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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 19.1916

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Fasc. 1
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Venturi, Lionello: Opere di scultura nelle Marche
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https://doi.org/10.11588/diglit.17336#0089

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OPERE DI SCULTURA NELLE MARCHE

43

Questo delizioso frammento di un capolavoro che la Toscana ha creato e il mo
aumento di Antonio da Montefeltro cui la Toscana ha ispirato; sono i primi annunzi nel-
l'Urbinate della civiltà artistica che cinquantanni dopo vi sarà dominatrice

IV. Una Madonna di Domenico Rosselli in Urbino. - Sulla porta della cap-
pella del Presepio, annessa alla chiesa di S. Giuseppe in Urbino, è murato un piccolo
rilievo in pietra rappresentante la Madonna col

Bambino, opera indubbia di Domenico Rosselli. 1
(fìg. 17). È noto che il Rosselli dal 1476 al 1480,
lavorò alla decorazione del Palazzo Ducale di Ur-
bino, e che anche in seguito, dopo ch'egli ebbe"

fissata dimora in Fossombrone, continuò a lavo- K
rare per Urbino. La Madonna, nella pala d'altare
del Duomo di Fossombrone, che è l'opera fonda-
mentale per la conoscenza del maestro, palesa evi-
denti affinità con questa di Urbino per il modo
di render stiacciate le vesti e timidamente rile-
vate le carni ignude, per la forma della fascia e
della mano senza vita. Tra i putti del « camino
degli angeli » nel Palazzo Ducale, v'è chi assomi-
glia al piccolo Gesù del rilievo che qui si esamina.
E, infine, un piccolo rilievo, conservato fino al 1901
presso l'antiquario Bardini di Firenze, e al Ros-
selli attribuito giustamente dal Fabriczy,2 presenta
la quasi identità con l'opericciuola conservata a
S. Giuseppe in Urbino. Un'attribuzione al Rosselli
è cosa assai facile e sicura: « più grazioso che fon-
dato nell'arte », egli ripete una sua stilizzazione
del vero, che è spesso maniera, e talvolta geniale
decorazione.

V. L'Arca di S. Nicola a Tolentino. — Né

Carlo Santini,' nè Amico Ricci/ nè alcun moderno

storico dell'arte hanno illustrata l'arca di S Nimln

, . -, , .. ' 1>u-ul<i Fjg. 16 - L'Annunziata.

conservata nel centro del cappellone annesso al- Sant'Angelo in Vado, San Filippo

l'omonima chiesa di Tolentino (fig. 18-21). Forse

l'attenzione di tutti coloro che hanno studiato i! cappellone fu assorbita dalle pitture,
trecentesche, che ne decorano le pareti. Eppure per l'augusta semplicità l'arca di S. Nicola
e monumento insigne.

Un parallelepipedo con una statua sopra. Nessun desiderio illustrativo della vita del
Santo, nessun piacere di profondere angeli e santi, di attrarre con l'abilità realistica dell'or-
nato. Sulla facciata della cassa: semplici ghirlande, e uno stemma ripetuto quattro volte
sotto due diversi aspetti; ,1 tutto incassato nelle pareti senza forza di rilievo se non illusorio'
Chiusa in sè, come un fabbricato, da un ampio cornicione, ampio e non pesante, a linee
crude e forti, la cassa forma ,1 basamento della statua di S. Nicola. Onesta grande isolata
senza rapporto reale col basamento, gli è legata da quel medesimo spirito di straordinaria
semplicità, dalla nessuna «civetteria », così comune ai monumenti toscani della seconda

1 È sfuggita alle diligentissime ricerche di C. von
Fabriczy, cui si deve la ricostruzione della perso-
nalità del Rosselli. Cfr. Jahrbuch d. !:. l'r. Ksts,
XIX (1898), p. 35-57, u/-134; Rep. f. Kw., XXIV
(iqoi); L'Arte, X (1007), p. 218-222.

2 Si vegga la riproduzione ne L'Arte, X (1907),
pag. 22t.

3 C, Santini, Saggio di memorie della città di
Tolentino, Macerata, MDCCLXXXIX.

* Op. cit.
 
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