette infisse nel
centro di ogni spira. Le quattro figure nei triboli delle
estremità, l’Eterno, Maria, Giovanni e la Maddalena,
sono di gran rilievo ed hanno i nimbi smaltati d’azzurro.
Nella faccia posteriore sono i medesimi motivi or-
namentali. La statuetta di Gesù benedicente in trono,
che era nell’incrocicchio, fu sostituita da un Eterno
Padre di fattura recente. Nelle estremità sono i quat-
tro Evangelisti.
I due dischi che si vedono incastrati nella traversa,
rappresentano, in smalto, V Annunciazione : la Vergine,
a destra ; l’Angelo, a sinistra di chi guarda. Nel disco,
che sta in quella parte di fusto fra l’estremità infe-
riore e l’incrocicchio, è la figura di un frate: forse
Sant’Antonio Abate.
I fianchi sono coverti da un fregio fatto di anelli
a sbalzo, messi in fila, con una rosetta di cinque pe-
tali nel centro.
II nodo dell’asta, sul quale vien fissata la croce, è
di pianta esagonale. Le nicchiette, con archi a ven-
taglio su colonnine ad elica, sono lavorate con squi-
sita finezza.
* * *
Or che ho mostrato le due opere d’arte scomparse,
legalmente date in consegna a persone
di fiducia, si dirà : ma se queste consegne sono
irrisorie, quale mezzo sicuro escogitare per la tu-
tela del nostro patrimonio artistico? A questa do-
manda non io son chiamato a rispondere; io, invece,
ripeto quel che ho detto altra volta, che, cioè, coloro
i quali hanno l’obbligo di sorvegliare, anziché inge-
losire di noi poveri diavoli, che scribacchiamo per
amore dell’arte e della nostra grandezza antica, non
per odio altrui, nè per disprezzo, dovrebbero più scru-
polosamente adempiere ai propri doveri.
Sulmona, novembre 1904.
P. Piccirilli.
Notizie di Sicilia.
Siracusa, Scoperta dì un affresco cristiano. —
Adesso che per cura di un Comitato romano di ar-
cheologia cristiana si vuol dar mano anche ad un
Corpus di pitture cimiteriali cristiane extra urbane,
riuscirà grata ai lettori dell’Arte la notizia della sco-
perta di un importante cubiculetto avvenuta di recente
per opera del prof. Paolo Orsi sotto il suolo e in di-
rezione di un’esedra dell’antica e celebre cripta di
San Marziano decorata di pitture medioevali. I pochi
sepolcri esplorati han dato risultato quasi negativo,
ma questo è stato in certo qual modo compensato
dalla presenza di un piccolo loculo coperto di buoni
affreschi (V. sec. d. C.) con le figure di due Oranti
fra festoni di fiori nel solito stile delle pitture cimite-
riali della regione siracusana, e dal rinvenimento di
un titolo latino in una lastra di marmo rossastro di-
sgraziatamente mutilo, che in forma affettuosa ricorda
una defunta e ci riporta al tempo di Onorio.
Per ora intanto non si è potuto procedere alla re-
golare pulitura del loculo appartenente ad un fanciullo
o ad una fanciulla, a cagione della secolare umidità
della quale sono impregnate le pareti.
Sarcofago bizantino nel R. Museo. — Per un
mero caso il R. Museo archeologico si è arricchito
di un interessantissimo sarcofago di età bizantina, già
sconosciuto e destinato ad uso di lavatoio in un oscuro
magazzino dell’Ospedale civico di Siracusa. La grande
cassa di marmo assai spesso (lungh. m. 2.02, altezza
m. 0.79, largh. m. 0.83), decorata all’ingiro in alto e
in basso di un grossolano listello, presenta nel pro-
spetto principale tre grandi croci latine sorgenti sopra
due gradinetti (V. fig.) con due dischi lisci fra di esse,
e nella parte opposta altre tre croci di dimensioni più
piccole, ma sfornite di base. La scultura è abbastanza
Sarcofago bizzantino. Siracusa, R. Museo archeologico