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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

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Fasc. 5
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Corrieri
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https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0565

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5°8

CORRIERI

rozza, propria di una mano imperita (linee irregolari,
croci inclinate) che non osa nemmeno tentare il più
elementare motivo decorativo, di guisa che possiamo
ritenere che questo sarcofago appartenga ad un pe-
riodo di grande decadenza.

Madonna di Domenico Gagìni. — Al novero molto
ristretto delle statue attribuite allo scultore quattro-

Domenico Gagini: Madonna col Bambino
Siracusa. R. Museo archeologico

centista Domenico Gagini (V. VArte a. VI, fase. V-VII)
bisogna aggiungere una pregevole Madonna esistente*
nel R. Museo archeologico, la quale offre tutti i ca-

ratteri propri del valoroso artista nella sua manifesta-
zione primitiva, caratteri che trovan molto riscontro
specialmente con le statuine della cripta del Duomo
di Palermo (loco cit.). Essa proviene da un antico con-
vento della città oggi divenuto Caserma militare, cioè
quello di San Domenico; misura metri 1.17 di altezza
e poggia sopra una base alta m. 0.22 e larga m. 0.59,
nella cui faccia anteriore è scolpita dentro una grotta
la figura di una donna mancante dell’estremità del
braccio destro, fra due teste di serafini e due stemmi,
uno di Siracusa e l’altro gentilizio. — Su tre targhe
parallele correnti lungo la base, è incisa la seguente
iscrizione i cui versi primo ed ultimo son tolti dall’Ave
Maria e dall ’ Avemaristella-,

Ave Maria gratia piena dominus tecum benedicla tv
in mulieribus — Impleta est Maria gratia et ego eva-
cuata sum a culpa — Summens illud ave Gabrielis ore
funda nos in pace mutans Ève nomen.

Bibliografia siciliana. Su Antonello da Mes-
sina. — Segnalo alcune pubblicazioni importanti ve-
nute in luce in questi ultimi tempi intorno ad Anto-
nello da Messina. Delle prime due, in ordine crono-
logico, è autore il venerando e benemerito storico
dell’Arte siciliana mons. Gioacchino Di Marzo (Di
Antonello d’Antonio da Messina - Primi documenti mes-
sinesi, nell’Archivio storico messinese, anno III, 1903;
Di Antonello da Messina e dei suoi congiunti - Studi e
documenti, Palermo, 1903), il quale ha pure il gran-
dissimo merito di aver dato l’impulso ad una terza
compiuta dal giovane messinese Gaetano La Corte
Cailler (Antonello da Messina. Studi e ricerche con do-
cumenti inediti. Messina, 1903). Secondo coteste ri-
cerche, Antonello nacque in Messina verso l’anno 1430
da uno scultore, maestro Giovanni d’Antonio, figlio
di un Michele, capitano e proprietario del brigantino
Sant’Andrea e da una tal Garita o Margherita. Egli
verso il 1455 esercitava l’arte nella sua città dov’era
stato preceduto da un buon numero di pittori, e quivi
sposava, probabilmente nello stesso anno, una vedova
di nome Giovanna, sorella forse dell’ intagliatore Gio-
vanni de Sabba. E a Messina, tranne alcuni intervalli
più o meno lunghi, trascorsi qua e là a Napoli, a Roma,
nelle Fiandre e a Venezia, passò molta parte dell’età
sua virile, compiendo ivi stesso e non nella città dei
Dogi, come un tempo si credeva, alcuni dei suoi lavori
più pregiati oggi sparsi nelle varie gallerie d’Europa,
e accettandone altri per parecchi paesi della Sicilia,
come Caltagirone, Palazzolo Acreide, Ficarra, ecc. Ma
Antonello moriva ben presto, a 49 anni, nel febbraio
del 1479, quando ancora vivevano i suoi genitori, no-
minando erede il figlio Jacobello (che si diè a com-
piere poi i lavori lasciati in sospeso dal padre), e col
desiderio di esser sepolto nella chiesa di Santa Maria
di Gesù volgarmente detta Ritiro, con l’abito dei Mi-
nori Osservanti. Disgrazia volle intanto che quel luogo
 
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