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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 19.1916

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Fasc. 2
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Muñoz, Antonio: Studi sul Bernini
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https://doi.org/10.11588/diglit.17336#0154

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ro8

ANTONIO MUNOZ

ma rappresentato in movimento. Pensiamo alle imagini analoghe ereate dall'arte dei se-
coli anteriori: le figure dei fiumi o di Nettuno poste al centro di fontane o di vasche sono
sempre erette maestosamente; anche quelle che più si avvicinano all'età del Bernini,
come il Nettuno del Giambologna o quello della fontana Medina di Napoli alla quale col-
laborò con Michelangelo Naccherino il
padre del Bernini. Ma il Barocco non
può rinunciare al suo desiderio di ani-
mare le proprie figure, e come il Bernini
rappresenta il David non più secondo
la solenne creazione michelangiolesca,
ma curvo come un arco teso, in atto
di scagliare la fionda, così dà al Nettuno
vivacissimo atteggiamento.

Nella Galleria d'Arte antica a Pa-
lazzo Corsini, si conserva un bel bronzo
seicentesco, finora rimasto ignorato, che
deriva dal gruppo berniniano, e che as-
sai meglio della fredda incisione del Do-
rigny ci dà l'idea del capolavoro; è certo
un'opera creata dal Bernini stesso, forse
di qualche anno posteriore al gruppo di
marmo, ed ha una notevole variante!
invece del Tritone vi è un delfino che
apre la bocca e solleva la coda termi-
nata con una elegante voluta. Il bronzo
finissimo (alto m. 0,52) ci mostra il forte
modellato delle parti nude; la classica
robustezza della testa, l'eleganza del
panneggio e dell'ornato; il tridente che
nella stampa è rozzamente formato a
guisa di grossa forcina, ha nel bronzo i
denti decorati con volute, e aperti a
ventaglio.

Il bronzo proviene dalle collezioni Fig. 9 — Stampa del gruppo di Nettuno del Bernini.
Corsini 1 Roma, R. Calcografia.

LA TARGA ONORARIA DI D. CARLO BARBERINI.

Il Fraschetti nel suo libro sul Bernini pubblica una nota di pagamento che fa attri-
buire al maestro un'opera di cui non parlano i biografi; la targa onoraria che nella chiesa
di S. Maria in Aracoeli, commemora le virtù e il valore militare di D. Carlo Barberini
Generale di S. Chiesa, e fratello di Urbano Vili.2 Morì Carlo Barberini a Bologna il 25 feb-
braio 1630, e, trasportato il suo corpo a Roma, gli si fecero nella chiesa di Aracoeli solenni
funerali pei quali il Bernini disegnò un magnifico catafalco che fu alzato nel tempio, con
statue e colonne e fregi ricchissimi. Nell'anno stesso fu elevata in Campidoglio al generale
Barberini una statua onoraria, tuttora esistente, fatta adoperando un torso di statua an-
tica, restaurato e completato prima dall'Algardi e poi dal Bernini.5

1 Debbo le fotografie alla cortesia del Direttore 2 Fraschetti, 11 Bernini, pag. 94.

della Galleria prof. Hermanin. Alla gentilezza del 3 Fraschetti, 11 Bernini, pag. 94; A. Munoz,

Direttore prof. Cantalamessa debbo la fotografia Alessandro Algardi, Annuario dell'Accademia di

del bustino di Paolo V della Borghese. S. Luca, Roma, 1913.
 
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