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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 19.1916

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Fasc. 2
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Muñoz, Antonio: Studi sul Bernini
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https://doi.org/10.11588/diglit.17336#0159

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ANTONIO MUNOZ

"3

paesaggio. Nel vestibolo sta in piedi il Bernini, e un gruppo di tre cavalieri con un paggio,
gli presenta un piatto con due chiavi, segno consueto dell'omaggio che si rendeva ai prin-
cipi, e infatti il visconte di Chantelou, che fu incaricato dal re di assistere il Bernini in
tutto il tempo della sua dimora in Francia, ci narra che al maestro vennero resi gli onori
che di solito si facevano ai principi del sangue.1 Potrebbero anche le chiavi simboleggiare
la concessione dei due brevetti di pensione uno per il maestro di duemila scudi, l'altro
di quattrocento per il figlio Paolo che l'aveva accompagnato nel viaggio; la cerimonia
di consegna ebbe luogo al palazzo Mazarino, ed è diffusamente narrata dallo Chantelou
che vi assisteva.2

Nel dipinto il Bernini, col suo consueto costume e il mantello con la croce di Cava-
liere, stando in piedi, fa un gesto come per schermirsi del grande onore che gli vien fatto,
e la sua figura caratteristica ricorda il ritratto del Baciccio della Galleria Corsini, e la
vivace descrizione che ne fa lo stesso Chantelou: « Le cavalier Bernin est un homme d'une

Fig. 14 — Episodio del viaggio del Bernini in Francia.
Roma, Palazzo del Bernini in via della Mercede, 11.

faille mediocre, mais bien proportionnée, plus maigre que gras, d'un tempérament tout de jeu.
Son visage a du rapport à un aigle, particulièrement par les yeux. Il a le poil des sourcils
fori long, le front grand, un peu cave vers le milieu et relevé doucement au-dessus des yeux.
Il est chauve et les cheveux qui lui restent sont crèpes et tout blancs; aussi de sa propre conjes-
sion, il a soixante cinq ans. Il est pourtant vigoureux pour cet dge-là et marche délibérément
à pied, comme s'il n'en avait que trente ou quarante. L'on peut dire que son esprit est des plus
beaux que la nature alt jamais jormés; car, sans avoir étudié, il a presque tous les avantages
que les sciences donnent à un homme. Au reste, il a %me belle mémoire, Vimagìnation vive et
prompte, et pour son jugement il parait net et solide ».'

Cjua e là nella sala stanno gruppi di cavalieri in conversazione; a sinistra uno tra
essi che spicca su gli altri per essere visibile in tutta la persona, potrebbe forse essere il
visconte di Chantelou.

I due dipinti sono certo contemporanei, e debbono essere posteriori al 1665 data del
viaggio in Francia; il secondo è assai più finemente condotto del primo, certo di mano
diversa. Evidentemente il Bernini compiacendosi del ricordo delle sue glorie, volle far
decorare con quelle rappresentazioni (e forse con altre andate perdute, collocate entro
lunette oggi ridipinte, nella stessa galleria) la casa ove abitava. Così conservava pure

1 Journal du voyage du Cavalier Bernin en 2 Chantelou, pag. 252.

France, par M. de Chantelou, publié par L. La- 3 Chantelou, pag. 16.
lanne, Paris, Gazette des Beaux-Arts, 1885, pag. 13.

L'Arie. XIX, 15.
 
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