OPERE DI SCULTURA NELLE MARCILE
37
lezze; ma appunto per raggiungere una visione piana e pittorica, come il rivestimento di
cera colorata spiega a sufficenza.
Non è noto il nome di cpiesto intagliatore in pietra, semplice e raffinato artista. Artista
locale, probabilmente, appunto perchè arcaizzante, egli rappresenta bene lo spirito artistico
delle Marche, conservativo e religioso, oscillante tra i due centri massimi di artistica dif-
fusione, la Toscana e Venezia.
Il motivo architettonico del monumento urbinate trova due tipici precedenti in opere
Kig. 12 — Decorazione del Coro. Mercatello, San Francesco
d'arte senese, nella tomba Aliotti in S. Maria Novella a Firenze, opera del senese Tino da
Camaino, di data incerta, in ogni modo anteriore al quinto decennio del Trecento; e nel-
l'arca di S. Margherita in Cortona, opera dei cortonesi Angelo e Francesco, seguaci di Gano
da Siena, eseguita nel 1362.1 E tutte e due queste opere sono meno semplici, meno arcaiche,
del monumento urbinate. Esse conservano nel basamento e nel baldacchino quella neces-
sità di profilo esterno, nitido e in sè chiuso, che è carattere precipuo dell'arte toscana, e che
il monumento di Antonio da Montefeltro fedelmente riproduce; ma anche, esse compren-
dono l'interesse vivace, pieno di movimento, toscanissimo, per il particolare plastico,
1 A. Venturi, Storia, IV, p. 270 e 414
37
lezze; ma appunto per raggiungere una visione piana e pittorica, come il rivestimento di
cera colorata spiega a sufficenza.
Non è noto il nome di cpiesto intagliatore in pietra, semplice e raffinato artista. Artista
locale, probabilmente, appunto perchè arcaizzante, egli rappresenta bene lo spirito artistico
delle Marche, conservativo e religioso, oscillante tra i due centri massimi di artistica dif-
fusione, la Toscana e Venezia.
Il motivo architettonico del monumento urbinate trova due tipici precedenti in opere
Kig. 12 — Decorazione del Coro. Mercatello, San Francesco
d'arte senese, nella tomba Aliotti in S. Maria Novella a Firenze, opera del senese Tino da
Camaino, di data incerta, in ogni modo anteriore al quinto decennio del Trecento; e nel-
l'arca di S. Margherita in Cortona, opera dei cortonesi Angelo e Francesco, seguaci di Gano
da Siena, eseguita nel 1362.1 E tutte e due queste opere sono meno semplici, meno arcaiche,
del monumento urbinate. Esse conservano nel basamento e nel baldacchino quella neces-
sità di profilo esterno, nitido e in sè chiuso, che è carattere precipuo dell'arte toscana, e che
il monumento di Antonio da Montefeltro fedelmente riproduce; ma anche, esse compren-
dono l'interesse vivace, pieno di movimento, toscanissimo, per il particolare plastico,
1 A. Venturi, Storia, IV, p. 270 e 414